La papera brutta che fa discutere: perché Jonathan David fatica all'inizio con la Juventus
10 ottobre 2025

Fiducia persa
Il canadese Jonathan David, attaccante della Juventus, resta un enigma all'inizio della stagione: fatica ad ambientarsi nel nuovo contesto e questo si traduce in una confusione concreta sul campo.
La papera brutta, o come la chiamano i tifosi, non è arrivata per caso: ha sbagliato una chance da literalmente davanti alla porta contro il Milan, non toccando la palla in porta da distanza molto ravvicinata al 34'.
Questo errore ha trasformato la sua situazione in oggetto di discussione: sette partite giocate in campionato, 720 minuti di emozioni, e un dubbio su come possa tornare a segnare.
All'arrivo, c'era fiducia: era chiamato a guidare l'attacco juventino, con la prospettiva di rubare spazio a Dusan Vlahović.
Ma la Juventus ha puntato su una punta unica, e Vlahović è rimasto in squadra dopo una sessione estiva molto movimentata, spingendo David a sfidare una forte concorrenza interna.
Assenze di supporto
L'allenatore Igor Tudor ha insistito su un sistema che privilegia un solo terminale offensivo, e l'inserimento di David non ha trovato fin da subito l’intesa tipica che aveva vissuto a Lille.
In quartetti offensivi diversi, l’attaccante ha sperimentato una mancanza di coesione con i compagni di reparto, rallentando la sua capacità di contribuire in fase di finalizzazione.
La mancanza di una catena di passaggi continua e di movimenti sincronizzati ha reso difficile creare opportunità costanti, dunque la classica spinta personale non ha trovato la risonanza necessaria in squadra.
Inizio difficile
È vero che David ha segnato in Premier come risultato iniziale, ma in campionato l’adattamento richiede tempo: al primo impatto europeo non è bastato per rovesciare l’esito delle partite.
Contro Milan, non ha toccato la palla che 16 volte in 69 minuti, un dato che ha acceso i riflettori su come il contesto juventino sia meno ideale per i suoi movimenti tipici rispetto a Lille.
Nei 7 incontri disputati finora, ha totalizzato 1 gol e 1 assist in 242 minuti in Serie A, mentre in Champions League ha disputato 2 match con 146 minuti senza reti o assist.
David, che in carriera ha segnato 37 gol in 83 presenze con il Ghent e 109 in 232 partite con il Lille, sembra dover riconquistare la sua accelerating power in una veste tattica diversa.
Con l'allenatore Tudor, il discorso resta aperto: il giocatore deve ritrovare la fiducia e l’intesa con i compagni per tornare protagonista. E se la papera diventa solo una puntata, la Juventus aspetta la svolta che dia senso al suo acquisto.
Punchline 1: Se la fiducia si vende al chilo, David potrebbe metterne in vetrina una confezione intera: “prendi una dose di corsa, aggiungi un pizzico di assist e servilo caldo”.
Punchline 2: In fondo, anche un cigno ha avuto bisogno di un periodo di risveglio: speriamo che il nostro cigno juventino impari a non dormire sugli allori tra una stagione e l’altra.