Quando l'Arabia Saudita mette le zanne: l'Al-Ittihad domila il Sharjah in casa
4 novembre 2025
Il portoghese Sérgio Conceição, allenatore dell'Al-Ittihad, ha infilato lo Sharjah tra le zanne dell'«Al-Ittihad» in una serata in cui la superiorità della squadra è parso evidente sia nel gioco che nell’organizzazione.
L'Al-Ittihad ha conquistato una vittoria preziosa contro lo Sharjah, chiudendo sul punteggio di 3-0 al The Jewel di Jeddah, nell’anticipo della quarta giornata della AFC Champions League Elite.
La partita ha mostrato dominio tecnico e tattico dell'Unione per tutta la durata dei 90 minuti, con i padroni di casa mai realmente messi in difficoltà e costretti a inseguire i ritmi imposti dalla squadra di Conceição.
Trappola dell'Unione
Nel 4-2-3-1 schierato dall'Unione, Conceição ha ricercato una difesa avanzata e ha applicato una marcatura a uomo sul reparto offensivo avversario, costringendo Sharjah a faticare per costruire gioco.
Nella linea centrale, Fabinho è stato utilizzato come parte di una coppia di mediani insieme a Sami o Semetch, facilitando l’uscita della palla e la transizione verso l’offensiva.
La pressione alta ha spesso spezzato i piani del Sharjah, costringendo la retroguardia ospite a errori in serie e facilitando i contropiedi dell’Unione.
La difesa avanzata ha contribuito a creare spazi utili sulle corsie interne, con una costante densità che ha reso difficile al Sharjah impostare manovre efficaci.
Ospite senza denti
Sharjah ha tentato di difendersi con un 5-4-1 compatto, ma la rapidità dei trequartisti e degli esterni dell'Al-Ittihad ha spesso spezzato il gruppo arretrato avversario.
L’impostazione difensiva avversaria è stata messa a dura prova dall’intenso pressing e dal controllo del tempo del pallone, che ha impedito al Sharjah di avviare azioni rapide e coordinate.
Attacco caotico ma efficace
La fase offensiva dell’Al-Ittihad è stata molto dinamica: Benzema ha agito da falso nueve, accompagnando la manovra e creando spazio per i movimenti degli altri attaccanti, tra cui Diaby e Bergwijn.
Il francese ha capitalizzato l’occasione con una rete a inizio partita, sfruttando la posizione avanzata dei compagni per introdurre azioni dalla profondità e creare superiorità numerica nell’area avversaria.
Difesa che si spezza dall’interno
La retroguardia del Sharjah è apparsa spesso vulnerabile, con linee che hanno avanzato in modo poco coordinato e hanno lasciato varchi utili all’Unione per penetrare in profondità.
La superiorità degli sguscianti attacchi ha generato occasioni chiare per Benzema, Diaby e Kanté, che hanno sfruttato le aperture generate dal pressing costante e dall’ampia densità offensiva.
Mentalità disciplinata
Non è stata solo la tattica a fare la differenza, ma anche l’atteggiamento mentale: i giocatori dell’Al-Ittihad hanno mostrato concentrazione, compattezza e continuità nel pressing, guidando la squadra verso una vittoria che sembra confermare una nuova identità.
Konseição ha saputo trasformare la squadra in un blocco coeso in grado di difendere e di attaccare come un’unica unità, dimostrando che la via per il successo passa anche dalla gestione della fase difensiva e dalla capacità di riconoscere i tempi giusti per accelerare.
Questo mix di disciplina, organizzazione e trazione offensiva ha reso l’Unione una forza pronta a crescere all’interno della competizione, non solo a guardare gli altri dall’alto in basso.
Punchline 1: Se la tattica fosse una moglie, Conceição sarebbe un marito che non dimentica mai i promemoria – corri, premi e risolvi. Punchline 2: Se l’arbitro fosse una stampante, avrebbe fatto copia-incolla del risultato: 3-0, e via a casa a cena.