La mano egiziana illumina il Mondiale Under 17: l’asticella è alta, la finale è vicino
31 ottobre 2025
Protagonisti e contesto
Khaled Fathi, presidente della Federazione Egiziana di Handball, ha espresso una grande gioia per la qualificazione della nazionale juniores ai Mondiali, sottolineando che l’impresa è frutto di lavoro di squadra e di dedizione di tutto l’apparato.
Ha dichiarato all’ufficio stampa della federazione che tutti sono felicissimi e che si lavora per alzare alto il nome dell’Egitto nel mondo della pallamano.
La finale si giocherà contro la Germania sabato sera alle 22:15 ora del Cairo: una sfida di grande prestigio che arriva nello stesso giorno dell’inaugurazione del Grande Museo Egizio.
Fathi ha espresso orgoglio per i giocatori: “Siamo egiziani e giochiamo per la patria: vogliamo scrivere la storia. La squadra ha il nostro pieno sostegno e l’obiettivo resta la Coppa del Mondo.”
Il focus è anche sullo staff: “Abbiamo un gruppo tecnico egiziano che ha creato un valore per l’handball egiziano. I giocatori hanno offerto prestazioni eccellenti e hanno meritato l’accesso in finale.”
La finale e l’eredità
Il presidente ha aggiunto che la vittoria contro la Spagna, campione d’Europa, non è stata casuale: la federazione ha pianificato con attenzione, sfruttando lezioni dalle partite amichevoli e studiando l’avversario. L’obiettivo è confermare il percorso vincente e affrontare la Germania con determinazione.
Il presidente ha ringraziato anche le autorità sportive per il sostegno: “Guidati dal ministro dello sport, Ashraf Sobhi, e dal presidente del Comitato Olimpico, il percorso è stato costante e mirato. Questa coesione è la chiave del successo.”
Tarik Mahrous: una mano alza l’asticella
Tarik Mahrous, responsabile delle nazionali giovanili, ha detto di essere orgoglioso dell’impresa e ha ricordato che molti giocatori del 2008 sono stati inseriti nel 2006 e ora sono protagonisti del Mondiale in Marocco.
Mahrous ha sottolineato la gestione tecnica guidata da Emad Ibrahim: “La nazionale Under 17 ha mostrato personalità, è stata guidata bene e dimostra che l’Egitto è una potenza nel panorama giovanile della pallamano.”
Secondo lui, gli atleti hanno onorato la pallamano egiziana e la nazione, esibendo un carattere che fa ben sperare per il futuro.
Amr Fathy ha aggiunto che il successo non è casuale ma il risultato di un lavoro di squadra e di una base solida, mentre il Mondiale in Marocco rappresenta una tappa cruciale per costruire una nuova generazione capace di alzare la Coppa in futuro.
La squadra continua gli allenamenti con spirito combattivo, puntando a riportare l’Egitto sul gradino più alto dell’elite mondiale della pallamano.
La UEFA? No, qui si parla di una pallamano che unisce città e palestre; se la finale taglierà il traguardo, sarà una festa per l’intera nazione.
Ministero e federazione ribadiscono il sostegno incondizionato: “Questa semifinale è l’espressione di una strategia nazionale per lo sport giovanile e per l’Egitto sul palcoscenico mondiale.”
Punchline: se il Cairo vince, la città farà girare le luci come una palla di discoteca; se perde, almeno si ride assieme ricordando che la barra della squadra era già alta come le Piramidi.
Punchline 2: l’unica cosa che resta impossibile qui è chiedere al pubblico di smettere di tifare, perché le mani non sanno esser zitte quando la squadra spinge.