Dieci contro tutto: Chelsea trova la vittoria contro Benfica con un uomo in meno, tra autogol e nervi d’acciaio
1 octobre 2025

L'episodio chiave
Il Chelsea di Enzo Maresca respinge ogni accusa di crisi disciplinare nonostante la terza espulsione in quattro partite, centrando una vittoria cruciale contro Benfica in Champions League.
La rete decisiva e la gestione della partita
Un autogol di Richard Reis al 18' regala ai Blues una vittoria preziosa in casa, rilanciando l’idea che, nonostante tutto, la squadra possa trovare la strada giusta in Europa. Questa vittoria arriva in un contesto complicato, con una gestione delle situazioni difensive che resta al centro del dibattito.
Espulsioni, sostituzioni e riflessioni
Al 61' entra Joao Pedro, ma non chiude la partita: al 90'+ riceve il secondo cartellino e lascia Chelsea in dieci. In precedenza, Robert Sánchez era stato espulso contro Manchester United e Trevo Chalobah contro Brighton; Nicolas Jackson aveva già totalizzato due espulsioni nella passata stagione contro Newcastle e Flamengo.
Marisa (Marasca?) ha scherzato ai microfoni di ESPN: «Almeno abbiamo imparato a vincere anche in dieci: è la prima volta che ci succedeva.»
La realtà tattica resta complicata: Levi Colwill è out a lungo e la coppia centrale non appare ancora affiatata. In campo, Josh Achimbong e Goriel Hato provano a dare solidità, ma la differenza la continua a farla la gestione dei cartellini e la capacità di soffrire ed esplodere in contropiede.
Questo mix di elementi evidenzia limiti evidenti in fase difensiva e offensiva: l’attacco fatica a trovare una vera rete di riferimento, complice l’assenza prolungata di Colwill e l’infortunio di Liam Delap, mentre l’ampia rosa non sembra ancora una catena solida.
Hanno influito anche le scelte di mercato: l’allenatore sembra fare affidamento su giovani come Achimbong e Hato per provare nuove soluzioni, ma resta da valutare se questa strada possa portare concretezza titolare nel lungo periodo.
Riflessioni sul lungo periodo
La situazione riflette un Chelsea capace di reggere una competizione di alto livello pur soffrendo in più comparti, con una difesa che ha bisogno di leader e un reparto offensivo incapace di garantire gol in assenze chiave. Intanto l’Arsenal, avvantaggiato dal momento, ha rafforzato la linea difensiva per competere al massimo livello, dimostrando che la differenza tra vincere il titolo e lottare per l’Europa può passare proprio da una gestione migliore della diffidenza in difesa.
In conclusione, Chelsea resta un cantiere aperto: la dirigenza avrà bisogno di equilibrio tra continuità e coraggio, tra cartellini e sostituzioni, se vuole rientrare in corsa per obiettivi importanti.
Centrocampo e tattica
Lo spazio centrale resta la zona più solida del team, con Moises Caicedo a fungere da fulcro difensivo, ma anche qui la situazione appare intermittente: eventuali assenze potrebbero accelerare la necessità di un assetto diverso e di un leader in più nel reparto arretrato.
Intanto, il prossimo esame è contro l’Ajax il 22 ottobre, e la squadra dovrà dimostrare di saper gestire l’emergenza senza cedere terreno in classifica.
In ogni caso, se il calcio è fatto di momenti, questo Chelsea ha imparato a riconoscerli: forse non è la strada più lineare, ma è certamente una strada che potrebbe condurre a qualche sorpresa nel prosieguo della stagione.
Punchline snodate: 1) Se vincere in dieci è una tendenza, i cartellini rossi si preparano a diventare accessori di moda. 2) E se la difesa continua a tremare, gioca a nascondino: trova la palla, non l’ammonizione.