Van Dijk risponde a Rooney: la critica è pigra, e Liverpool vola contro l’Aston Villa
2 novembre 2025
Risposta di Van Dijk a Rooney
Il difensore olandese Virgil van Dijk, capitano del Liverpool, ha risposto con fermezza alle critiche di Wayne Rooney, ex stella del Manchester United, sul modo in cui guida i Reds.
Rooney, ex capitano della nazionale inglese, aveva espresso preoccupazione per la leadership di Van Dijk e di Mohamed Salah, definendola una fonte di grande preoccupazione.
Ma Van Dijk ha replicato dopo la vittoria per 2-0 contro l'Aston Villa, sostenendo che l'osservazione di Rooney sia una critica “pigra” e che la squadra lavora insieme per superare le difficoltà.
«Non gli ho sentito nulla l'anno scorso. Ad essere onesti, ciò che ha detto non mi ferisce. Per quanto riguarda quel giocatore in particolare, resta una leggenda del calcio che ha ispirato molti, ma ritengo che questa osservazione sia una forma di critica pigra»
«Questa è la mia opinione. È facile puntare il dito sui compagni, ma sa benissimo, come tutti, che lavoriamo insieme per aiutarci a uscire da questo momento. L'anno scorso, quando andavamo bene, non abbiamo sentito simili commenti. Così è la vita»
«Quando affrontiamo momenti difficili cerco di aiutare i miei compagni. E quando le cose non vanno come vorremmo, questo è il mondo in cui viviamo, con tante piattaforme che permettono a chiunque di dire la propria. Tutto viene amplificato»
«I analisti hanno anche loro il loro lavoro, quindi va bene, ha una sua opinione e noi la gestiamo. Non ci sono sentimenti negativi, non è affar mio prenderla sul personale»
«In generale parlo della pressione sui giocatori del Liverpool: è davvero stimolante. L'anno scorso non eravamo sotto attacchi, va tutto molto bene e eravamo considerati esempi da seguire. Quest'anno, quando i risultati non vanno come vorremmo, arriva subito l'accusa che non facciamo bene il nostro dovere. È la vita»
«Vogliamo sentire la responsabilità di essere modelli. So che quando i risultati non sono buoni o la prestazione non è al livello, io e l'allenatore saremo sempre messi in discussione; è parte del gioco. Vogliamo giocare bene non per noi, ma per la squadra e per il club»
«Quando passiamo momenti difficili cerco di aiutare i miei compagni, e in questa età è normale che emergano discussioni. Ci sono molte piattaforme oggi che permettono a chiunque di dire tutto; tutto viene amplificato»
«Per quanto riguarda i report sullo stress sul tecnico Arne Slot, li ho sentiti, ma non credo che il club prenda decisioni affrettate. Siamo tutti consapevoli e, sono certo, che possiamo superare questa fase»
«Naturalmente non c'è alcuna garanzia, ma possiamo farcela insieme. Se abbiamo fiducia in noi stessi, restiamo umili e continuiamo a lavorare, sento che possiamo risollevarci»
Wayne Rooney… da strade di Liverpool a leggenda del Manchester United
Wayne Rooney è stato uno dei migliori talenti nella storia del calcio inglese e una delle figure più influenti della sua generazione grazie al talento, alla grinta e alla capacità di segnare nei momenti decisivi. Rooney è nato il 24 ottobre 1985 a Liverpool e ha iniziato la sua avventura al calcio nelle giovanili dell'Everton, club rivale di sempre della città.
Le origini all'Everton
Rooney entrò nell'academy di Everton a nove anni e debuttò in prima squadra nel 2002, a soli 16 anni. Si fece presto notare per la sua corsa e la capacità di segnare in qualsiasi posizione, segnando un gol incredibile contro l'Arsenal che cambiò la storia di quel periodo.
Nelle due stagioni con l'Everton Rooney giocò 77 partite e segnò 17 gol, attirando l'interesse dei grandi club. Nell'estate 2004 Manchester United strinse l'accordo per circa 27 milioni di sterline, diventando all'epoca il giovane più costoso della football britanni.
La gloria al Manchester United
Arrivato allo United, Rooney trovò la guida di Sir Alex Ferguson, che lo aiutò a evolversi da promessa a star globale. Il suo debutto in Champions League contro il Fenerbahçe fu solo l'inizio di una carriera straordinaria.
In 13 stagioni a Old Trafford divenne il cuore pulsante della squadra, contribuendo a una delle fasi più vincenti della storia del club: cinque titoli di Premier League, una Champions League nel 2008, un Mondiale per club, una FA Cup e tre Carabao Cup.
Rooney fu capace di giocare in più ruoli: dal centravanti tradizionale al trequartista o esterno, a seconda delle esigenze della squadra, guadagnandosi l'affetto dei tifosi per la grinta e la determinazione.
Nel 2017 divenne cannoniere storico del club segnando 253 gol in 559 presenze in tutte le competizioni.
Il capitano e simbolo della nazionale inglese
Con la nazionale inglese debuttò nel 2003 a 17 anni, diventando il più giovane marcatore della storia degli inglesi in quel periodo. Ha partecipato a quattro Coppe europee e due Mondiali, diventando una delle stelle principali della squadra durante un decennio.
Rooney segnò 53 gol in 120 presenze con l'Inghilterra, diventando il miglior marcatore della storia della nazionale prima di essere superato da Harry Kane. Nonostante non abbia vinto un trofeo internazionale, è rimasto un simbolo di dedizione e spirito di squadra.
Il ritorno alle origini e l'avventura americana
Dopo la dipartenza da Manchester United nel 2017, Rooney tornò all'Everton per una stagione, poi intraprese una carriera in USA con il DC United, dove continuò a brillare nonostante l'età avanzata.
Alla fine della carriera giocatore, Rooney passò al Derby County in Championship, dove univa ruoli di giocatore e allenatore, prima di assumere la carica di tecnico a tempo pieno nel 2020. Dimostrò una forte leadership anche in condizioni difficili, mantenendo lo spirito competitivo del club.
Dal campo alle panchine
Dopo il ritiro, Rooney indirizzò la sua energia nel coaching, guidando diversi club tra cui DC United e Birmingham City. Nonostante un inizio altalenante, mostrò chiari intenti di crescita e di lasciare un'impronta anche da allenatore, come ha fatto da calciatore.