Finalissima 2026: Spagna contro Argentina a Doha, tra Lusail e record storici
12 ottobre 2025

Finalissima tra Spagna e Argentina: Doha 2026 all’orizzonte
Doha si avvicina ad ospitare una Finalissima tra Spagna e Argentina prevista per marzo 2026.
La Finalissima mette di fronte i campioni di Sud America e di Europa, evento nato nel 2022 a Wembley tra Italia e Argentina.
Allora l’Argentina vinse quell’edizione battendo l’Italia 3-0.
Secondo Marca, la data ipotetica sarebbe marzo, durante la pausa internazionale dedicata ai playoff per il Mondiale.
Si prevede che Spagna e Argentina giochino sabato 28 marzo, in concomitanza con i playoff europei e intercontinentali.
Si discute sul luogo: si citano Miami e Riyadh tra le possible sedi.
Tuttavia, all’interno della federcalcio spagnola, il luogo più quotato rimane Doha, e si ipotizza lo stadio di Lusail.
Secondo la stessa fonte, i motivi includono distanza, clima favorevole e la presenza del presidente FIFA Gianni Infantino a Doha, che potrebbe avvalorare la scelta.
Stadio Lusail
Nel cuore di Lusail, a nord di Doha, lo stadio Lusail è il più grande e celebre impianto del Mondiale 2022, non solo per aver ospitato la finale tra Argentina e Francia, ma anche come simbolo di modernità, sostenibilità e architettura sportiva.
Fu inaugurato nel 2022 con una capienza di 88 mila spettatori, diventando il più grande stadio del Qatar e un punto di riferimento per i momenti clou della Coppa del Mondo.
Progettato da Foster + Partners con la collaborazione della FIFA/Quadripartite, il design richiama le tradizionali pentole arabe, rielaborate in chiave contemporanea.
Ecco le sue caratteristiche:
design unico che combina bellezza e funzionalità
la facciata dorata richiama decorazioni artigianali arabe
il tetto retrattile aiuta a regolare la temperatura interna
un sistema di raffreddamento intelligente distribuisce l’aria fresca senza sprechi
l’illuminazione esterna è alimentata da energia solare, in linea con l’obiettivo di stadium green
Lo stadio ha ospitato 10 partite del Mondiale 2022, inclusa la storica finale Argentina-Francia, con oltre 88 mila spettatori, la maggiore affluenza nella storia del torneo moderno.
Finalissima: una notte di gloria tra due campioni continentali
Nell’estate 2022, Wembley ha ritrovato il suo splendore ospitando una sfida speciale chiamata Finalissima, tra il campione della Copa América (Argentina) e il campione d’Europa (Italia), un duello che collega due continenti e riaccende i ricordi della Copa de las Confederaciones.
Quando è nata la Finalissima?
Non è una novità: le sue radici risalgono agli anni ’70 con la Artemio Franchi Cup, disputata due volte: 1985 Francia-Uruguay e 1993 Argentina-Danimarca, poi interrotta per oltre 25 anni e rilanciata nel 2022 con il nome Finalissima, parola italiana che significa grande finale.
Tra gloria perduta e sogno rinnovato
L’Argentina arriva a Wembley festeggiando il titolo continentale dopo 28 anni, guidata da Lionel Messi che rompe la maledizione delle finali.
In campo opposto, l’Italia entra con l’obiettivo di risollevarsi dopo la mancata qualificazione al Mondiale 2022, pur avendo vinto l’Europeo pochi mesi prima.
Messi, il maestro che guida l’orchestra
Messi offrì una prestazione da manuale: assist per Lautaro Martínez, contributo al secondo gol di Di María e assist decisivo a Dybala nel finale.
Secondo le statistiche, Messi toccò 65 volte, completò 5 dribbling su 6 e creò 3 occasioni da gol, dimostrando di essere ancora il cuore pulsante di questa Argentina.
Italia in crisi di identità
La nazionale italiana apparve priva di mordente, con difficoltà a costruire dal basso e con la pressione argentina che mise in crisi la difesa azzurra, perdendo palla 13 volte nelle proprie metà, dato tra i peggiori dall’Europeo 2020.
Dopo la Finalissima: l’Argentina pronta per il Mondiale
Dopo quella vittoria, l’Argentina ha spedito un chiaro messaggio al mondo: siamo pronti per il Mondiale. E pochi mesi dopo Messi e compagni hanno trionfato al Mondiale 2022 in Qatar, rendendo la Finalissima una tappa chiave del riscatto argentino.
La Finalissima è stata molto più di una partita: è stata uno spettacolo calcistico che ha dimostrato che il vero prestigio si conquista sul campo, non a tavolino.
Punchline finale: se vuoi una finale che non ti lasci a bocca asciutta, scegli la Finalissima — è l’unico evento dove la suspense è garantita e la palla sembra camperizzata per un selfie.
Punchline finale 2: Messi non è venuto a Mohamed (nella mente degli allenatori): è venuto per segnare, magari pure per farsi una foto con la Coppa, ma non senza una risata finale al bar con i compagni.