Rooney risponde a Gerrard: la Generazione d’Oro non basta e la rivalità Liverpool-Manchester United resta high level
10 ottobre 2025

Rooney contro Gerrard: la generazione dorata non basta
Wayne Rooney afferma che la nazionale inglese contemporanea non sia necessariamente migliore della cosiddetta generazione dorata. Secondo lui, la vera questione non è il talento, ma la difficoltà di chiudere i conti e tagliare il traguardo finale.
In settimana, l’ex capitano della nazionale Steven Gerrard aveva acceso le luci dei riflettori dichiarando che la mancanza di successi della sua generazione derivava da leader chiave “perdenti e egoisti” e dall’assenza di un vero spirito di squadra.
Troppo spesso, però, Rooney ha sostenuto nel suo programma radiofonico The Wayne Rooney Show su BBC, che l’analisi di Gerrard non colpisce nel segno al 100%.
La sua visione: non siamo riusciti a vincere nulla
Rooney, che ha disputato 120 incontri con l’Inghilterra segnando 53 gol, ricorda che né Gerrard né lui hanno mai raggiunto una finale con la nazionale; pur avendo partecipato a finali e tornei importanti, la squadra non ha mai chiuso la corsa verso il trofeo principale. In confronto, l’Inghilterra ha raggiunto finali continentali e semifinali mondiali, ma non ha tagliato il traguardo che conta nel lungo periodo.
“Chi erano i protagonisti in quella stanza? Erano personaggi forti, ma non basta avere individualità se non c’è una vera coesione dentro lo spogliatoio”, ha aggiunto Rooney, chiarendo che l’atteggiamento delle nazionali odierne non è automaticamente migliore o peggiore rispetto al passato. “È diverso, ma non significa che siamo migliori in tutto”.
Rooney ha anche osservato che oggi i giocatori si incontrano spesso nelle loro squadre di club durante la preparazione estiva e, a volte, questo facilita una migliore gestione dei rapporti con i media e con l’immagine pubblica. “La copertura mediatica è più forte e spesso i giocatori si comprendono meglio con i media dall’esterno; questo dà una sensazione diversa”, ha detto.
La relazione tra i giocatori di Manchester United e Liverpool
Gerrard è apparso come speaker in programma “Rio Ferdinand Presents” e ha spiegato che molti ex giocatori di Manchester United e Liverpool ora lavorano meglio come analisti piuttosto che come compagni di nazionale. Rooney, rispondendo, ha detto che era difficile creare una vera relazione tra giocatori di Liverpool e Manchester United, ma che ora è più semplice farlo: si può bere una birra insieme e rilassarsi.
“Io andavo d’accordo con tutti; sapevo che Beckham, Neville e Scholes non sarebbero mai stati vicini ai giocatori di Liverpool, ma tutti hanno sempre lavorato duramente per il bene della squadra. L’obiettivo era chiaro, anche se non riuscivamo a superare la linea”.
Rooney ha concluso che l’approccio tra i club sta cambiando: i giocatori collaborano in modo diverso, riconoscono i propri errori e hanno fiducia nel poter migliorare, cosa che prima era meno evidente.
“Il mondo è diverso adesso: la mentalità è più aperta, l’unità tra club è cresciuta e la fiducia nel gruppo è aumentata”, ha detto Rooney. È chiaro che la fiducia individuale non basta: serve una sinergia collettiva per trasformare la potenzialità in risultati concreti.
Un cammino inglese verso il Mondiale 2026
Queste parole arrivano mentre l’Inghilterra procede spedita verso la qualificazione al Mondiale 2026 che si giocherà negli Stati Uniti, in Messico e in Canada. La nazionale preparerà la sfida contro una Latvia che si presenta come ostacolo importante nel cammino di qualificazione.
L’Inghilterra guida attualmente il gruppo con 15 punti, dopo la vittoria amichevole di ieri contro il Galles per 3-0. L’occasione è stata anche oggetto di discussione tra media e tifosi, con Thomas Tuchel che ha sollevato alcune critiche sull’atmosfera sugli spalti.
La Football Supporters Association (FSA) ha espresso la speranza che Tuchel reprenda una visione più comprensiva delle difficoltà vissute dai tifosi durante le gare in settimana. Un portavoce dell’associazione ha ricordato che organizzare viaggi e raggiungere Wembley nei giorni feriali resta una sfida significativa per molti supporters.
In chiusura, il portavoce ha affermato che i tifosi inglesi comprenderanno le sfide logistiche e che è apprezzato l’impegno di Tuchel per migliorare l’atmosfera, pur chiedendo comprensione sulle difficoltà legate agli orari settimanali e ai trasporti.
Punchline finale 1: se l’Inghilterra non arriva a Wembley, almeno l’arbitro avrà un buon motivo per brindare al tavolo del bar.
Punchline finale 2: la Generazione d’Oro non vince? Nessun problema: l’oro è sempre luccicante, soprattutto quando riscalda i cuori dei tifosi e delle birre post-partita.