Al-Wahdat risorge in Asia: prima vittoria nel gruppo contro il Muharraq, sogni ancora vivi
29 ottobre 2025
Svolgimento della partita
Il club giordano dell'Al-Wahdat ha ottenuto una vittoria preziosa e emozionante contro l'Al-Muharraq Bahrein, chiudendo sul 2-1 nella quinta giornata della fase a gironi della AFC Champions League 2.
La gara si è disputata allo Stadio Re Abdullah II di Amman, nel contesto di una serata calda e avvincente, con i tifosi di casa a sostenere la squadra dall’inizio fino al fischio finale.
Con questa vittoria, l'Al-Wahdat sale a 3 punti, occupando la quarta e ultima posizione nel Gruppo 1, dietro a Al-Wasl (9 punti) e Al-Muharraq (6 punti), con Esteghlal (3) che fa capolino in mezzo alla classifica.
La partita è stata segnata da un momento chiave al 23° minuto: espulsione di Walid Al-Hiyam, che ha lasciato il Muharraq in dieci e complicato i piani difensivi dei marittimi del Bahrain.
Il Muharraq ha aperto le marcature al 30° minuto con Junior, servito da Abdelkarim Diarra, sfruttando una buona combinazione in fase offensiva.
La reazione dell'Al-Wahdat è arrivata nella ripresa: al 45+1' Mustafa Mouawad ha trovato l’1-1 con un tiro preciso, e poco dopo l’estremo difensore Khalil Lotafallah è stato espulso per proteste, aumentando la tensione tra le squadre.
Nel corso del secondo tempo, l’Al-Wahdat ha preso il controllo del gioco grazie alle indicazioni di-allenatore Jamal Mahmoud, che ha chiesto intensità e movimento continuo, e ha trovato il gol del sorpasso all’58' con Amer Jamous, dopo assist di Mohamed Abu Kabir.
La fase finale è stata caratterizzata da assalti del Muharraq, ma la difesa dell’Al-Wahdat è stata compatta e reattiva, impedendo ulteriori gol e gestendo le ripartenze con attenzione, non senza sofferenze nell’ultimo quarto d’ora.
Al 63' il Muharraq ha rinforzato l’attacco inserendo Lazar Gjorgievic, e al 71' lo Al-Wahdat ha risposto con l’ingresso di Junior Ajayi per dare più mordente alle accelerazioni offensive. All’78' è entrato Kamal Mustafa per consolidare la manovra, mentre Ahmed Haikal ha preso il posto di Mohammad Abu Kabir poco prima della fase finale. Negli ultimi minuti, Hussein Abdul Karim e Abdallah Al-Khalasi hanno provato ad allungare la pressione, ma la difesa ha retto bene.
Con il fischio finale, l’Al-Wahdat ha celebrato una vittoria fondamentale che riapre le porte a un possibile passaggio del turno, alimentando la fiducia del gruppo in vista delle prossime sfide.
Primo piano del tecnico
Al termine della gara, l’allenatore Jamal Mahmoud ha elogiato l’impegno dei suoi giocatori: “Abbiamo mostrato carattere e compattezza, e questa vittoria può darci la spinta necessaria per le prossime partite. Continueremo a lavorare per migliorare la fase offensiva e difensiva.”
Risposta del giocatore
Discutendo la sua rete decisiva, Amer Jamous ha dichiarato: “Questo gol è frutto del lavoro di tutta la squadra. Sapevamo quanto fosse importante vincere questa partita per restare in corsa nel girone. Adesso ci aspettano altre gare condivise da sudore e orgoglio.”
Il club di Amman continua la preparazione per la prossima gara contro l’Estighlal iraniano il 5 novembre, mentre il Muharraq affronterà il già complicato impegno contro lo Wasl.
In sintesi, una vittoria che conferma la vitalità dell’Al-Wahdat in un gruppo molto equilibrato e che tiene aperta la possibilità di un cammino europeo nel calcio asiatico.
Per chi ama i numeri, la squadra giordana ha mostrato equilibrio difensivo e rapidità in contropiede, elementi che potrebbero fare la differenza nelle ultime uscite del girone.
“Dobbiamo rimanere umili e continuare a lavorare,” ha chiosato un allenatore soddisfatto ma consapevole delle prossime difficoltà. E se la palla entra, la felicità è assicurata: due a uno, ma chi conta i secondi sa che è stato tutto molto più.
Due battute leggere: 1) Se la vittoria è una freccia, questa sera l’Al-Wahdat l’ha scoccata con la precisione di un cecchino: mira al gol e non sbaglia. 2) E se il talento non basta, basta un po’ di fortuna, una difesa compatta e una risata finale: l’arbitro può fischiare, ma la gloria si mangia a morsi di applausi.