La Libertadores sfiora l'internazionalità: finale fuori dal continente, una mossa che potrebbe cambiare tutto
4 novembre 2025
Anteprima: Libertadores fuori dal continente?
Il CONMEBOL sta valutando seriamente la possibilità di disputare la finale della Copa Libertadores al di fuori del continente americano, un’idea mirata ad aumentare la presenza e l’interesse globale per la competizione più prestigiosa dell’America Latina.
Secondo The Athletic, l’ipotesi è reale e in fase di studio avanzato, nel contesto di una strategia che punta a espandere la popolarità della Libertadores oltre i confini tradizionali.
La Copa Libertadores, nata nel 1960, è da sempre la massima competizione di club in America Latina ed è vista come l’equivalente latino della Champions League.
Dettagli attuali e contesto internazionale
Quest’anno la finale è prevista per il 29 novembre nello stadio Monumental di Lima, tra Palmeiras e Flamengo, due club brasiliani. Si segnala anche che la finale femminile si è disputata lo scorso mese a Buenos Aires tra Corinthians e Deportivo Cali.
Juan Emilio Roa, responsabile commerciale del CONMEBOL, ha detto che la questione è sempre sul tavolo e che è stata tracciata una roadmap per gli anni a venire: si sta valutando come espandere la portata e l’appeal del torneo.
Roa ha aggiunto che l’obiettivo è aumentare l’interesse generale e migliorare lo storytelling e l’esperienza di marca durante la finale, integrando contenuti più ricchi sui club e sui giocatori.
Questo si inserisce nel contesto di una recente evoluzione regolamentare a livello continentale: la UEFA ha permesso, in via storica, alcune partite di campionati italiani e spagnoli di giocare fuori dall’Europa; parallelamente La Liga e la Serie A hanno esplorato la possibilità di partite in Miami e Perth, rispettivamente, con piani che hanno subito ritardi.
Parallelamente, il CONMEBOL sta lavorando per la vendita dei diritti televisivi in America Latina per Libertadores e Copa Sudamericana per il periodo 2027-2030, in collaborazione con una società globale di marketing sportivo. I pacchetti prevedono offerte in Brasile e altrove, con chiusura della trattativa prevista per il 10 novembre e apertura avvenuta il 30 settembre.
Evandro Figuera, vicepresidente diritti in America Latina, ha sottolineato l’interesse di un numero significativo di canali e piattaforme, con l’obiettivo di aumentare i ricavi rispetto al ciclo precedente, che aveva portato circa 1,5 miliardo di dollari.
Ha evidenziato che non si cercano soli accordi economici: è cruciale verificare come i partner promuoveranno le competizioni e coinvolgeranno gli appassionati, oltre a trasmettere le partite.
Roa ha annunciato che la finale di quest’anno sarà trasmessa in oltre 190 paesi e che l’orario di kickoff è stato adattato alle esigenze europee, alle 21:00 ora centrale europea. La Libertadores è già una presenza consolidata a livello globale, con una fanbase ampia negli Stati Uniti, in Europa e tra le comunità latine nel mondo.
Figuera ha insistito sull’ambizione di crescere oltre la regione, collaborando con partner esterni per ampliare l’audience. La visione privilegia una distribuzione multimodale piuttosto che un contratto unico e esclusivo; nel passato vi erano accordi con Disney/ESPN, Paramount, Globo, One Football, DirecTV e la rete brasiliana SBT, tra gli altri, ma l’obiettivo è una diffusione più ampia e dinamica.
Roa ha aggiunto che la domanda di contenuti e soprattutto di copertura e promozione è molto alta: molte piattaforme tradizionali e streaming hanno manifestato interesse, e canali locali come Kaz TV hanno una portata significativa nella regione.
In chiusura, Roa ha ricordato che il valore economico è importante, ma non è l’unico criterio: l’obiettivo è offrire copertura, distribuzione e innovazione, con partnership che rafforzino la presenza globale e l’esperienza dei fan.
Questa strategia mira a trasformare la Copa Libertadores in un prodotto calcistico globale, capace di competere con le grandi leghe europee in termini di visibilità e ricavi. L’idea è anche di organizzare eventi per i tifosi in città europee e americane in concomitanza con la finale, per consolidare l’immagine del torneo su scala planetaria.
Punchline 1: Se la Libertadores esce dall’America Latina, significa che anche la mascotte dovrà fare domanda di visto turistico. Punchline 2: il calcio globale è come una buona battuta di un grande comico: arriva ovunque, ma funziona meglio se raccontato bene, con una narrazione da urlo.