Mbappé tra la lingua spagnola, la vita a Madrid e il Clasico che si avvicina

Mbappé e la lingua spagnola: un apprendistato d’autore

Il fuoriclasse francese del Real Madrid, Kylian Mbappé, ha spiegato come abbia perfezionato lo spagnolo e quali siano le differenze con il francese.

L’allenatore madrileno Xabi Alonso ha confermato che Mbappé sarà disponibile per la partita contro Getafe, in programma domenica, valida per la nona giornata della Liga.

Mbappé è tornato all’allenamento di gruppo senza dolori alla caviglia destra, pronto per affrontare Getafe.

In carrozzella dalle dichiarazioni: “Lo spagnolo è simile al francese, entrambi sono latini, ma l’ho imparato in fretta.”

Ha aggiunto: “Sono arrivato a Madrid e ho parlato poco; vivere qui ogni giorno mi ha consentito di parlare fluentemente, e posso dire che parlare la lingua del posto è un segno di rispetto.”

Proseguendo, ha osservato: “Viviamo una vita dignitosa qui, la gente è cordiale, gentile e molto rispettosa.”

“Penso che lasciano che la vita segua il suo corso, sono molto permissivi; è davvero un piacere stare qui ogni giorno.”

Il Real Madrid affronterà una sfida cruciale dopo Getafe, contro la Juventus, nella terza giornata della fase a gironi della Champions League, seguita dal Clasico atteso contro il Barcellona.

Madrid ospiterà Juventus e Barcellona il 22 e il 26 ottobre al Santiago Bernabéu.

Mabappé e l’atmosfera del Clasico

Mbappé non è nuovo all’atmosfera del Clasico contro il Barcellona, né ai duelli con il suo vecchio club, il Paris Saint‑Germain. Ha disputato otto incontri contro i blaugrana, con due vittorie, tre pareggi e cinque sconfitte, segnando 11 gol e fornendo un assist.

Tra quattro Clasicos disputati, Mbappé ha segnato in tre di essi; Lamine Yamal ha segnato in tre delle sette sfide in cui è stato protagonista.

Prima del prossimo Clasico, Mbappé sembra dettare i ritmi: 14 gol in 10 partite con la maglia madridista questa stagione, di cui 9 in otto turni di Liga contro 5 in due gare di Champions.

Yamal, al contrario, ha vissuto un avvio di stagione altalenante a causa di infortuni: 2 reti e 4 assist in 5 presenze, due marcature in quattro partite di campionato, nessun gol in Champions in un’ora di gioco contro Newcastle e assenze per infortunio contro il Paris Saint‑Germain.

Lamín Yamal sta quindi correndo contro il tempo per tornare al Clasico, mentre Mbappé sente qualche lieve dolore alla caviglia, ma sta vivendo uno dei suoi inizi migliori in carriera: lo scontro di gol tra i due sembra destinato a entrare nel libro delle leggende.

Prima della nona giornata di Liga, il Real Madrid guida la classifica con 21 punti, grazie a sette vittorie e una pesante sconfitta contro l’Atletico Madrid (2-5); una blocca nella stagione con 19 gol segnati e 9 subiti.

Il Barcellona è secondo con 19 punti, sei vittorie, un pareggio e una sconfitta pesante nell’ultimo turno contro l’Sevilla (1-4); i blaugrana hanno segnato 22 reti e hanno incassato 9 al passivo.

Mbappé: una arma da fuoco

La Real Madrid può contare su una arma letale: Mbappé ha offerto fin qui una prestazione stellare. Ha giocato otto partite in Liga finora, segnando 9 reti e fornendo due assist, guidando la classifica marcatori della Liga davanti a Julian Álvarez (6) e agli altri inseguitori.

In Champions League, Mbappé ha segnato 5 gol in due match contro l’Olympique Marsiglia e il Kaïrat Almaty, confermandosi primo in classifica marcatori della competizione assieme ad altri grandi nomi. Da settembre, ha segnato o fornito assist in ogni partita del Real Madrid nelle varie competizioni: una rete e un assist contro la Real Sociedad, una doppietta contro Marsiglia, una rete contro l’Espanyol, una doppietta contro il Levante, una contro l’Atletico Madrid, un hat-trick contro il Kaïrat Almaty e infine una rete con assist contro il Villarreal.

Prima della nona giornata, il Real Madrid è leader con 21 punti, mentre il Barcellona è a quota 19: una corsa a due che promette scintille quando il Clasico si avvicina.

two punchlines

Se Mbappé continua così, la Liga potrebbe chiedergli la residenza permanente: già padrone in casa più che in campo. E se la difesa avversaria si lamenta, potrebbe sempre affidarsi a una carta: la caviglia deboluccia non è più un problema: è solo l’ennesimo modo per dire “non è giornata” a chi è stanco di inseguire Mbappé.