Ritorno nel tempo in Arabia: Conceição guida l'Al-Ittihad e riaccende il sogno di un tifoso di Al-Hilal
10 ottobre 2025

Ritorno nel tempo
Qualche volta il calcio sembra un romanzo a lieto fine: è quello che sta accadendo in Arabia, dove l'Al-Ittihad ha annunciato l'arrivo di Sergio Conceição. Il tecnico portoghese prende in mano una squadra in cerca di identità, subentrando a Laurent Blanc dopo una serie di risultati altalenanti e di una forma tattica poco convincente. I tifosi sperano che la scelta possa restituire equilibrio, solidità difensiva e una spinta offensiva capace di lasciare il segno sia in campionato sia in Asia. Conceição è noto per la sua rigidità tattica, ma anche per la capacità di far convivere disciplina e talento in un volto unico di gioco.
La decisione arriva in un momento chiave della Saudi Pro League, con la squadra che cerca di ritrovare sé stessa dopo una fase complicata. L’allenatore portoghese è chiamato a tradurre la teoria in pratica, restituendo compattezza e determinazione, accompagnate da una gestione attenta delle risorse umane e da una gestione del gruppo che possa tenere testa alle pressioni dei grandi club rivali.
Sogno inverso
Il racconto di questa storia ha un acceso tocco di ironia: Robin Neves, centrocampista di Al-Hilal, aveva dichiarato pubblicamente anni fa di apprezzare Conceição e di voler lavorare con lui. A quel tempo Neves ammirava Lorenzo Blanc, Porto e Jorge Jesus, ma non immaginava che quel desiderio si sarebbe poi trasformato in una realtà contrapposta: Conceição ora allena l’alleanza rivale e Neves si ritrova a fronteggiarlo in campo. L’ex giocatore di Wolverhampton aveva detto: “Vorrei lavorare con Sérgio; sembra professionale e di alto livello”. Oggi quella frase risulta quasi profetica, ma in chiave diversa da quella che aveva immaginato.
Neves oggi è nel contesto del Leone d’Oro saudita, pronto a incrociare i piani di Conceição con una rivalità che va oltre i colori sociali: è una sfida tra un talento che idolatrava un tecnico e un tecnico che è diventato l’oggetto del desiderio diffuso di chi sogna di tornare ai vertici. Il passato si trasforma in una relazione di gioco tra due linguaggi simili, ma messi di fronte dall’epoca attuale del calcio professionistico.
“Mi piacerebbe lavorare con Sérgio; sembra professionale e di alto livello”, ha dichiarato Neves in modo limpido. Oggi quel sentimento si è spostato dall’ammirazione a una concreta possibilità di confronto diretto, con Conceição che guida una squadra ambiziosa contro una potenza conosciuta per la sua ferrea organizzazione difensiva.
Il destino ha voluto che Neves si trovi da una parte, Conceição dall’altra, ma entrambi condividono una visione: il calcio come disciplina, come costruzione di gioco dall’impostazione al cuore della manovra. Il paragone tra i due è una curiosa idea di narrazione sportiva: una storia dove l’emozione civetta con la tattica e dove la tecnica incontra la strategia sullo stesso palcoscenico.
Duello tra mente e cuore
La stagione si annuncia impegnativa: Conceição dovrà restituire equilibrio alla retroguardia, riunire difesa e centrocampo e rendere l’attacco un’arma concreta senza perdere l’ordine. L’Al-Ittihad dovrà competere sia sul piano locale sia su quello asiatico, in un contesto dove la concorrenza con Al-Nassr e Al-Hilal è sempre feroce. In campo, i nomi di attacco di alto livello – Benzema, Diaby, Bergoine e Hassan Awar – dovranno trovare affinità con una linea difensiva che torni a essere solida come una volta. Conceição è noto per investire nelle qualità individuali all’interno di un impianto coordinato: se riuscirà a far convivere talento e planimetria tattica, la platea potrà tornare a sognare in grande.
Il calendario diventa un ulteriore banco di prova: inizierà contro Al-Fayha in campionato, proseguirà con la trasferta in Iraq contro Al-Shorta, si chiuderà con lo scontro casalingo contro Al-Hilal e, infine, con i quarti di finale della King Cup contro Al-Nasr. Un tour de force che potrà, se gestito bene, restituire ritmo ed equilibrio a una squadra che, finora, ha mostrato qualche crepa di troppo. Il progetto di Conceição è quello di offrire un’idea di gioco chiara, capace di mettere in luce le qualità offensive e di riportare ordine all’assetto difensivo: una missione non da poco, ma già ben definita nelle intenzioni.
Il pubblico attende una risposta rapida e concreta: una squadra che sappia imporre il ritmo, proteggere la propria area e trasformare i palloni puliti in opportunità di segnare. L’allenatore portoghese ha dimostrato di saper gestire pressioni di alto livello, e la curiosità è alta: si tratta di una sfida tra due mondi che hanno in comune la materiale forza del calcio, ma che hanno punti di vista diversi su come arrivare al trono. Il tempo, per una volta, potrebbe essere dalla parte dell’azione e non della nostalgia.
Due sguardi, un solo obiettivo: dimostrare che la scelta di Conceição è la chiave per rivitalizzare l’Al-Ittihad e riportare la squadra al centro della scena sia in patria sia in Asia. In un campionato dove la disciplina paga tanto quanto l’estro, la partita è aperta e i contorni restano incerti, ma la fiducia è alta e la fiducia è contagiosa. E se il gioco è fatto di mente e di cuore, che vinca la migliore strategia.
Se il progetto dovesse avere successo, la narrazione si arricchirà di una pagina nuova: quella di un allenatore che ha saputo riconquistare la fiducia di un club storico e di una tifoseria assetata di successi. In caso contrario, l’intero cast potrebbe trasformarsi in una lezione di pazienza e di crescita. In ogni caso, il calcio si evolve, i derby restano e il pallone rotola con la sua formula immutabile: un gioco che resta aperto a ogni possibile epilogo.
Il pubblico resta in attesa di capire se l’utopia diventerà realtà: una squadra compatta, un gioco risoluto e una mentalità che non lascia spazi al fallimento. Il futuro dirà se Conceição saprà trasformare la fiducia in risultati concreti, ma la storia che si sta scrivendo finora è già enough interessante per tenere incollati gli sguardi degli appassionati.
Caption: Conceição al timone dell'Al-Ittihad, pronto a sfidare la storia e a scriverne una nuova con disciplina, coraggio e una buona dose di coraggio tattico.
Guess what? Il pallone è rotondo e a volte decide lui chi la gioca: se la tattica funziona, è magia; se non funziona, è solo fitness con un refolo di fortuna. Seconda battuta: quando l’allenatore parla di intensità, la palla fa la stessa faccetta di chi vuole una seconda colazione: vuole tutto e subito, ma chi ha fame vince sempre.