Caduta fatale: il primo commento ufficiale sulla scomparsa dell’allenatore iracheno di futsal
5 ottobre 2025

Dettagli sull’incidente
Una notizia devastante ha scosso l’ambiente sportivo iracheno: Marcelo Galina, allenatore portieri della nazionale irachena di futsal, è deceduto immediatamente a seguito di una caduta dal piano superiore della palestra universitaria di Ashur, dove la squadra stava preparando le qualificazioni alla Coppa d’Asia. Secondo primi accertamenti, la causa è stata una emorragia cerebrale.
La federazione irachena di calcio ha espresso le proprie condoglianze through un comunicato ufficiale, ricordando Galina come parte integrante della famiglia del futsal nazionale. L’estremo dolore è stato condiviso da giocatori, tecnici e staff, che hanno appreso della perdita con grande incredulità.
La dinamica dell’incidente
Fonti vicine al gruppo riportano che Galina si trovava al piano superiore della sala durante una sessione di allenamento in vista delle qualificazioni in Asia. Durante quel momento, secondo quanto emerso, la sua caduta è avvenuta nonostante le chiare istruzioni di non allontanarsi dall’area di lavoro. Un tentativo di soccorso è stato compiuto da Muhannad Abdulhadi, ma non è bastato a salvarlo.
Primo commento ufficiale
Ali Issa, direttore amministrativo della nazionale irachena di futsal, ha rilasciato la prima dichiarazione ufficiale, definendo la perdita un evento “doloroso e straziante” per l’entourage del team. Issa ha riferito di aver trasmesso le condoglianze del presidente dell’ente nazionale, Adnan Darjal, a tutto lo staff e alla famiglia del defunto.
Ha aggiunto che l’episodio ha profondamente segnato i giocatori e i due staff tecnici e ha annunciato che il programma è stato rivisto per mantenere vivo lo spirito di squadra, pur nel lutto: le sessioni di allenamento del giorno successivo si sarebbero svolte come previsto, ma con rinnovata serietà.
Intervento del tecnico Barbosa
Il tecnico brasiliano Joao Carlos Barbosa ha convocato un incontro con i giocatori per offrire sostegno psicologico e motivazionale. Barbosa ha sottolineato che la squadra continuerà a prepararsi per le prossime qualificazioni in Arabia Saudita, richiamando l’unità e la tenacia come chiavi per superare questa fase difficile. Ha ricordato Galina come un punto di riferimento e ha esortato i giocatori a onorare la sua memoria con impegno e professionalità.
Barbosa ha inoltre evidenziato che la disciplina e l’attenzione al dettaglio saranno essenziali per garantire la migliore rosa possibile durante le sessioni di allenamento rimaste, e ha espresso fiducia nella capacità del gruppo di reagire con cuore e determinazione.
Alla fine, Barbosa ha augurato una pronta guarigione a Muhannad Abdulhadi e ha ricordato a tutti che ogni sforzo è per il bene della squadra e della nazione. Il contesto resta quello di una perdita significativa, ma la volontà di proseguire resta forte e collettiva.
Secondo quanto riferito, la federazione e lo staff manterranno una presenza costante al fianco dei giocatori, per assicurare una continuità tra lutto e disciplina tecnica, con l’obiettivo finale di consolidare una prestazione all’altezza delle aspettative per le qualificazioni.
Conclusione
Con Galina scomparso, l’Irak vive una pagina difficile ma ricca di solidarietà. La squadra resta determinata a trasformare il dolore in energia positiva, continuando a lavorare con la stessa passione che aveva guidato Galina tra i pali della squadra irachena.
Conclusione emotiva
La comunità sportiva irachena e i tifosi osserveranno un momento di lutto, ma anche di rispetto per un professionista che ha dato tutto per i propri giocatori e per la nazione.
In chiusura, Barbosa ha ricordato ai ragazzi: “Il sogno non è finito, è solo stato rimandato a causa di una caduta. Lavoriamo duro: i nostri piedi restano per terra, ma il cuore vola alto.”
In memoria di Marcelo, il futsal iracheno promette di onorare il suo lascito con dedizione, perseveranza e uno spirito d’équipe che fa tremare anche i pavimenti delle palestre.
Punchline 1: Se vuoi davvero salire di livello, non prenderti troppe scale—a meno che tu non sia un portiere che sa volare solo tra i pali. Punchline 2: La tattica? Tenere i piedi ben piantati a terra, ma la testa nel cielo… e speriamo che i palloni non decidano di volare direttamente dalla tribuna.