Real Madrid vs Juventus: Courtois risponde alle provocazioni e la clinica della Champions si gioca al Bernabéu
21 ottobre 2025

Anteprima e dichiarazioni chiave
Il portiere belga Thibaut Courtois del Real Madrid ha confermato la piena prontezza della squadra per la partita di mercoledì sera contro la Juventus, attesissima sfida della Champions League all’Estadio Santiago Bernabéu, terza giornata della fase a gironi.
Nel suo primo commento, Courtois ha ricordato che questa sarà la 300esima presenza in maglia madridista: un sogno lungo una vita, ha detto, e la squadra è chiamata a reagire con intensità e concentrazione.
Sebbene la Juventus arrivi in un momento complicato, la gara resta molto impegnativa e richiederà una prestazione all’altezza dei propri valori.
Sullo scontro tra le dichiarazioni di Joan Laporta e gli arbitri, Courtois ha detto che le parole del presidente del Barcellona non possono condizionare la realtà del campo: gli arbitri sono esseri umani e gli errori fanno parte del gioco.
Ha proseguito parlando anche del timore di spostare parte del calendario negli USA: secondo lui una competizione di questo livello deve mantenere la formula casa‑trasferta e rispettare gli accordi contrattuali.
Per quanto riguarda la difesa, Courtois ha spiegato che il Real Madrid difende come una unità: in passato si è sofferto su palle ferme nel derby, ma si può migliorare mantenendo l’organizzazione.
Retroscena storici e stato attuale
Vinícius Jr. resta al centro di provocazioni ingiuste da parte degli avversari: Courtois ha ribadito che il giocatore brasiliano è spesso bersaglio di insulti, ma la sua maturità è cresciuta e la squadra può contare su di lui.
Vinícius affronta pressioni, cori e gesti ostili, ma è diventato più maturo: se riuscirà a togliere l’avversario dal ritmo di gioco potrà favorire la squadra, a patto di rimanere concentrato.
Quanto alle proposte di riforma del fuorigioco, Courtois ha detto che prima di cambiare regole bisognerebbe affrontare questioni più urgenti, come i tempi morti nelle laterali.
Per quanto riguarda il Clasico e la preparazione alle grandi sfide, l’allenatore ha detto che la base resta la stessa, ma la motivazione è doppiata: al Bernabéu la curva diventa una molla che spinge avanti la squadra.
Il tema dell’obiettivo in Champions League resta centrale: una testa di serie facilita il percorso, pur con partite dure all’orizzonte.
Se si getta l’attenzione su Vinícius, Courtois risponde che l’obiettivo è la prestazione: a Getafe i compagni hanno fatto rispettare la disciplina e l’arbitro ha protetto il brasiliano in una situazione rischiosa.
In merito al presente della squadra, si è ricordato che il Real Madrid arriva pronta a cercare la terza vittoria consecutiva in Champions, forte di nove punti in tre gare. Nel campionato la squadra guida la Liga con otto vittorie su nove.
Juventus, al contrario, attraversa una fase delicata con Todor in panchina: sei gare senza vittorie, due pareggi in Champions e una sconfitta recente contro Como, un segnale chiaro della necessità di una svolta.
Todó ha ammesso la preoccupazione, ribadendo che questa è la vita dell’allenatore: occorre analizzare continuamente come migliorare e discutere le soluzioni nello spogliatoio.
Il Real Madrid prosegue la sua corsa nonostante le difficoltà: nell’ultimo turno di Liga ha piegato il Getafe 1-0 grazie a un gol di Mbappé al 90, pur con sofferenza per gli errori difensivi e l’inferiorità numerica finale.
L’allenatore Xabi Alonso ha elogiato l’impegno dei suoi giocatori, sottolineando come la squadra abbia saputo adattarsi alle circostanze e restare concentrata, con un clima positivo in vista della prossima settimana.
Storia e retroscena: Real Madrid e Juventus hanno scritto pagine leggendarie: tra i ricordi massimi figurano la finale del 1998, vinta dal Real grazie a un gol di Predrag Mijatović, e il trionfo del 2017 quando Ronaldo segnò una doppietta nella vittoria per 4-1.
L’ultima trasferta della Juventus al Bernabéu è stata dolorosa per i tifosi: a impact di rumor di arbitri, alcuni hanno ritenuto che Michael Oliver avesse favorito il Real in un rigore decisivo al 90’, che ha fermato la corsa bianconera.
In quell’occasione il Real aveva vinto l’andata a Torino 3-0, grazie anche al celebre gol acrobatico di Ronaldo che spinse la sua futura decisione di unirsi ai bianconeri.
Un capitolo storico successivo ha visto i due club competere ai Mondiali per Club: l’ultimo confronto si è chiuso 1-0 per il Real con gol di Gonzalo Garcia.
L’attenzione torna sull’attuale match: il Real Madrid parte come favorito per la terza vittoria consecutiva e per chiudere a nove punti dopo tre gare, con vittorie su Marsiglia e su un avversario kazako; in campionato guida l’ibrido della Liga con otto vittorie su nove.
La Juve, dal canto suo, resta sotto pressione: sei partite senza successi, due pareggi in Champions e una sconfitta recente contro Como, un segnale chiaro della necessità di una svolta.
Todor ha detto che bisogna restare lucidi e lavorare intensamente, spiegando che le decisioni saranno frutto di un lavoro di squadra e di una profonda analisi in spogliatoio.
Il Real Madrid ha quindi un vantaggio competitivo che si conferma nonostante le difficoltà: la vittoria contro Getafe ha dato fiducia e Mbappé ha chiuso la pratica, ma la squadra resta concentrata e pronta a una settimana decisiva.
Xabi Alonso ha confermato l’importanza di mantenere alta la concentrazione, sottolineando che la squadra sa come reagire alle sfide e come trasformare le settimane intense in energie positive.
Titoli storici e contesto delle prossime settimane
La memoria storica riemerge in ogni scontro tra Real Madrid e Juventus, con finali leggendari che hanno segnato la storia del calcio europeo.
La formazione italiana arriva a questa sfida con la consapevolezza che gli ultimi confronti hanno spesso scritto capitoli importanti e che la sfida al Bernabéu può decidere le sorti del girone.
Nota finale: se questa partita è una scena di una sequenza ben diversa dalle altre, ricordate che nel calcio la precisione è tutto: tiri, movimenti, tempi. E ora, la battuta secca: se sbagli, la fiducia in se stessi è la vera arma sin dalle prime ore di allenamento. Altrimenti, amen. E due battute finali: 1) Se la partita fosse una cassaforte, Courtois sarebbe la combinazione giusta. 2) Se la pazienza è una virtù, i tifosi sono i campioni: restano lì per ore a cantare anche quando la palla non ne vuole sapere di entrare in rete.