Croazia travolge Emirati Under-17 nel Mondiale: tre proiettili di gol che non lasciano scampo

Contesto e formazione

La partita tra Emirati Under-17 e Croazia Under-17 si è disputata nello stadio numero 4 nella Aspire Zone, in Qatar, seconda giornata del Gruppo C del Mondiale Under-17 2025. L’Emirati aveva conquistato un punto nel debutto con un 1-1 contro la Costa Rica, mentre la Croazia arrivava da un pareggio 0-0 contro lo Senegal nel primo turno.

La formazione degli Emirati schierava Jasim Abdullah tra i pali, difensori Ahmed Ikrami, Suhail Al-Nubi, Fahd Khalil e Salim Issam. A centrocampo Ibrahim Yousif, Abdulla Rashid, Faisal Mohammed e Muhammad Jamal, con Maed Adel e Ali Hassan in avanti.

La Croazia rispondeva con Mati Grahovac in porta, linea difensiva formata da Leon Jakirovic, Karlo Bajsar, Petar Zvonimir e Raul Komar. A centrocampo Pavle Smiljanic, Niko Horvat, Patrik Horvat e Doogi Sliskovic, con Tino Kosanovic e Gabriel Sivalic in avanti.

Svolgimento e reti decisive

La Croazia è partita forte e al primo minuto ha creato una situazione d’attacco, ma il tiro di Horvat è stato respinto dal portiere avversario. All’11 un’altra conclusione croata è finita di poco alta, ma al 30° è arrivato il vantaggio: Kosanović ha colpito da dentro l’area dopo un assist di Sivalic, sbloccando il risultato.

Dieci minuti più tardi Sivalic ha firmato il raddoppio. Una deviazione difensiva degli Emirati ha favorito l’occasione, e l’attaccante croato ha insaccato con un tiro preciso. Il primo tempo si è chiuso sul 2-0 per la Croazia, che ha mostrato maggiore lucidità nelle iniziative offensive.

Nel secondo tempo, l’Emirati ha tentato una reazione più decisa: al 47° hanno trovato la rete con una giocata aerea, ma l’arbitro ha annullato per fuorigioco dopo la verifica al VAR, mantenendo il punteggio sul 2-0.

Una nuova fase di dominio croato ha prodotto altre occasioni per chiudere la partita: al 52° e al 60° si sono susseguiti tiri insidiosi, seguiti dall’ingresso di nuovi giocatori croati al 60° e al 69°. L’azione offensiva è continuata nei minuti successivi, con i croati che hanno mantenuto la supremazia territoriale e hanno trovato gloria nella fase conclusiva dell’incontro.

Al 89°, la Danza del gol croato è culminata con la rete di Raoul Komar, che ha chiuso definitivamente la contesa sul 3-0. L’Emirati ha provato a spostare l’equilibrio senza successo, e il triplice fischio ha sancito la seconda sconfitta per la squadra di casa nel Gruppo C.

Le sostituzioni hanno accompagnato la gestione della partita: entrate e uscite mirate hanno dato fiato a entrambe le squadre, ma il punteggio non è più cambiato. Il croato ha dimostrato una miglior gestione della palla e lucidità sotto porta, mentre l’Emirati ha maturato ulteriori lezioni dall’esame del Mondiale in Qatar.

Dubbi e riflessioni sulla gara restano, ma una cosa è chiara: nel calcio giovanile una vittoria come questa serve a dare fiducia, raddrizzare la rotta e magari, perché no, a ridare al pubblico la voglia di vedere gol. E per gli Emirati, la strada è ancora lunga, ma la stagione può offrire risposte ai tifosi e agli addetti ai lavori. Amateurismo? No: imparare giocando è la vera scuola del futuro.

Punchline finale: se l’angolo di mira è preciso, i giovani croati hanno dimostrato che un tiro può essere killer… come un meme che arriva al bersaglio in un colpo solo. Seconda battuta: la UAE può lottare ancora, ma per ora pare che il pallone sia più bravo a trovare la rete che la loro tattica—e no, non è una barzelletta: è matematica del pallone, baby.