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Le leve economiche del Barcellona: non è vendita di patrimonio, ma una strategia per sopravvivere e competere

19 ottobre 2025

Le leve economiche del Barcellona: non è vendita di patrimonio, ma una strategia per sopravvivere e competere
Laporta ribadisce che le leve economiche non vendono patrimonio ma sostengono la competitività del Barça.

Contesto e dichiarazioni

Joan Laporta, presidente del Barcellona, ha risposto alle voci sulla vendita delle leve economiche, sottolineando che si tratta di strumenti dell’assetto del club, non di una cessione di patrimonio.

Durante un incontro con i membri del club, Laporta ha detto: “Queste leve ci hanno permesso di rafforzare la squadra con grandi giocatori come Lewandowski, Koundé, Rafinha e Ferran Torres”.

Inoltre ha aggiunto: “Le leve hanno dato una notevole competitività sui campi”.

Ha chiarito che le leve non sono vendita di asset, ma una temporanea concessione di diritti, che al termine del periodo saranno riacquisiti.

Ha aggiunto: “Non le considero una vendita del patrimonio, ma una gestione temporanea degli asset per stabilizzare le finanze”.

Ha concluso: “Ci hanno chiesto di cedere i diritti televisivi al fondo CVC per 50 anni, ma abbiamo optato per un accordo meno costoso che ci permetta di salvare il club e che riacquisteremo in futuro”.

Bilancio, debiti e prospettive

Il Barcellona ha ottenuto una vittoria di misura contro il Girona, 2-1, sabato, nella nona giornata della Liga.

Hans Flick, l’allenatore del Barcellona, è stato espulso dopo due ammonizioni per proteste, quindi mancherà il Clasico contro il Real Madrid.

Con questa vittoria, Barça sale a 22 punti in vetta alla Liga, in attesa dei risultati di Getafe-Real Madrid.

Il Girona resta a 6 punti, al 19esimo posto, quasi ultimo.

Perdite ingenti

La scorsa settimana Barcellona ha presentato il rapporto finanziario relativo alla chiusura dell’anno economico 2024-2025, insieme al budget per la stagione 2025-2026, un rapporto che ha suscitato ampi dibattiti tra gli addetti ai lavori in Catalogna.

Il dibattito è scaturito dai numeri enormi, in particolare quelli relativi alla rivalutazione di “Barça Studios”, ora conosciuta come “Barça Productions”, che ha comportato perdite extra di 90 milioni di euro aggiunte al budget 2023-2024 dopo la rivalutazione.

La mossa, descritta dall’amministrazione come un “correttivo contabile necessario”, ha suscitato dubbi tra esperti, tra cui l’economista Jaume Ubis, che ha criticato la modalità con cui tali perdite sono state contabilizzate.

Ubís ha spiegato su Culemanía che l’amministrazione cerca di giustificare i numeri per abbellire l’immagine, sostenendo che le perdite reali di quest’anno ammontano a 107 milioni di euro, ma 90 milioni sono stati spostati all’anno precedente, una pratica che secondo lui sarebbe irregolare dal punto di vista contabile.

Ha aggiunto che le perdite registrate sotto “Visione Barcellona” riguardano quest’anno e spostarle all’anno scorso distorce la situazione finanziaria reale e mina la fiducia di partner e investitori.

La dirigenza ha risposto che tutti i conti sono stati oggetto di verifica da parte di un organismo indipendente e che il rapporto è disponibile per i membri, senza rilievi.

Ma Ubis è andato oltre, avvertendo che la situazione è molto più fragile di quanto appaia: c’è un deficit di capitale di 279 milioni di euro, un deficit di capitale circolante di 266 milioni e perdite cumulate durante la presidenza di Laporta pari a 230 milioni, cifre che sarebbero potute crescere senza l’uso delle leve economiche.

I debiti del club si distribuiscono tra 140 milioni verso altri club per trasferimenti, 136 milioni ai giocatori e 100 milioni verso enti pubblici e tasse spagnole, segni evidenti di una crisi di liquidità che potrebbe ostacolare nuovi finanziamenti.

L’economista ha toccato anche il dossier “Barça Licensing & Merchandising” (BLM), definendolo una “bomba a orologeria” per il futuro del club.

Secondo Ubis, Barcellona è sommersa da debiti oltre i 3 miliardi di euro, con componenti legate al progetto Espai Barça; BLM genera circa 170 milioni annui, ma potrebbe essere venduta se la campagna per un’assemblea straordinaria fallisse, offrendo una scorciatoia di liquidità pur essendo cruciale per le attività commerciali.

Fonti ufficiali hanno smentito qualsiasi piano di vendita di BLM, affermando che il dossier non è all’ordine del giorno e che l’obiettivo è sviluppare le risorse commerciali, non cederle.

Ma le analisi di Ubis hanno sollevato ulteriori dubbi sulla gestione delle linee di bilancio, soprattutto sulle accantonamenti legati a una sanzione UEFA: si è registrato solo una parte della multa di 59 milioni, creando dubbi sull’adeguatezza del riflesso contabile.

In sintesi, l’ultimo rapporto chiude l’anno con una perdita netta di 17 milioni di euro dopo tasse, pur mostrando un utile operativo di 2 milioni. Le differenze derivano da elementi straordinari come la multa UEFA, ricavi da “big seats” e perdite su Barça Productions (oltre 90 milioni) a seguito della rivalutazione.

La dirigenza presenta una visione ambiziosa per il prossimo anno, con ricavi previsti di circa 1,075 miliardi, per offrire una rassicurazione a tifosi e investitori sulla continuità della ripresa.

Tuttavia, molti osservatori concordano che la situazione è estremamente delicata: la gestione appare basata su soluzioni temporanee più che su una stabilità economica, generando dubbi sulla capacità di Laporta di guidare Barcellona verso obiettivi concreti senza compromettere asset storici.

Tra numeri e giustificazioni, lo scenario finanziario resta complesso e aperto a ogni possibilità, in attesa delle prossime stagioni per capire se queste leve saranno una vera ancora di salvezza o solo un rinvio a una crisi più profonda.

Note finali: se la leva è temporanea, speriamo duri quanto basta per trasformare la passione in solidità. E se la contabilità fa sempre la ruota, almeno che la ruota giri verso una stagione meno indigesta per i tifosi.

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Marco Limprevedibile

Sono Marco Limprevedibile, giornalista sportivo italiano nato nel 1994. Appassionato di pittura contemporanea, escursioni costiere e cafeologia, condivido con entusiasmo la mia visione sensibile dello sport.

Domande frequenti

Perché Barcellona parla di leve economiche?

Sono strumenti temporanei che consentono di finanziare l’acquisto di giocatori senza vendere asset storici, mantenendo la proprietà del patrimonio del club.

Qual è l’obiettivo delle leve economiche?

Garantire competitività sportiva nel breve periodo mentre si lavora su stabilità finanziaria a medio termine.

Cosa dice Jaume Ubis sulle cifre?

Sottolinea che alcune perdite reali potrebbero essere state spostate tra anni contabili, sollevando dubbi sulla prudenza contabile.

Qual è la situazione del debito e del progetto Espai Barça?

Il debito è elevato e parte dei ricavi riguarda progetti come Espai Barça; la gestione mira a non compromettere la liquidità.