Occhi dall’Inghilterra: Motta e Tudor tra dubbi e opportunità
Il Wolverhampton Wanderers sta spostando l’attenzione su cambi di leadership tecnica, dopo l’esonero di Vítor Pereira causa una serie di risultati altalenanti. L’obiettivo è individuare un profilo capace di traghettare la squadra verso una stagione più stabile e competitiva.
Secondo Football Italia, i dirigenti dei Wolves stanno valutando diverse opzioni, tra cui due nomi molto noti agli estimatori della Juventus: Tiago Motta e Igor Tudor. Entrambi restano ufficialmente legati ai bianconeri, essendo stati esonerati dal club italiano in passatetry periodi, ma non hanno ancora firmato per altri club.
Il rapporto dice che la dirigenza inglese ha già sondato pareri di allenatori che hanno avuto un ruolo nel passato recente della Juventus, per capire la prontezza di Motta e Tudor a guidare una big della Premier League, dove la pressione e i tempi di recupero sono serrati.
Tuttavia, la trattativa non riguarda solo Wolves: potrebbe esserci beneficio economico per la Juventus. Se uno dei due dovesse firmare altrove, la società torinese sarebbe sollevata dal pagamento degli stipendi residui fino al 2027, con risparmi potenziali stimati intorno ai 16 milioni di euro nei prossimi tre anni.
Per quanto riguarda i costi contrattuali, Motta totalizza circa 16,3 milioni di euro con il suo staff, Tudor circa 11 milioni. In tal modo, un trasferimento verso l’Inghilterra alleggerirebbe notevolmente i conti juventini, soprattutto in un periodo di contenimento della spesa.
Nonostante i potenziali benefici, entrambi gli allenatori sembrano meno entusiasti all’idea di una sfida in Premier League, preferendo valutare offerte in Italia o in altri grandi club europei, dove la stabilità sportiva è più definita.
In attesa di una decisione ufficiale, Juventus resta calma e spera che le trattative con Wolves possano avere un riscontro positivo, chiudendo una delle questioni economiche più toste del club in questa stagione.

TiaGo Motta: inizio promettente, conclusione deludente
Mottta aveva preso le redini della Juventus nell’estate 2024, tornando dopo una parentesi a Bologna dove aveva offerto un calcio offensivo apprezzato. Nonostante l’avvio equilibrato, la stagione ha evidenziato fluttuazioni di rendimento e una conseguente decisione della società di interromperne l’incarico a marzo 2025.
Guidando la Juventus in 42 match, ha ottenuto 18 vittorie, 16 pareggi e 8 sconfitte. Sono stati segnati 65 gol, subiti 46, con una filosofia offensiva faticosa da imporre nello spogliatoio e senza riuscire a evitare uscite prematuro in Champions ed Italia Cup.
Igor Tudor: una fase breve ma turbolenta
Tudor, subentrato al termine della stagione, ha diretto circa 24 partite, ottenendo 10 successi, 8 pareggi e 6 KO. Il rendimento offensivo si è attestato su 39 reti fatte e 29 incassate. Dopo una partenza ciondolante, la dirigenza ha ritenuto necessario un cambio, aprendo una nuova crisi di turnover tecnico che ha influenzato l’umore del gruppo.
Con l’esclusione prematura, Juventus ha iniziato la stagione attuale con una serie di successi, ma ha poi rallentato: tre pareggi consecutivi, sconfitte dolorose e una rimonta che non ha ancora assorbito completamente inside. Sotto la guida di Luciano Spalletti, i bianconeri hanno mostrato segnali di recupero, ma il bilancio resta incerto.

Moto di stagione e prospettive
La Juventus ha giocato finora una dozzina di incontri di campionato, vincendone circa la metà e osservando un equilibrio di reti segnate e subite relativamente contenuto. In Champions League, i bianconeri hanno faticato a trovare continuità, rimanendo a quota insufficiente per le fasi ad eliminazione dirette. L’obiettivo di Spalletti è ristabilire una linea di progresso che possa portare la Juventus a posizioni nobili in campionato e a una qualificazione europea più chiara.
Nel frattempo, la trattativa Wolves-Juventus resta in bilico: la gestione delle risorse è centrale per il futuro della società, che spera di chiudere una partita che potrebbe alleggerire i costi non necessari e restituire fiato al budget societario.
In chiusura, l’attenzione rimane alta su come le mosse dal regnoUnito possano influire sull’economia e sul futuro sportivo di una Juventus fremente di riemergere al vertice.
Una convivenza tra sport e conti: la chiave della prossima stagione
Alla luce di tutto, Motta e Tudor restano nomi di livello, con una scelta che potrebbe svoltare sia in campo che fuori. E nel dubbio, la Juventus potrebbe trovarsi a gestire un bilancio più snello e una piattaforma per una rinascita più solida.

Conclusione
Con Motta o Tudor in ballo, Juventus cerca una chiave di volta: una mossa che riduca i costi e riporti competitività. Il calcio resta imprevedibile, ma una volta tanto i conti potrebbero seguire lo stesso copione del campo: recupero e sostegno a una strategia condivisa.
AFP
Humor finale: se questa trattativa fallisse, almeno avremo due allenatori con più stipendi di una lavastoviglie. Punchline: se non funziona, cambi già il menu: al posto di Motta o Tudor, mettiamo una lavatrice: consuma meno energia e lava i problemi della Juventus allo stesso modo.

