Owen mette all'angolo i rigoristi: Rooney e Neville dubitano degli Assunti di Amorim e il United resta nel limbo
10 ottobre 2025

Le parole di Owen
Michael Owen, ex stella dell’Inghilterra, ha criticato aspramente alcuni vecchi compagni di Manchester United per i continui attacchi al club e al tecnico portoghese Ruben Amorim. Secondo lui, gli attacchi contro il mister riflettono una crisi molto più profonda che va oltre la tattica o la formazione.
Garry Neville e Wayne Rooney hanno puntato il dito contro lo stile di gioco di Amorim, soprattutto contro la formazione 3-4-2-1, in un periodo segnato da risultati negativi per i Red Devils.
Ma Owen sostiene che i problemi non si riducono al modulo: sono conseguenze di anni di gestione e strutture che hanno reso l’insieme dell’organizzazione troppo fragile.
La realtà dietro la tattica
Owen ritiene che le difficoltà di United non derivino solamente da una scelta tattica, ma siano frutto di una serie di cambiamenti interni: manager, staff, dirigenza e persino i piani di sviluppo infrastrutturale hanno subito rivoluzioni senza che i risultati rispecchiassero l’impegno economico.
La citazione della “tomba dei giocatori” riassume lo sforzo del club di spendere soldi su stelle di rilievo, senza ottenere un ritorno chiaro e durevole.
Owen ha rivelato in un’intervista al Daily Mail che – nonostante i cambi di allenatore e di staff – il club non ha trovato una rotta solida. “Si cambia tutto, ma i risultati rimangono gli stessi,” ha commentato in modo tagliente.
Futuro, critica e speranza
Secondo Owen, l’errore non è concentrarsi troppo su tre difensori o su un singolo modulo: è l’assenza di una visione coerente che da anni ostacola il club. Inoltre, ha ricordato che i giocatori non vivono su un’isola: ascoltano commenti, media e pressioni social, e questo influisce sulle loro prestazioni e sull’autostima della squadra.
Guardando avanti, Owen è fiducioso che United possa tornare in vetta, purché Amorim metta in pratica indicatori chiari di una strategia reale e una traiettoria visibile. I tifosi sono pazienti solo se percepiscono una direzione tangibile e una ricostruzione credibile, non promesse vuote.
In chiusura, Owen paragona la situazione attuale a precedenti grandi club in crisi: la risalita richiede tempo, ma la realtà è che Manchester United è un club troppo grande per rimanere fuori dalla competizione. Serve una ricostruzione concreta, non solo un cambio di costume.
Punchline finale 1: se la tattica è la billed, è tempo di cambiare la lampadina, non la lampadina della tattica. Punchline finale 2: il Manchester United è come un puzzle enorme: mancano pezzi, ma forse la scatola è rotta, non i pezzi.