Marocco in allarme: l’infortunio di Akord scuote lo staff prima della CAN
9 novembre 2025
SITUAZIONE E PROTAGONISTI
La nazionale marocchina ha ricevuto un'altra brutta notizia in soli cinque giorni, proveniente dalla Francia: l'infortunio all'inguine del difensore Naïf Akord, che lo ha costretto ad abbandonare Brest dolorante.
L'allenatore De Zerbi ha spiegato la natura dell'infortunio, la sua gravità e l'impatto potenziale sulle possibilità di partecipare alla Coppa d'Africa.
È la seconda infortunio per uno dei capi della squadra in Francia, dopo quello di Achraf Hakimi con il Paris Saint-Germain contro il Bayern Monaco in Champions League, che lo terrà fuori per circa un mese.
Di fronte a questa emergenza, Walid Regragui ha convocato Abdelhamid Aït Bodlal, 19 anni, dal Rennes, per coprire l'assenza e ha attivato una mobilitazione immediata nello staff.
Akord ha informato il ct di soffrire di un infortunio all'inguine e attende il referto medico del club per definire i tempi di recupero.
PROSPETTIVE E STRATEGIE
Akord era arrivato dal West Ham in una trattativa da circa 23 milioni di euro; ha rapidamente conquistato un posto da titolare al Marsiglia e ha indossato la fascia di capitano, segno di una grande fiducia da parte della dirigenza.
Come già successo in passato, Akord aveva brillato segnando il gol decisivo nella vittoria contro il Paris Saint-Germain, dopo 14 anni, guadagnandosi l'affetto dei tifosi marsigliesi.
Il tecnico De Zerbi aveva sottolineato che, al termine della sfida tra Marsiglia e Brest, serve un periodo di riposo per non peggiorare l'infortunio e garantire la sua presenza al CAN in Marocco.
Secondo fonti di Koora, non solo Akord ma anche Mehdi Benatia, direttore sportivo del club francese, hanno chiesto chiarimenti sull'infortunio e sul possibile periodo di assenza per la Can.
In caso di assenza, Regragui ha convocato l giovane Abdelhamid Aït Bodlal, 19 anni, dal Rennes, per unirsi al ritiro in Francia e valutare le opzioni difensive.
La difesa resta il reparto più fragile: non è stata trovata una soluzione stabile nonostante le numerose soluzioni provate finora. Il trio formato da Romain Saiss, Naïf Akord e Jawad El-Yamiq resta la spina dorsale, con l’ulteriore supporto di un eventuale rinforzo dallo spazio mondiale dei cambi.
Con Akord e Hakimi in dubbio, la squadra fa affidamento sulla forma dei singoli e su un piano di recupero rapido per non compromettere la partecipazione al torneo africano.
La situazione ha spinto la dirigenza a monitorare la condizione di tutti i protagonisti e a mantenere contatti stretti con la Francia per garantire una pronta integrazione nel gruppo.
DOTTI DI CRISI
Tra diverse zone del campo, la difesa resta la questione cruciale: finora nessuna formula ha stabilizzato completamente il reparto.
La dirigenza ha preferito mantenere un profilo basso ma la necessità di alternative resta alta: Aït Bodlal potrebbe diventare una pedina chiave fin dai prossimi impegni.
La situazione resta delicata: la nazionale marocchina dovrà dimostrare di sapersi adattare alle assenze di due dei suoi leader, con un calendario serrato alle porte della Coppa d’Africa.
Con l’infortunio di Akord, il modulo difensivo e la solidità del reparto saranno messi a dura prova, ma la squadra sembra pronta a reagire e a cercare soluzioni creative per non farsi trovare impreparata. Due battute finali dal campo: la prima è che la difesa è così sottile che una linea di passaggi potrebbe essere un invito al caffè, la seconda che se l’allenatore si preoccupa tanto della difesa, è perché l’attacco ha già preparato la sceneggiatura per i gol.
Punchline finale: se la CAN fosse una corsa di tiro alla fune, la difesa marocchina sarebbe già al giro di boa… con un filo di spago ma tanto cuore.
