Pyramids in campo con fuoco e fiducia: la Supercoppa Africana contro Berkane tra messaggi di squadra e occhi della CAF
16 ottobre 2025

Anteprima: la sfida tra Pyramids e Berkane si accende
Le stelle del Pyramids hanno alzato la bandiera della sfida prima dell'atteso incontro contro Nahda di Berkane, in programma sabato sera per la finale della Supercoppa Africana allo Stadio delle Forze Armate nel Cairo.
Il Pyramids ha conquistato la CAF Champions League nella stagione precedente, prima volta nella sua storia, mentre Nahda di Berkane ha trionfato in Coppa della Confederazione Africana.
Si annuncia la presenza del ministro della Gioventù e dello Sport Ashraf Sobhi, nonché di Hani Abourida, presidente della Federazione Egiziana di Calcio e membro del FIFA e del CAF Executive Committee, insieme ad altri dirigenti sportivi africani e a personalità politiche.
Inoltre, il presidente della CAF Patrice Motsepe parteciperà all'evento, accompagnato da altri membri del consiglio esecutivo CAF e da rappresentanti dei due club.
È previsto che il vincitore venga celebrato con una cerimonia di premiazione in presenza di dirigenti CAF e dei presidenti di Pyramids e Berkane.
Messaggio di Ali Jaber
Ali Jaber, capitano e difensore, in un’intervista al sito ufficiale della CAF ha dichiarato che l'obiettivo è vincere la Supercoppa Africana e completare la doppia conquista continentale dopo la recente vittoria in Champions League.
“Ci stiamo preparando al massimo, l’allenatore croato Krunoslav Jurčić lavora bene sulla strategia e i giocatori sono al massimo della concentrazione. Nonostante una pausa internazionale, siamo tutti focalizzati sul trofeo”, ha aggiunto.
Jaber ha proseguito: “Speriamo di riuscire a vincere il titolo. Le chance sono equilibrate: Berkane è una grande squadra abituata a giocare fuori casa e sotto pressione, ma noi crediamo nelle nostre qualità e nella voglia di alzare un trofeo importante.”
“I dettagli fanno la differenza nelle finali. Bisogna lottare su ogni pallone per 90 minuti, evitare errori e non subire gol: è una ricetta semplice, ma spesso determinante.”
Un altro protagonista ha aggiunto che i leoni di Pyramids hanno ambizioni enormi dopo la conquista della Champions e una recente affermazione in coppe continentali minori, alimentando la voglia di allungare la propria scia di successi.
Kual e riflessioni tattiche
Mohand Lashine, centrocampista di Pyramids, ha dichiarato che la partita sarà molto dura tra due club campioni, ma che la squadra cercherà la vittoria con ogni mezzo perché l’obiettivo è il titolo continentale.
Ha aggiunto che ci sono assenze importanti, ma ci sono giocatori pronti a sostituirle e che i duelli tra club arabi sono spesso molto equilibrati per potenzialità e carattere.
Mohamed Hamdi, altro giocatore di Pyramids, ha ribadito che la sfida non sarà facile, mantenendo però alta la fiducia nel collettivo e nell’esperienza del gruppo.
Kuwait e i retroscena: viaggio in Qatar
La tournée di preparazione ha incluso una visita guidata della delegazione di Pyramids, invitata dalla FIFA, insieme al comitato organizzatore locale di Doha, per ispezionare strutture, hotel e campi di allenamento che serviranno durante il torneo delle intercontinentali.
La delegazione ha esaminato stadi come lo Stadio City Educational e lo Stadio Ahmad bin Ali, oltre al programma di allenamento e alloggi, in funzione della futura partecipazione a partite contro altri club continentali.
Il gruppo era guidato dal dirigente Mamed Mawed Eid con la partecipazione di Hani Said, Mustafa Tantawa, Omar Medhat e Sherif Gamal, tra gli ufficiali presenti alla spedizione.
In chiusura, gli esponenti hanno confermato l’impegno a disputare una finale all’altezza della storia del club e delle aspettative del pubblico.
Koufi e chiusura
La scena resta aperta all’ultimo istante: sarà la cronaca a dire chi solleverà la Supercoppa Africana questa volta, tra applausi e cori che riempiranno l’aria del Cairo.
Se la partita è una pizza, la vittoria è la fetta gigante—e la dieta resta in panchina.
Se la finale va ai rigori, ricordate: qui non si tratta di nervi, si tratta di calciatori che hanno imparato a giocare con le dita incrociate. Il calcio sa ridere anche di sé: forza ai protagonisti!