Il ritorno di Carenio: l’allenatore uruguaiano pronto a guidare il Riyadh nel ritorno in Saudi Pro League
11 novembre 2025
Esperienza saudita
Secondo fonti saudite, l’allenatore uruguaiano Daniel Carenio, ex tecnico dell’Al-Nasr, ha definito l’accordo con il Riyadh e tornerà in Saudi Pro League.
Il Riyadh, squadra in difficoltà, ha subito una pesante sconfitta di 4-1 contro l’Al-Khaleej nell’ultima giornata e aveva già perso in questa stagione 5-1 contro l’Al-Nasr allenato da Carenio in passato.
Sotto la guida dell’allenatore spagnolo Javier Caixha, Riyadh ha inoltre ceduto 2-0 in Coppa del Re contro l’Al-Fath.
Attualmente Riyadh è 12° in classifica con 8 punti, a un punto da Al-Kholoud e dall’Al-Ettifaq (10° e 11°, rispettivamente) e a un punto dal 13° Al-Shabab.
Stile distintivo e storia attuale
Il tecnico uruguaiano è noto per una personalità forte e per la capacità di motivare i giocatori e creare un clima competitivo nello spogliatoio, con riflessi positivi sull’andamento in campo, come avvenuto nella stagione 2013-2014 quando il Nàsr vinse il titolo di campione dopo un lungo digiuno.
In campo, Carenio adotta un sistema equilibrato che combina solidità difensiva e disciplina tattica con rapide transizioni offensive. Preferisce tipicamente sistemi 4-2-3-1 o 4-4-2, con libertà agli esterni tra le linee e sfruttamento degli spazi alle spalle delle difese avversarie. È noto per la gestione del centrocampo con densità numerica per controllare il ritmo, affidandosi a passaggi lunghi e giochi diretti per costruire l’azione.
Inoltre, Carenio è abile nell’adattare le proprie idee agli uomini a disposizione, assegnando ruoli chiari basati sull’impegno e la disciplina più che sulla spettacolarità tecnica. Tende a un approccio pragmatico, privilegiando la concretezza rispetto all’estetica. In fase difensiva, chiude gli spazi e impone un pressing organizzato, affidandosi a contropiedi rapidi sfruttando la velocità degli attaccanti.
Nonostante alcune critiche per il suo conservatorismo tattico, Carenio resta una figura che ha lasciato un segno nel Riyadh per la sua carica combattiva e la volontà di lavorare in squadra, elementi che hanno spinto i giocatori a dare il massimo.
Una rosa solida
Nonostante i problemi di rendimento in stagione, la squadra capitolina può contare su una rosa di talenti pronti a dare una svolta. Tra i nomi spicca il portiere canadese Milan Borjan, 38 anni, tra i migliori interventi della scorsa stagione.
In difesa figura Yoan Barbet, 32 anni, elemento affidabile della retroguardia. A centrocampo si segnalano Touzi e l’ex giocatore dell’Union, Farha Al-Shammarani, Yahya Al-Shehri e l’esperto Mohammed Sila, più il veterano Talal Hajji. In attacco c’è anche Teddy Okui e Ibrahim Bayesh tra le pédine offensive chiave.
Il Riyadh, inoltre, beneficerà della rapidità del trio offensivo che può essere l’ago della bilancia in un campionato molto competitivo. Una rosa che, con Carenio in panchina, potrebbe trasformare i margini di manovra in risultati concreti.
Punchline 1: Se la tattica di Carenio fosse una pizza, sarebbe una 4-2-3-1: quattro fette di difesa, duecento grammi di centrocampo, trequartista al centro e una fetta di contropiede che va dritta dallo scalpo del portiere. Punchline 2: Se vincere fosse matematica, Carenio sarebbe un geometra: taglia le linee, disegna le traiettorie e, quando tutto sembra calcolare, la palla decide di cambiare idea e andare in gol da solo, magari mentre l’arbitro controlla i piedi per la rumorosa coreografia del pubblico.