Milano cambia gioco: San Siro vende e nasce un nuovo stadio condiviso per Inter e Milan
1 octobre 2025

San Siro, una svolta storica per Milano
Milano ha vissuto una giornata storica: il consiglio comunale ha dato il via libera alla possibilità di vendere lo stadio San Siro, noto anche come Giuseppe Meazza, insieme all’area circostante alle due squadre milanesi, Inter e AC Milan. L’accordo apre la strada a un progetto che potrebbe cambiare il volto sportivo della città e rafforzare la cooperazione tra i club.
Si profila un impianto condiviso da Inter e Milan: circa 71.500 posti, progettato dallo studio Foster + Partners e da Manica, pensato per ospitare partite di alto livello e diventare simbolo di una Milano più moderna. Il Meazza rimarrà operativo per diverse stagioni, mentre si studiano fasi di transizione verso il nuovo impianto.
Lo stadio attuale continuerà a ospitare gare fino al 2030; poi l’area sarà progressivamente destinata al progetto, con la nuova infrastruttura pronta entro il 2031 e funzionante a pieno regime dall’anno successivo. Una porzione minima della struttura sarà preservata per motivi museali, al di sotto del 10 per cento, per custodire una parte della memoria sportiva cittadina.
La “bomba” di Ceferin, infrastrutture e prospettive europee
La cosiddetta “bomba” lanciata da Aleksander Ceferin, presidente della UEFA, ha acceso il dibattito sulle infrastrutture italiane. Secondo Ceferin, l’Italia ha una lunga tradizione calcistica ma infrastrutture tra le peggiori tra le cinque grandi leghe europee; ha aggiunto che serve un impegno concreto da parte del governo e dei comuni per realizzare progetti all’altezza del calcio italiano. Ha anche sottolineato la necessità di passare dalle discussioni ai fatti concreti.
Con la prospettiva di Euro 2032, Milano e Inter potrebbero essere favorite per ospitare la competizione in forma congiunta con la Turchia. Il presidente Gravina dovrà presentare una lista di cinque città entro luglio 2026: Milano e Torino appaiono come opzioni forti, con Roma e Firenze tra le candidature principali e Napoli, Cagliari o Palermo come alternative possibili, a seconda del sostegno di City Football Group.
Marotta e Scaroni hanno commentato l’esito: «È stata una decisione difficile ma positiva, ora parte una fase impegnativa ma destinata a portare benefici alla comunità», ha detto Marotta, aggiungendo che l’obiettivo è servire la città. Scaroni ha lodato Foster come architetto d’eccellenza e ha espresso fiducia che il nuovo impianto possa offrire a Milano uno degli stadi migliori d’Europa, se non al mondo. Il sindaco di Milano, Giacomo Sala, ha riconosciuto la cautela necessaria, ma confida che l’iter si concluda entro novembre, permettendo a Milano di mantenere la sua centralità nel calcio italiano e europeo.
Aspetti concreti e chiusura
In sintesi, il progetto mira a trasformare San Siro in un cuore pulsante della città, pur mantenendo memoria storica, e a offrire a Inter e Milan un impianto all’altezza della loro storia. Se tutto procede, l’area potrà diventare una vera risorsa pubblica e uno stimolo per la rinascita urbanistica della zona, non senza una buona dose di pazienza, burocrazia e, si sa, cantieri che sembrano non finire mai.
Punchline finale: se il cantiere va avanti con la velocità di un rigore decisivo, i tifosi avranno due motivi per festeggiare: il nuovo stadio e la pizza gratuita. Punchline snob: e se la burocrazia si prende una pausa, ricordate: a Milano si lavora anche a tarda notte… soprattutto sui progetti che fanno battere i cuori.