Barcellona spacca tutto e l’arbitro scatena la polemica: 6-1 contro Olympiacos tra rigori e fuorigioco
21 ottobre 2025

Nonostante la vittoria netta del Barcellona contro l’Olympiacos in Champions League, la sfida è rimasta segnata da polemiche arbitrali che hanno acceso il dibattito tra gli addetti ai lavori.
Il Barcellona ha imposto un punteggio pesante di 6-1 sui greci, in una partita disputata martedì sera all’Estadio Luis Companys, valida per la terza giornata della fase a gironi. L’incontro ha mostrato continuità di questa squadra, ma anche una serie di episodi che hanno acceso l’attenzione sul ruolo del referee Urs Schneider, finito al centro delle discussioni.
Gli esperti hanno analizzato diverse azioni chiave, tra cui l’intervento della VAR e le decisioni che hanno accompagnato i falli e le situazioni di fuorigioco. In particolare, è emersa la necessità di una valutazione approfondita su come si interpretino contatti e deviazioni all’interno dell’area di rigore.
Il dettaglio chiave: Ayoub Kaabi e la svolta della partita
Il gol dell’Olympiacos, l’unico della serata, è arrivato al 50’ dopo una serie di deviazioni che hanno portato la palla a Kaabi. In si è distinto per la conclusione vincente di testa su cross originato da una giocata che ha visto un tocco di mano di Eric García, commesso all’interno dell’area. La Juventus? No, siamo in Champions: l’azione ha acceso la discussione sull’effettiva validità della rete.
La palla ha continuato il suo viaggio verso l’area opposta, permettendo a Kaabi di capitalizzare con unazettazione accurata. Non è stata una semplice ribattuta: l’azione è stata annotata come una delle situazioni più complesse della serata, che ha richiesto la verifica del VAR per stabilire se ci fosse stato fuorigioco o contatto irregolare.
Secondo Itoralde Gonzalez, analista arbitrale consultato dai media, la rete non è stata conteggiata per via di fuorigioco sull’assist e per un tocco di mano che aveva alterato la dinamica della giocata, cosa che ha spinto l’arbitro a rivedere la situazione al monitor. Nel frattempo, Kaabi ha trasformato il rigore assegnato dall’arbitro, ridimensionando lo svantaggio e lasciando la partita sul 2-1 in quel momento.
La decisione ha scatenato discussioni sull’uso della VAR e sull’interpretazione delle azioni di fallo nell’area: una questione che ha tenuto banco tra i commentatori per tutta la serata.
Cartellino rosso ingiusto e altre controversie
Nel corso del match, al minuto 57, è arrivata un’altra contestazione: Santiago Hezzi, giocatore dell’Olympiacos, è stato ammonito con la seconda gial्लа per una presunta perdita di controllo in uno scontro con Marc Casado. Le immagini hanno mostrato una contesa relativamente modesta, e l’interpretazione di Gonzalez ha sottolineato che l’episodio avrebbe potuto non giustificare una seconda ammonizione, lasciando spazio a una discussione sull’uso delle sanzioni disciplinari.
Lo stesso esperto ha aggiunto che l’atteggiamento di alcuni giocatori blaugrana può aver influenzato la dinamica del arbitraggio durante la partita, con la critica ricorrente alle simulazioni e a una certa tendenza a “vendere” contatti. In questa cornice, l’arbitro è stato chiamato a bilanciare l’efficacia del controllo del gioco e la gestione del dialogo con i propri giocatori.
Un altro aspetto che ha fatto discutere è stata la gestione delle decisioni in area: la sensazione era che alcune situazioni potessero essere state gestite in modo diverso, ma l’impressione generale resta che l’andamento del match sia stato orientato dal ritmo e dall’inevitabile pressione del Barcellona.
Rigore controverso e trio di rendimenti
La tensione si è spostata nell’area di rigore dell’Olympiacos quando Marcus Rashford, sulla stessa pagina della cronaca, ha visto un contatto con il portiere Tsoulakis e la decisione dell’arbitro di concedere un rigore. Lamine Yamal ha piazzato la rete dal dischetto, fissando il punteggio sul 3-1 e aprendo la porta a una serie di riflessioni sull’uso del VAR in partite di alto livello.
Secondo Gonzalez, ci sarebbe stata anche una potenziale occasione di rigore non concessa in una fase precedente della partita, quando la situazione avrebbe potuto orientare diversamente l’inerzia del confronto. Allo stesso tempo, l’Olympiacos ha conosciuto una serata di sofferenza, subendo una serie di gol che hanno reso la differenza davvero marcata e difficile da recuperare.
Fermín López è stato l’autore di una prestazione eccezionale, siglando una tripletta nelle prime tre segnature, mentre Rashford ha portato a casa una doppietta in momenti chiave della partita. La polvere ha definito i giochi, ma l’analisi successiva ha evidenziato che la combinazione di talento e tattica ha creato una cornice che potrebbe condurre a un futuro di altre sfide emozionanti in questa competizione. L’intero pacchetto ha permesso al Barcellona di salire a 6 punti, con Olympiacos fermo a una lunghezza e all’ultimo posto, ma con la speranza di migliorare la propria posizione nelle prossime gare.
Barcellona proseguirà quindi la sua stagione con l’attenzione rivolta al classico contro il Real Madrid, una sfida che promette scintille e che testerà ancora una volta la capacità di gestire pressioni mediatiche e aspettative dei tifosi.
Punchline 1: se la VAR è un professore, la classe è sempre in piena scarsa, ma i voti arrivano comunque — magari con due decimali di suspense. Punchline 2: al bar di fronte allo stadio, la cronaca si legge come una scenetta: gol, polemiche, e un paio di risate impreviste. L’allenatore potrebbe chiedersi se la prossima partita sia un esame o un copione di commedia sportiva.