Hakimi contro Yamal: PSG-Barcellona, la sfida tattica tra due scuole offensive
30 septembre 2025

Anteprima tattica
Achraf Hakimi, difensore del Paris Saint-Germain, campione d’Europa e di Francia, ha elogiato oggi il compagno portoghese Nuno Mendes, confermando la sua capacità di fermare il giovane astro del Barcellona Lamine Yamal, in vista della seconda giornata della Champions League, in programma domani mercoledì.
In conferenza stampa alla vigilia della sfida all’Olímpic Luis Companys di Montjuïc, Hakimi ha detto: «C’è un piano per fermare Lamine Yamal? Come sapete, non gioca sulla fascia che conosco bene. Ma affronterà contro il miglior terzino sinistro del mondo, Nuno Mendes, che ha dimostrato di saperlo fermare, insieme a compagni di livello pari».
Ha aggiunto: «La forza della nostra squadra sta nel lavoro di squadra. Cercheremo di aiutare Mendes a non trovarsi in situazioni 1 contro 1 il più possibile, perché sappiamo quanto Yamal sia capace di dribblare. È un giocatore straordinario: faremo tutto il possibile per supportarlo».
Rispondendo a una domanda sulle somiglianze tra i due stili di gioco, Hakimi ha osservato che «non ci sono grandi differenze» tra lo stile di Hans Flick, l’allenatore tedesco di Barcellona, e quello di Luis Enrique.
«Siamo due squadre che preferiscono possedere la palla e giocare con una personalità ben definita. Non amiamo correre dietro all’avversario. Hanno idee simili e credo che la squadra che tiene di più la palla creerà più occasioni. L’obiettivo principale è non avere fretta».
Non cerchiamo scuse
Da parte sua, Enríque ha detto che la sua squadra cerca i risultati, non le scuse che potrebbero nascere dalla sconfitta contro il Barça, nonostante l’assenza di alcuni pezzi chiave del club europeo per infortunio.
«Ci sono modi diversi di guardare agli infortuni, ma si può anche avere delle scuse o dei risultati, noi puntiamo ai risultati» ha dichiarato l’allenatore 55enne. Si valutano anche le condizioni di Vitinha, Joao Neves e Fabian Ruiz a causa di problemi fisici diversi.
Ha aggiunto: «In realtà non so ancora. Aspettiamo le sessioni di allenamento (martedì sera). La nostra mentalità è non rischiare i giocatori: la decisione spettarà ai giocatori e dovranno sentirsi pronti».
«È una partita importante, ma non decisiva. Turneremo a svolgere una sessione di allenamento e, al risveglio di domani, vedremo lo stato dei giocatori. Ci sono diversi giocatori in grado di giocare».
Commentando la sfida di Barcellona, Enríque ha aggiunto: «È una partita tra due squadre con una mentalità offensiva: il possesso palla sarà la chiave». Da quando ha assunto Barcellona, Flick ha rinnovato l’identità del club, attingendo dalla tradizione del pressing alto, delle transizioni rapide e della disciplina tattica.
Flick non si limita al possesso, ma cerca di trasformare ogni fase della gara in un’occasione offensiva, contando sulla dinamicità di giovani come Pedri, Olmo e Yamal, insieme all’esperienza di Lewandowskì nel terzo ultimo.
Di contro, Enrique continua a costruire il suo progetto a Parigi, sfruttando la partenza di Kylian Mbappé per definire una struttura collettiva più libera e fluida. Vitinha è stato protratto al centro come un perno dinamico, mentre Ousmane Dembélé resta assente per infortunio insieme a Dhrala (Kvaratskhelia) e alla leadership di Marquinhos.
«Barcellona sotto Flick mira a rinnovare la propria filosofia, non a rinunciarvi. La squadra è più rapida nelle transizioni, più flessibile nella costruzione e si affida a un alto pressing e all’esplorazione degli spazi», ha detto Enrique. Le ali come Balde e Condi partecipano all’offensiva, con i centrocampisti pronti a garantire l’equilibrio difensivo. Il principio di posteriorità è chiaro: pressare subito in caso di perdita palla per complicare le ripartenze avversarie.
Questo stile esige concentrazione e grande resistenza: che Flick ha sviluppato dall’inizio della stagione.
Scenari attesi
Il fascino dell’incontro risiede nel confronto tra Yamal e Mendes: Yamal ha descritto Mendes come «il terzino più difficile da affrontare», mentre Mendes è tra i terzini più dinamici d’Europa, capace sia di chiudere spazi sia di spingere in avanti.
Questa sfida riguarda non solo le doti individuali ma anche la disciplina tattica: Yamal deve rientrare in difesa quando perde la palla, mentre Mendes bilancia attacco e copertura difensiva.
In sintesi, stile di gioco, intensità e gestione delle risorse saranno i fattori chiave per una sfida che potrebbe definire la stagione di entrambe le squadre.
La partita si svolgerà al Camp Nou, dove Barcellona e PSG hanno scritto pezzi di modernità calcistica e dove due scuole di pensiero offensive si fronteggiano con la stessa ambizione di dominio. Il duello tra Flick e Enrique, tra pressing alto e controllo del possesso, potrebbe offrire una serata memorabile per gli appassionati di calcio.
Incontri memorabili
Dal celebre rimonta del 2017, quando Barcellona girò una sconfitta di 4-0 in un 6-1 vittorioso, queste sfide sono diventate riferimento globale. Anche se i nomi cambiano, la memoria collettiva degli appassionati aggiunge un peso emotivo al confronto.
Scenari futuri e dinamiche tattiche restano però in evoluzione: Yamal contro Mendes è solo una parte di una narrativa molto più ampia tra due club che condividono una filosofia offensiva ma la interpretano in modi differenti.
Scena finale
La chiusura della partita potrebbe dipendere dalla capacità di resistere all’impulso offensivo e di controllare i ritmi, con un occhio alla gestione delle energie in vista delle settimane decisive. E,se la tattica è una freccia, Hakimi è il cecchino che potrebbe decidere l’esito di questa sfida.
Se la tattica è una freccia, Hakimi è il cecchino: non lascia passare la palla facile a Yamal. Se la squadra è un film, questa è la scena in cui si decide chi resterà in corsa e chi dovrà rivedere le proprie strategie. E ora, che vinca la migliore ginnastica difensiva, o il miglior dribbling offensivo.
Se il calcio fosse una pizza, questa partita sarebbe una margherita extra-vegetariana: semplice, ma impeccabile. E se la critica chiede una fetta in più, noi rispondiamo: la si conquista in campo, non al ristorante.