La missione segreta di Rubiales per convincere Yamal a indossare la Spagna
12 novembre 2025
La strategia dietro l’ingaggio di Yamal
Luis Rubiales, ex presidente della Federazione Spagnola di Calcio (RFEF), ha rivelato i dettagli del piano studiato fin da quando il giovane Lamine Yamal, stella del Barcellona, era soltanto un ragazzo per convincere la Spagna a includerlo tra i giocatori della Roja. Secondo Rubiales, dall’età di 12 anni era stato predisposto un percorso mirato per assicurare che il ragazzo crescesse nella logica della nazionale.
Secondo il quotidiano Sport, Yamal è oggi tra i talenti più promettenti del panorama calcistico globale, nonostante non abbia ancora compiuto 19 anni. È un’icona per i tifosi del Barcellona e della nazionale spagnola, presente sulle prime pagine e nei dibattiti televisivi.
La sua figura è tornata al centro delle cronache anche dopo l’esclusione dalla lista della Spagna durante la pausa internazionale a causa di dolori all’ernia inguinale, riaccendendo le tensioni tra club e nazionale.
Rubiales, che in passato è stato condannato in una controversia legata a violenza sessuale, ha parlato delle origini dell’intervento in un’intervista a El Chiringuito, vantandosi di aver guidato l’operazione che ha permesso a Yamal di entrare nelle selezioni giovanili.
Rubiales ha dichiarato: «Quando Yamal aveva 12 anni, arrivarono i responsabili delle categorie giovanili e mi chiesero di osservare un giocatore da monitorare. Ho chiesto loro: segnalano davvero potenzialità a 12 anni? Risposero di sì, ma che suo padre era di una nascita diversa mentre lui era nato qui. Allora ho chiesto di predisporre un percorso diretto e lo hanno fatto».
La strategia descritta era semplice ma efficace: incontrare i genitori quando necessario, rimanere costantemente vicini al giocatore e far nascere in lui il desiderio di vestire la maglia della Spagna. Yamal ha risposto positivamente fin dall’inizio, e sono state effettuate quattro o cinque visite per seguire da vicino la sua famiglia e accompagnarlo nel cammino.
Al termine dell’intervento, Rubiales ha sottolineato l’importanza del lavoro nascosto all’interno della Federazione Spagnola: non sempre si ottengono risultati immediati, ma è stato molto investito per scoprire e seguire talenti in tutto il Paese, sia nelle squadre maschili che in quelle femminili.
Barcellona respira: novità positive
Barcellona ha ricevuto da parte di un medico belga specializzato in patologie muscolari dell’adduttore una valutazione positiva su Yamal, considerato tra le promesse più preziose del club in questo momento.
La dirigenza catalana ha chiesto una seconda opinione per assicurarsi che il percorso di riabilitazione proceda nel modo migliore. Il medico belga ha espresso fiducia sulle condizioni fisiche di Yamal, confermando che il programma di riabilitazione è adeguato e che i progressi sono visibili.
È stato sottolineato che individuare precocemente l’ernia inguinale è cruciale e che iniziare una riabilitazione intensa in questa fase è essenziale. Tuttavia, l’elemento chiave resta l’adesione totale alle indicazioni mediche per mantenere l’alto livello di prestazioni e prevenire recidive future.
Nonostante le preoccupazioni, Barcellona non nutre allarmismi: nelle ultime settimane Yamal ha mostrato buone prestazioni, dopo una prova opaca contro il Real Madrid al Bernabéu. Il club ha insistito sull’esito positivo di una consultazione esterna per rafforzare la fiducia nel piano terapeutico.
Il tecnico Hans Flick ha commentato l’evoluzione mentale e la disciplina di Yamal, affermando che ha cambiato atteggiamento, lavora sodo sul campo e in palestra, e che è fondamentale mantenere questo trend durante la riabilitazione.
Con queste valutazioni positive, Barcellona resta serena circa la condizione fisica di Yamal, che continua a lavorare con impegno sia dentro che fuori dal terreno di gioco per mantenere la forma necessaria a restare un protagonista del club catalano.
Punchline (in stile Sniper): se Rubiales avesse iniziato questa pianificazione a dodici anni, magari la mia vita sarebbe già una puntata pilota di una sitcom calcistica.
Punchline 2: la vera tattica è avere pazienza: sei anni di programmazione, e io a stendere la mia lista di compiti fingendo di essere allenatore della mia propria squadra di squadra di fantasia. Maha!