Palle ferme e rimonta evitata: l'Al Hilal piega l'Al Sadd grazie ai calci piazzati
21 ottobre 2025

Ruoli Nuovi
L'allenatore italiano Simone Inzaghi ha tenuto la stessa linea della sfida contro l'Accordo, ma ha operato cambiamenti sui giocatori: Yusuf Akciččić è partito dal primo minuto al fianco di Koulibaly e Neves, mentre Teo Hernández ha mantenuto il ruolo di terzino sinistro per la spinta offensiva.
In mezzo al campo, Mohamed Kenou è stato schierato al fianco di Sergej Milinković-Savić, con Milenković-Savič che ha prevalso in molte occasioni sulle脣 fronti, sostenuto da Robin Neves che avanzava in alto. In avanti, Marcos Leonardo ha guidato l’attacco, accompagnato da Kay Cesar sull’out destro e Abdullah Al-Hamad in alternativa a Darwin Núñez.
Al Hilal a spalla spezzata
Nonostante un inizio in controllo, l’Hilal ha mostrato difficoltà nell’innescare azioni offensive collettive: l’esterno sinistro Teo Hernández ha aperto la via, ma la manovra è risultata meno fluida sul fronte destro a causa delle assenze di ogni figura di riferimento offensiva.
La presenza di Kay Cesar ha rinforzato la linea offensiva, ma la fase offensiva è rimasta dipendente dalle transizioni alte e da un centrocampo dinamico, con Milinković-Savić che ha cercato di accompagnare l’azione in area di rigore.
I calci piazzati, la chiave
Con l’assenza di una vera spinta centrale costante, l’unico canale efficace è stato il gioco a palla ferma. Il primo gol è arrivato su tiro dalla corsia, sfruttando una deviazione nell’area; il secondo è stato nato da una calcio d’angolo, deviato di petto in rete da Koulibaly.
Il terzo è stato siglato da Milenković-Savić con una conclusione diretta da distanza, piazzata magistralmente all’angolo basso. Questi tre gol hanno consolidato la vittoria nonostante il rientro degli avversari nella seconda frazione di gioco.
Inzaghi non impara
Verso il finale di gara, l’allenatore ha cercato di rinforzare la difesa e ha inserito un terzo difensore, spostando Neves al centro e sostituendo alcune punta. Nonostante il successo, la squadra continua a mostrare una tendenza a cedere terreno e a reagire in ritardo agli spostamenti avversari.
Il nervo della partita resta la gestione del pressing e la gestione delle transizioni: se la squadra smette di aggredire in alto, gli avversari tornano in partita sfruttando gli spazi laterali.