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La Germania accelera verso il Mondiale 2026: stelle brillanti e dubbi difensivi all'orizzonte

16 ottobre 2025

La Germania accelera verso il Mondiale 2026: stelle brillanti e dubbi difensivi all'orizzonte
La Germania in contrasto con le sfide della finestra internazionale, pronti per il Mondiale 2026

Vincenti

Oliver Baumann ha risposto alle aspettative con una prestazione solida, rinforzando la fiducia del tecnico Julian Nagelsmann contro Irlanda del Nord e confermando la concretezza della porta durante i minuti decisivi. La sua solidità tra i pali arriva in un momento in cui si vocifera un possibile ritorno di Neuer, ma Baumann si prende la scena con parate importanti.

Nico Schlotterbeck è rientrato velocemente tra i titolari dopo l’infortunio, mettendo in mostra intensità nei duelli e affidabilità al fianco di Jonathan Tah a Belfast. Le sue letture difensive e i palloni lunghi precisi rafforzano la coppia centrale e alimentano la fiducia nello schieramento difensivo.

David Raum ha assunto un ruolo chiave sui calci piazzati e nei movimenti offensivi. Ha mostrato qualità nei cambi di fronte e nelle diagonali, contribuendo a consolidare la polivalenza della fascia sinistra e a creare situazioni utili per l’attacco tedesco.

Alexander Pavlovic, rientrato dall’infortunio, ha guidato la mediana al fianco di Joshua Kimmich, offrendo distribuzioni affidabili e pressing costante. Le sue letture tattiche lo rendono una pedina importante in vista del Mondiale, quando la profondità della rosa sarà cruciale.

Serge Gnabry ha mantenuto una partenza convincente del semestre, offrendo lavoro senza palla, movimenti intelligenti e un contributo significativo al gioco offensivo. Se manterrà continuità, potrebbe essere uno degli elementi di chiusura dell’attacco tedesco.

Jonathan Burkardt ha avuto spazio sia contro il Lussemburgo sia contro l’Irlanda del Nord, emergendo come un’opzione di prospettiva. Per stabilire un ruolo stabile a Doha o oltre, servirà una stagione di livello paragonabile a quello richiesto dal salto di qualità internazionale.

Florian Wirtz non ha trovato gol né assist in questa finestra, e il suo prezzo di mercato da 150 milioni di euro resta una questione di pressione sul rendimento. Nonostante le potenzialità, serve una dimostrazione continua di leadership tecnica e produttività per giustificare l’investimento a lungo termine.

In questa pagina gli elementi not-turning: anche senza drastiche rivoluzioni, la Germania si presenta come una squadra con talento, ma chiamata a correggere alcune criticità legate all’intensità fisica e alla concretezza sotto porta.

Perdenti

Angelo Stiller e Felix Nmecha restano tra i nomi del futuro, ma non hanno trovato spazio contro Lussemburgo o Irlanda del Nord e hanno trascorso entrambi tutte le gare senza minuti nelle due uscite, segnale che Nagelsmann sta puntando su altri elementi più pronti al grande salto.

Il reparto offensivo ha avuto una giornata altalenante: Florian Wirtz, pur rimanendo una risorsa preziosa, non è riuscito a incidere come ci si sarebbe aspettato, perdendosi tra i contrasti e la pressione fisica. La sua gestione della palla e le sue scorribande offensive hanno bisogno di una maggiore impatto in partita per trasformare il potenziale in risultati concreti.

Kai Havertz sta recuperando forma dopo l’intervento, ma la sua condizione resta in bilico. Se il rientro sarà rapido e completo, potrebbe inserirsi nel giro mondiale, ma al momento resta un’opzione da monitorare strettamente, con il ritorno di Joshua Kimmich che potrebbe chiudere alcuni dubbi a centrocampo.

Tim Kleindienst è tra i nomi che potrebbero emergere in ottica Mondiale solo con una stagione di livello superiore e una fiducia costante da parte del tecnico. La concorrenza in attacco è alta, e ogni minuto sul campo sarà decisivo per etichettare chi avrà davvero diritto di giocarsi la compete sul palcoscenico più grande.

In definitiva, Nagelsmann appare consapevole che la strada verso il Mondiale 2026 non passerà solo dalle qualità singole, ma dall’equilibrio di squadra, dalla gestione delle energie e dalla capacità di tradurre le buone prestazioni in vittorie decisive. L’orizzonte è chiaro: migliorare, convincere e portare la Germania a un Mondiale all’altezza delle aspettative. Se la difesa regge e l’attacco diventa più prolifero, i sogni mondiali potrebbero diventare realtà in tempi non troppo lunghi.

E ora le due battute finali: se la Germania arriva al Mondiale, sarà perché ha imparato a segnare con la fantasia… e a non prendere gol con l’ironia! Seconda punchline: Nagelsmann dice: “non è solo gioco di testa, è testa di gioco… e di tempo!”

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Marco Limprevedibile

Sono Marco Limprevedibile, giornalista sportivo italiano nato nel 1994. Appassionato di pittura contemporanea, escursioni costiere e cafeologia, condivido con entusiasmo la mia visione sensibile dello sport.

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