Clasico tra polemiche arbitrali: quando la VAR sembra giocare per una squadra
28 ottobre 2025
Questione controversa e cornice del Derby spagnolo
Lo Clasico tra Real Madrid e Barcellona, giocato domenica scorsa, ha acceso un vivo dibattito arbitrale. In una delle sequenze più discusse degli ultimi minuti, Dani Carvajal spinse Araújo dall retro dentro l’area mentre cercava di intercettare un cross di Marc Casadó.
Carvajal, apparso poco interessato al pallone, spinse Araújo da dietro facendogli perdere l’equilibrio e facendolo cadere, chiedendo un rigore; ma l’arbitro César Soto Grado non lo concesse, né la VAR intervenne per una revisione.
Le immagini televisive hanno mostrato un fallo evidente, aprendo la porta a una ondata di dibattiti tra i media spagnoli sull’opportunità della decisione.
Riflessi degli esperti e revisioni successive
Sull’emittente Cadena Cope, l’ex arbitro internazionale e analista Antonio Mateu Lahoz inizialmente ritenne che l’intervento meritasse la punizione, affermando: "Carvajal ha rischiato molto perché ha spinto Araújo dall’alto".
E ha aggiunto che "il contatto non era regolare perché non c’era spalla contro spalla; in una partita diversa forse sarebbe stato fischiato un rigore".
Ma Lahoz ha rivisto la sua posizione durante l’analisi nel programma El Día Después, ritenendo che la scena fosse parte di una giocata normale all’interno dell’area.
Ha detto: "È stata una situazione di gioco normale, la palla era parte dell’azione, il contatto era naturale tra schiena e spalla, quindi non è stato sanzionato alcun giocatore".
Questo ribaltamento ha riacceso il dibattito su come gli arbitri interpretino le interazioni nell’area, soprattutto in partite di alto profilo dove i dettagli possono decidere l’esito.
Dal lato della Commissione Arbitrale, un primo commento è arrivato da un dirigente analista di Mundo Deportivo, che ha definito la scena come rigore chiaro, sostenendo che Carvajal non stava tentando di giocare la palla ma di ostacolare Araújo. Ha aggiunto che le immagini mostrano chiaramente l’intento di impedire il tocco, non di disputare la palla.
Così, il dibattito sull’arbitraggio del Clasico resta aperto, tra la difficoltà di interpretare contatti simili e la pressione di decisioni che possono cambiare l’intera partita.
Gossip non finisce
Dopo la partita, Alfonso Pérez Burrull, esperto di arbitraggio di Rádio Marca, ha commentato altre sequenze della gara.
Una delle prime occasioni Madridiste ha visto Vinícius cadere nell’area catalana dopo un intervento di Lamine Yamal, con l’arbitro che ha indicato il rigore tra le proteste del Barcellona. La decisione iniziale ha dato vantaggio ai blancos, ma la VAR ha richiamato e ha annullato il rigore.
Secondo Pérez Burrull, la situazione era interpretata in modo diverso: riteneva che Vinícius fosse favorito e che Yamal non toccasse effettivamente la palla, sostenendo che la decisione corretta sarebbe stata proseguire senza rigore a favore del Madrid.
Resta il dubbio sul rigore mancato
Nel secondo tempo, l’attenzione si è spostata su un tocco di mano di Eric García: la manata è stata vista come alta e in posizione innaturale da parte di Perez Burrull, che ha indicato un rigore a favore del Real Madrid, contrastando l’indecisione iniziale dell’arbitro.
L’arbitro ha consultato la VAR, esaminando l’azione da più angolazioni e, dopo la revisione, ha assegnato un rigore a Mbappé. L’episodio ha chiuso la discussione sull’arbitraggio, confermando quanto la gestione delle decisioni nel Clasico resti cruciale.
Così, il ruolo dell’arbitro continua ad essere centrale nel Clasico: la partita resta segnata non solo dal punteggio ma anche dalle scelte che incastrano ritmo e scenari delle fasi decisive.
Punchlines
1) Se l’arbitro sbaglia, il VAR fa l’applauso a se stesso e chiude la cerimonia con un replay ostinato. 2) A fine giornata, per un verdetto definitivo, basta guardare la palla: se vuoi una sentenza, investa sul tuo senso dell’umorismo – è l’unico rigore che non si può sbagliare.