Ismaily tra debiti, decisioni ministeriali e una stagione a rischio: la tempesta perfetta del calcio egiziano
20 ottobre 2025
Situazione finanziaria e governance del club
Il presidente del consiglio di amministrazione di Ismaily, Nasser Abu al-Hassan, ha dichiarato di aver letto la decisione del ministro della Gioventù e dello Sport sull’esclusione dai media e di non aver ricevuto alcuna comunicazione formale finora.
In un’intervista televisiva, ha spiegato di non aver ricevuto alcun avviso ufficiale; ha aggiunto: non so, nessuno me lo ha comunicato; abbiamo letto la decisione sul sito ufficiale del ministero, e io sono al lavoro in questo momento.
Ha aggiunto che il consiglio ha assunto la gestione della squadra pur essendo sospeso il tesseramento, con debiti di 9 milioni di dollari, oltre a 5 milioni di lire egiziane per l’acqua, 5 milioni per l’elettricità, insieme a spettanze per alcuni giocatori egiziani e a un debito verso la Federazione calcistica di 36 milioni di lire.
Ha spiegato di aver estinto multe internazionali per 6,5 milioni di dollari, sottolineando che le autorità hanno ispezionato il club fino a luglio scorso senza rilevare irregolarità.
Ha affermato che un funzionario della provincia di Ismailia desidera nominare quattro persone per formare un 'consiglio ombra' per gestire la squadra; ha dichiarato di non aver accettato la proposta, motivo per cui è arrivato il provvedimento odierno.
Ha aggiunto che il club affronta problemi internazionali non attribuibili direttamente al proprio operato e che le tasse sul club ammontano a circa 200 milioni di lire, oltre ai crediti internazionali che ha pagato personalmente.
Il presidente ha sostenuto che il consiglio attuale ha pagato tutte le spettanze ai giocatori attuali, aggiungendo di avere rapporti che dimostrano l’assenza di irregolarità finanziarie o amministrative e che non si è potuto ingaggiare nuovi giocatori a causa del divieto di tesseramento.
Decisioni legali e prospettive future
Abu al-Hassan ha rivelato i dettagli della crisi derivante dalla decisione del ministero di deferire il consiglio alla procura pubblica.
Secondo lui, una commissione ministeriale è giunta due settimane fa e ha risolto le problematiche, ma il ministero della Gioventù e dello Sport ha rifiutato di consegnare ufficialmente il club finora; il club è stato preso in gestione preliminare il 31 marzo 2024, ma non è stato ufficialmente affidato.
Ha aggiunto che i responsabili hanno affermato che l’esecutore del progetto ha diritti e che, anziché procedere con la consegna preliminare, hanno deciso di attendere l’esito definitivo, ritenendo che la situazione rappresenti uno spreco di denaro pubblico.
Affermando di essere un uomo d’affari e proprietario di una ditta di costruzioni, ha detto di non aver violato alcuna norma durante la gestione del club, aggiungendo: ho venduto i giocatori al miglior valore di mercato.
Ha illustrato che ha ceduto Iyad Al-Asqallani per 1 milione di dollari, Omar Al-Sa’i per 50 milioni di lire, Abdulrahman Magdi per 40 milioni e Yaou Anwar per 25 milioni, sottolineando che tutte queste somme sono state impiegate per estinguere debiti internazionali e non sono finite nelle tasche del consiglio.
Abu al-Hassan ha attribuito i guai finanziari al consiglio precedente: ha dichiarato di aver chiesto sostegno al ministero, ma che l’aiuto è stato destinato al consiglio precedente per 60 milioni di lire in sei rate da 10 milioni ciascuna, sostenendo di possedere prove a riguardo.
Trasferimento alla procura generale
Il ministro Ashraf Subhi ha deciso di deferire il consiglio di amministrazione di Ismaily, presieduto da Nasser Abu al-Hassan, alla procura pubblica per le indagini.
Il portavoce del ministero, Mohamed Shazli, ha spiegato che la decisione prevede lo “sospendere e allontanare” il consiglio, il direttore esecutivo, il direttore finanziario e il responsabile dell’attività sportiva, deferendoli tutti alla procura per le irregolarità riscontrate durante le ispezioni finanziarie e amministrative.
La decisione del ministro prevede l’esclusione del consiglio attuale in attesa delle indagini o della scadenza del consiglio e l’avvio di una commissione temporanea per gestire le attività del club sino all’assemblea generale, con la gestione affidata alla Direzione della Gioventù e dello Sport di Ismailia.
Il ministro ha chiesto ai propri uffici di coordinarsi subito con la provincia di Ismailia e con l’Autorità del Canale di Suez per garantire programmi di sponsorizzazione e supporto dalle aziende private, al fine di assicurare fonti di reddito stabili per il club nel prossimo periodo, nel contesto della stabilità e trasparenza della gloriosa Ismaily.
Il consiglio di amministrazione aveva già aperto una raccolta fondi per salvare il club dalla crisi finanziaria che ha impedito ai giocatori di percepire i propri stipendi, e ha perso anche la possibilità di tesseramenti a causa di un provvedimento FIFA.
Punchline finale 1: se la contabilità fosse una disciplina sportiva, Ismaily sarebbe candidato al premio di fair play… per i conti in sospeso. Punchline finale 2: tra bilanci e obiettivi, l’unica vittoria certa è che l’umorismo resta l’unico goal garantito a fine stagione, perché i conti no, quelli restano... in fuorigioco.