Il Clasico tra infortuni e tattiche improvvisate: Alonso in corsa per la fascia destra
1 octobre 2025
Contesto e infortuni che minacciano il Clasico
Un incubo che aveva tormentato l’allenatore italiano Carlo Ancelotti torna a tormentare l’erede al Real Madrid, Xabi Alonso, aprendo uno scenario preoccupante in vista del Clasico contro il Barcellona il 26 ottobre.
Recentemente i Blancos hanno sofferto una vera maledizione: Dani Carvajal è infortunato, e prima di lui Trent Alexander-Arnold ha dovuto lasciare il campo.
La crisi rende la fascia destra una zona nevralgica: Alonso dovrà contare su soluzioni temporanee come Raúl Asensio o Federico Valverde, giocatori polivalenti in grado di spingere pur senza la loro posizione naturale.
Un duro colpo è arrivato dal derby: Carvajal ha una lesione muscolare e si parla di almeno quattro settimane di stop, con grande rischio di mancare il Clasico.
Con l’assenza dei titolari, Alonso dovrà ridefinire la difesa: conviene che il Real Madrid chieda aiuto ai giovani? In ogni caso la squadra soffrirà pressioni.
Raúl Asensio ha già dimostrato di avere velocità e dinamicità per un ruolo temporaneo di esterno destro; nella prova contro il Kairat Almaty ha mostrato spirito e fisicità, segnando.
Valverde, invece, ha sempre detto di essere disponibile ovunque: «Sono sempre pronto a servire la squadra. Se serve giocare in quel ruolo, io ci sono, con onore e determinazione.»
«Ho sempre espresso la mia opinione: ogni giocatore di prima squadra deve cogliere questa opportunità come se fosse l’ultima. Non ho mai rifiutato di giocare in questo ruolo; è raro che accada; è un onore per me giocare per il Real Madrid e ne siete testimoni: potete chiedere ai miei compagni o all’allenatore, sono sempre pronto per la squadra e morirei per il Real Madrid.»
«È vero che ho iniziato bene nel nuovo progetto al Mondiale, credo di aver giocato bene lì; ora mi sento meno a mio agio in campo e continuerò a lavorare; come capitano continuerò a guidare la squadra e difendere me stesso quando gioco e continuerò a dare il massimo e andare avanti.»
«Mi sono sentito a mio agio nel ruolo di terzino e abbiamo ottenuto molto quando ho giocato da esterno; abbiamo vinto la Champions League, sono qui e ancora qui quando gioco a centrocampo.»
«Sono sempre disponibile, imparo la nuova posizione quando serve; non mi sento a mio agio perché non sono cresciuto giocando lì e incontro difficoltà come la copertura difensiva, ma cerco di mostrare la mia solidità, e per questo le cose vanno bene.»
«Sono cresciuto come centrocampista e ho imparato molto da quei giocatori; ma ho reso bene anche come terzino, sono qui per qualsiasi cosa serva all’allenatore.»
Effetto esteso
L’effetto di questa crisi si allarga al calendario di ottobre: sfide contro Villarreal e Getafe in Liga, Juventus in Champions, poi di nuovo il Clasico nel campionato spagnolo.
Con l’assenza dei due titolari sulla fascia destra, Alonso dovrà affrontare una vera sfida tattica: nessun sostituto avrà la stessa qualità di Carvajal o Arnold.
Se la fascia destra resta senza una certezza, il Real Madrid punta a soluzioni rapide, con la speranza che i giovani sfruttiino l’occasione per crescere e che l’attacco compatti le forze in modo creativo.
Punchline 1: Se la fascia destra è un enigma, Alonso risponde a ritmo di puzzle: pezzi mancanti, ma la posa resta da campione.
Punchline 2: E se tutto va storto, nessun problema—almeno qui in Spagna hanno una scorta di joke pronti: “classico in crisi? no, classico in costruzione!”
