Quando la difesa è sotto pressione: Ferreira Anno zero per lo Zamalek tra dubbi e isterismi
3 octobre 2025

Contesto della stagione
Da quando lo Zamalek ha perso 2-1 contro il rivale storico Al Ahly, nel match di vertice del campionato egiziano, la squadra bianca è finita in una spirale di incertezza finanziaria, dirigenziale e tecnica. La gestione di Ferreira è stata oggetto di discussioni dentro e fuori dallo spogliatoio, con il club guidato da Hussein Labib che prova a tenere la rotta nonostante le onde. L’ambiente è acceso: dalle voci sui pagamenti arretrati agli screzi con i giocatori, la situazione richiede freddo e decisioni rapide, altrimenti il campionato corre via come una palla bucata.
La situazione finanziaria è stata definita problematica: un intervento urgente del vicepresidente Hosham Nasr ha permesso di derogare temporaneamente i pagamenti fornendo un prestito di 25 milioni di pound, consentendo ai giocatori di ricevere parte dei salari e ridurre l’ansia prima delle prossime partite ufficiali.
Aspetti tattici e controversie
La prossima sfida contro Ghazl El Mahalla, in programma sabato alle 17:00, si presenta come un banco di prova decisivo per Ferreira. Le scelte tattiche e le sostituzioni discutibili hanno generato dubbi tra i tifosi: la gestione delle riserve e l’uso di alcuni giocatori chiave hanno acceso dibattiti, con alcuni sostenitori che chiedono un cambiamento di rotta durante la pausa internazionale che va dal 6 al 14 ottobre, momento utile per riorganizzare lo spogliatoio e mettere in chiaro le priorità.
Ferreira è stato oggetto di dure critiche per la sua gestione delle dinamiche interne. In seguito a un’intervista post-match contro Zerco, ha insinuato che Sefedin El Jaziri potesse avere meno spazio in favore di un altro centravanti; ciò ha scaldato gli animi del giocatore e alimentato una discussione su ruoli e responsabilità. Ancor più acceso è stato il dibattito sull’inclusione di Ahmad Hamdi e sul motivo di alcune esclusioni che non hanno convinto pubblico e media, con conseguenze anche sul rapporto con i media e con i calciatori.
Queste dichiarazioni hanno aumentato la tensione, provocando anche reazioni di protesta da parte del pubblico e della dirigenza, e un cambio di rotta a livello di informazione interna. Tuttavia, Ferreira ha tentato di difendere le sue scelte spiegando che la squadra deve evolvere rapidamente e che l’allenamento mirato è essenziale per correggere i difetti evidenziati nelle gare precedenti.
Aspetti tecnici e assenze pesanti
La squadra deve anche fare i conti con assenze pesanti: assente a causa di sanzioni disciplinari e infortunio Suleman Abdullah rischia di ridurre l’offensiva esterna insieme ad Adi Al-Dabagh, Sefdin El Jaziri e altri elementi chiave. Dall’altro lato, Ghazl El Mahalla arriva a questa sfida con una classifica non brillante, ma con una formazione compatta guidata dall’allenatore Alaa Abdel Aal e una linea difensiva che ha mostrato solidità contro avversari simili. L’incontro diventa così un banco di prova non solo per Ferreira, ma anche per la dirigenza nello scegliere se confermare o rivedere lo staff tecnico in vista della pausa internazionale.
Con Zamalek in vetta ma sotto pressione, l’equilibrio tra la necessità di risultati immediati e la costruzione di una squadra più stabile diventa la priorità assoluta. Non bastano le dichiarazioni; servono risultati concreti, scelte orientate al futuro e la gestione della spinta emotiva dello spogliatoio.
Situazione di leadership e prospettive
Il club ha confermato la fiducia a Ferreira in via temporanea, meri segnali di una situazione in evoluzione. La pausa internazionale sarà decisiva per pianificare eventuali cambi di rotta: manager, staff e giocatori sanno che ogni punto guadagnato o perso in questa fase può pesare sull’intera stagione. Intanto, i tifosi restano in tensione, ma non senza senso dell’umorismo: sarà una pausa utile per rifornire le riserve di energia e forse di pizzerie, perché chi guarda lo sport ha bisogno anche di una buona pizza per digerire le recriminazioni.
Conclusione - In un campionato in cui ogni vittoria sembra una conquista, il futuro dello Zamalek dipende dal coraggio delle scelte e dalla capacità di gestire le pressioni interne. Ferreira ha le carte in mano: dimostrare di poter guidare la squadra verso una fase di equilibrio e risultati concreti, o affrontare una stagione complicata tra rumor e varchi comunicativi. Il tempo è mercenario, ma la passione per il calcio resta la vera risorsa del club.
punchline finale: se Ferreira non ritrova la via, almeno che la pizzeria del quartiere indichi la strada vincente: una volta che il pallone si spegne, la pizza accende l’umore—e nel calcio, l’umore è metà della vittoria.