Ritiro di Alcaraz, ritorno di Djokovic: i fuochi d'artificio dello Shanghai Masters
1 octobre 2025

Anteprima dello Shanghai Masters 2025
L’ultima tappa asiatica della stagione di livello Masters 1000 si presenta in Cina con grandi nomi e una dinamica incerta: da una parte il dominio consolidato di Djokovic, dall’altra l’urgenza di mettersi alle spalle le sconfitte passate per puntare al cospetto delle stelle emergenti. Il torneo di Shanghai, noto come Shanghai Rolex Masters, richiama giocatori pronti a scalare la classifica e a guidare la corsa verso le Finali di Torino, senza però ignorare le emozioni dei fan cinesi che da anni riempiono l’impianto e sferzano i colpi del futuro.
Ritiro di Alcaraz
Il campione in carica Carlos Alcaraz si ritira dallo Shanghai Masters a causa di problemi alla caviglia sinistra. Non è la prima volta che l’iberico affronta fastidi nel corso della stagione, ma resta un brutto colpo per chi avrebbe voluto vederlo lottare per un titolo importante in Asia. Dal suo profilo Instagram, Alcaraz ha comunicato rammarico, augurando pronta guarigione ai fan cinesi e auspicando di tornare l’anno prossimo.
Djokovic torna in campo
Novak Djokovic, detentore di record e simbolo della competitività seriale, fa il suo ritorno a Shanghai: spesso la sua stagione regala numeri da superfavorito e lo scenario cinese potrebbe offrirgli l’opportunità di aggiungere un altro Masters 1000 al palmarès, avvicinandosi al suo 41esimo titolo in questa categoria e cercando di raddrizzare il percorso dopo la sconfitta alle semifinali dell’ultimo Slam.
I protagonisti a Shanghai
Gli avversari più temuti includono Yannick Sinner, che difende il titolo e comincia la stagione asiatica con slancio, Alexander Zverev in cerca di un salto di qualità per la corsa alle Finali di Torino, e Taylor Fritz che continua a costruire una presenza solida su pista veloce. L’esito del torneo resta incerto: chi saprà approfittare delle assenze e delle sorprese, chi invece dovrà restare a guardare dall’alto della classifica?
La lista dei pretendenti si allunga con Marin Cilic, Corentin Moutet, Jakub Mensik e i talenti emergenti che vogliono dimostrare di poter lasciare un segno sul palcoscenico principale. Integrare veterani ed elementi giovani è la chiave per una manifestazione ricca di intrecci tattici e scambi spettacolari, capaci di elevare lo spettacolo oltre la semplice statistica del punteggio.
Prospettive per Torino e oltre
Con un tabellone ricco di nomi e punti da difendere, Shanghai funge da banco di prova cruciale per la corsa alle finali a Torino: i giocatori in lotta possono rafforzare la propria posizione, mentre gli esclusi lottano per un posto di accesso diretto attraverso eventuali wild card o ranking. Dieci e passa protagonisti potranno misurarsi su un rettilineo di cemento duro che spesso tende ad esaltare i riflessi rapidi e la tolleranza allo stress.
Facce note e inclinazioni locali
Tra i volti locali, quattro degli otto partecipanti in singolare fanno capolino nella metà superiore del tabellone, con incontri intriganti tra pretendenti cinesi e avversari internazionali. L’andamento del torneo offrirà certamente spunti utili per le prossime settimane e per chi segue con passione il movimento del tennis internazionale.
In chiusura, una nota leggera sul campo: che sia una volée o una smorzata, qui la pallina ha già promesso di fare battute a chi la servirà troppo spesso al centro. E se il serve-and-volley vi sembrerà un po’ vintage, ricordate che il tennis è anche una slapstick sportivo: quando arriva la palla giusta, il pubblico ride e il giocatore respira, pronto a replicare. Punchline finale: se Djokovic è un computer, Shanghai è la sua tastiera; se Alcaraz latita, la pallina scherza con la rete – e la rete, curiosa, ride più di tutti.