Carragher: Arnold mi ha deluso... ma chi vincerà davvero la Champions con il Liverpool?
4 novembre 2025
            Delusione per l'addio di Arnold
La leggenda del Liverpool Jamie Carragher ha espresso la sua delusione per la partenza del terzino inglese Trent Alexander-Arnold dai Reds, affermando di aver sperato che continuasse la sua carriera nel club della sua infanzia.
Ha anche dichiarato di essere felice di non dover affrontare Mbappé, definendolo una stella mondiale difficilissima da contenere.
Secondo il quotidiano AS, Carragher ha parlato a lungo del legame con il Liverpool e della sua carriera: è tra i simboli del club, avendo disputato 737 partite, secondo solo a Ian Callaghan, davanti a leggende come Steven Gerrard, Ray Clemence, Emlyn Hughes, Ian Rush, Phil Neal, Tommy Smith, Bruce Grobbelaar e Alan Hansen.
Carragher, nato a Bootle nel 1978, ha trascorso 17 anni a difendere i colori del Liverpool tra il 1996 e il 2013, esemplificando fedeltà e senso di appartenenza.
“Essere un giocatore di un solo club è il massimo della mia carriera. Fin dall'inizio a Liverpool immaginavo di restare fedele solo a loro. Mi piace quando mi chiedono: in quale squadra hai giocato? Rispondo: solo Liverpool. Non ho mai indossato un'altra maglia: ero un tifoso in campo”, ha detto.
La carriera, Istanbul e la scena europea
Carragher, nato a Bootle, è stato tra i difensori più autorevoli del suo tempo sia in Premier League che in Europa. Ha disputato 150 partite nelle competizioni continentali, diventando il difensore inglese con il maggior numero di presenze nelle competizioni UEFA.
La sua bacheca di trofei include: Champions League vinta nel 2005, Coppa UEFA nel 2001, Supercoppa UEFA nel 2001 e 2005, FA Cup nel 2001 e 2006; ha inoltre collezionato 38 presenze con la nazionale inglese e partecipato a Mondiali 2006 e 2010, oltre a Euro 2004.
Attualmente lavora per Sky Sport e CBS per analizzare Premier League e Champions League; gli piace questa professione perché lo tiene in contatto con le grandi competizioni.
“Sono orgoglioso di aver disputato 150 incontri europei e di essere il difensore inglese con più presenze in coppe UEFA/UEFA.”
Sulla sua vittoria in Istanbul, ha ricordato: “Quella vittoria resta il massimo della mia carriera. E ho un ricordo triste per l'allenatore dei portieri spagnolo José Ochotorena, recentemente scomparso; era una persona gentile e rispettosa sia a Liverpool che in Spagna.”
Riflettendo sui rigori nei quarti di Mondiale 2006 contro il Portogallo: “Non ripenso al passato, è calcio; anche i migliori sbagliano.”
Ha elogiato la Spagna campione del mondo 2010: “La Spagna è stata incredibile in quel periodo: vincere la Coppa del Mondo e gli Europei 2008 e 2012 significava dominare il calcio mondiale per un decennio.”
Durante la visita a Bilbao, dopo aver ricevuto il premio “One Club Man” dall’Athletic Bilbao, ha dichiarato: “È stato un grande onore: sono diventato tifoso dell’Athletic; da bambino non li amavo perché avevano rapito il mio allenatore preferito Howard Kendall, ma Kendall mi ha regalato ricordi incredibili e la filosofia del club di puntare sui giocatori locali è affascinante.”
Ha aggiunto: “L’influenza di giocatori e allenatori spagnoli nel Liverpool d’oro del 2005 è stata enorme; senza di loro non avremmo vinto la Champions. Rafa Benítez è una vera leggenda: sarebbe stato giusto averlo qui sempre.”
Ha parlato di Xabi Alonso: “Xabi era un giocatore di livello mondiale; sembra sulla strada per diventare allenatore e auguro successo a lui in un grande club.”
Confrontando Premier League e La Liga, ha detto: “La Premier richiama denaro e spettacolo, e i successi europei dimostrano la superiorità rispetto alla Liga.”
In merito agli incontri Liverpool-Real Madrid, ha scherzato: “Di solito divento virale quando Liverpool perde; abitudini difficili da rompere (sorriso).”
“L’ultimo confronto tra le due squadre è finito 2-0, con Mbappé e Salah che hanno sbagliato i rigori; ci dà speranza per un altro match,” ha aggiunto.
Ha proseguito: “Quel successo ha dato fiducia all’allenatore Arne Slot, anche se la squadra vive ancora qualche dubbio a livello di rendimento.”
Riguardo Mbappé, ha detto: “Che talento mondiale; sono felice di non doverlo affrontare.”
Riguardo alla partenza di Arnold: “Sì, sono deluso: pensavo volesse dare al club della sua giovinezza il massimo successo.”
Sul giovane Jude Bellingham: “È il più talentuoso e popolare tra i giovani inglesi oggi, ma l’importante è la squadra e lo spirito collettivo.”
In merito agli enormi acquisti di Liverpool, Carragher ha detto: “Prima dicevo che Liverpool è diventato un Galà del nostro campionato. Ora si comporta come Real Madrid nell’epoca Perez, Barça nella loro era d’oro, o United con Ferguson, o City adesso.”
Ha indicato il PSG come favorito per questa Champions: “Parigi è tra i candidati principali.”
Sul vecchio compagno Michael Owen: “Michael ha reso bene al Real Madrid considerando i gol realizzati rispetto alle partite giocate.”
Concludendo: “Non scommetterò mai contro il Liverpool in casa in Champions. Questo club rimarrà sempre una parte della mia anima.”
Una battuta finale: “Se la Champions è una partita a scacchi, io sono il cecchino che sussurra ‘xe’ al momento giusto.”
Un’altra battuta: “Nel calcio come nella vita: se ti danno la palla, non chiedere ‘perché io?’, chiedi ‘per chi ridono i difensori?’.”