Mendilibar contro Barcellona: numeri cupi e una missione europea
21 ottobre 2025

Una sfida europea tra record e realtà
Gli occhi del calcio europeo sono puntati sul Montjuïc di Barcellona, dove il Barcellona accoglie l’Olympiakos nelle competizioni di Champions League, in una partita che rappresenta una verifica importante per l’allenatore basco José Luis Mendilibar, la cui carriera è stata costellata da conti poco favorevoli contro i catalani.
Secondo il quotidiano Sport, i numeri di Mendilibar contro il Barcellona sono stati catastrofici: 27 incontri senza vittoria.
Il computo totale recita 23 sconfitte, 3 pareggi e un solo successo, ottenuto quando guidava l’Osasuna nel febbraio 2012, con una vittoria 3-2 grazie a Lekic (doppietta) e Raul Garcia; i marcatori del Barcellona furono Alexis Sánchez e Cristian Tello, all’epoca allenato da Pep Guardiola.
Quella vittoria resta l’unico triplo punteggio conquistato contro il Barcellona da Mendilibar, che ha collezionato solo pareggi contro i blaugrana: due con Eibar e uno con Valladolid.
Il Barcellona è la terza squadra che Mendilibar ha incontrato di più nella sua carriera, incontrando sei club diversi: Siviglia, Alavés, Eibar, Levante, Osasuna e Valladolid.
Prima della sfida, Mendilibar ha ricordato che l’ultima volta affrontò Barcellona in trasferta il 29 dicembre 2020, quando l’Eibar pareggiò 1-1 contro i catalani. In quella partita Barcellona schierò elementi come Pjanic, Lenglet, Mingueza, Dest e Firpo; Kike García segnò per l’Eibar al 57’, poi Ousmane Dembélé trovò il pareggio dopo dieci minuti.
Il tecnico basco ha detto di essere consapevole della difficoltà dell’impegno, soprattutto perché Olympiakos non ha mai affrontato Barcellona più di due volte nella fase a gruppi della Champions League 2017-2018.
Mendilibar guarda all’Europa con la volontà di scrivere una pagina diversa, mentre i numeri insistono a ricordargli che il Barcellona è sempre un avversario molto esigente.
Carriera di un allenatore combattente
Jose Luis Mendilibar è uno degli allenatori spagnoli più determinati e consistenti, anche se non ha mai brillato sotto i riflettori delle grandi piazze. Ex centrocampista, ha intrapreso la carriera allenando dalle categorie inferiori spagnole, costruendo una reputazione per la tattica rigorosa e la personalità decisa.
La sua svolta è arrivata a Eibar, dove nel 2015 ha trasformato una squadra in lotta per la salvezza in una realtà stabile in Liga per sei stagioni consecutive, ottenendo vittorie significative contro club di vertice grazie a pressing alto e contropiede ordinato.
Con Sevilla nel 2023 ha mostrato una capacità di gestire situazioni difficili, guidando la squadra a vincere l’Europa League nella finale contro la Roma. Poi, l’avventura internazionale all’Olympiakos, dove cerca di portare la stessa filosofia a una realtà con risorse limitate ma grande volontà.
La sua figura resta quella di un “allenatore combattente”: pragmatico, schietto e appassionato di calcio realistico che premia lo spirito di gruppo su nomi altisonanti. Una filosofia che lo ha reso un simbolo del calcio popolare in Spagna, capace di trasformare la difficoltà in opportunità di crescita. E se la stagione va male? Lui risponde con una nuova tattica: sempre in piedi, sempre pronto a ripartire.
Nel 2023 ha dimostrato di saper raddrizzare una squadra in crisi; ora punta a una nuova pagina europea, dove l’esperienza maturata contro le grandi potenze può fare la differenza. Mendilibar, a 64 anni, resta fedele alla sua essenza: allenatore diretto, empatico con i giocatori e innamorato del calcio che premia l’impegno più della promesse inutili. E se ci fosse una morale? Il successo non è soltanto conquistare trofei, ma dimostrare che l’ostinazione può diventare abilità condivisa di squadra.
Punchline 1: Se la tattica fosse una freccia, Mendilibar non scocca una, ma una BERSAGLIA: arriva dove serve, quando serve, e lascia la difesa all’allenamento successivo. Punchline 2: Se il pallone parlasse, sussurrerebbe: “non temere Mendilibar, lui conosce già la tua lingua del possesso e la tua debolezza di spalla.”