Gli avversari del Real Madrid si trovano di fronte a una doppia sfida questa stagione: non solo devono superare il portiere gigante Thibaut Courtois, ma anche la difesa molto compatta che l’allenatore Xabi Alonso ha saputo costruire.
Il Real Madrid vanta la linea difensiva più efficace della Liga per tiri deviati, e si posiziona al quarto posto tra 96 squadre delle cinque grandi leghe europee. Circa il 39,5% dei tiri avversari viene respinto prima di raggiungere Courtois o la porta.
Difesa implacabile: Alonso al lavoro
Secondo il quotidiano AS, il Real Madrid ha incassato 81 tiri nelle otto prime giornate di campionato, secondo i dati di Opta, la società di statistiche calcistiche.
Rispetto alle cinque grandi leghe, solo tre squadre hanno una percentuale di tiri bloccati maggiore di quella madridista: Everton 40,9%, Lyon 40% e Como 40%.
I numeri di Opta mostrano che la media tra le squadre delle cinque leghe è intorno al 26,7% di tiri bloccati; il Real Madrid si distingue grazie a un reparto arretrato che lavora in modo collettivo.
Questo miglioramento difensivo rappresenta un salto rispetto alla scorsa stagione, quando la percentuale di parate difensive era al 25,9% (105 tiri deviati su 405). Ma grazie a Alonso, la squadra ha aumentato di quasi dieci punti percentuali, segno dell’organizzazione difensiva che ora contraddistingue il reparto.
Questo raccordo difensivo ha alleggerito il lavoro di Courtois, che vive una stagione più tranquilla che mai. Il portiere belga subisce una conclusione tra pali e traversa ogni 32,7 minuti, meno di tre tiri a partita, rispetto allo scorso campionato quando subiva una conclusione ogni 25,7 minuti (circa 3,5 a partita). Una muraglia protettiva che lo tiene al sicuro.
Una macchina difensiva integrata
Nel contesto di questa prestazione difensiva straordinaria, sembra che il Real Madrid abbia trovato l’equilibrio perfetto tra solidità difensiva e flessibilità tattica, segno dell’impronta di Alonso che sta cominciando a dare i propri frutti in modo chiaro.
Alonso ha trasmesso, dall’esperienza di ex centrocampista dotato di grande acume tattico, questa comprensione ai suoi piani di allenamento: non si limita a organizzare la difesa, ma assegna ruoli tra centrocampisti e difensori con precisione, creando una linea integrata che risulta difficile da valicare.
Questo miglioramento difensivo non ha frenato l’attacco: anzi, ha dato al club maggiore fiducia e controllo della partita. Riducendo i tiri pericolosi, la squadra è diventata più capace di costruire dall’indietro, mantenere possesso e passaggi precisi che contraddistinguono il Real Madrid.
Questo assetto difensivo ha messo in luce anche giocatori che prima erano ruoli secondari, come Dani Ceballos, che ha mostrato efficacia nonostante minuti limitati; prova che la solidità difensiva non dipende solo dai nomi, ma da un impegno collettivo e da una tattica ben studiata.
Courtois ne trae beneficio diretto dalla coesione: ora è più concentrato nei momenti decisivi, senza farsi sorprendere da troppe occasioni. Questo spiega anche la sua corsa nel premio Zamora per il miglior portiere della Liga: non è solo per le parate singole, ma per l’ambiente difensivo che lo circonda e gli concede un vantaggio netto sui rivali.
Se il Real Madrid proseguirà su questa linea, non potrà limitarsi a competere per i titoli: potrebbe fissare un nuovo standard di solidità difensiva in Liga e forse in Europa. I numeri non mentono: il passo avanti difensivo è frutto di un lavoro di squadra guidato da un giovane tecnico ambizioso e da un portiere di calibro mondiale.
Se Alonso è l’architetto della difesa, la porta di Courtois sembra una cassaforte: gli attaccanti, per ora, si arrangiano a osservare la torre inespugnabile.
Punchline 1: se Alonso costruisce una difesa così, gli avversari devono chiedere permesso per entrare e probabilmente pagano il biglietto della visita.
Punchline 2: Courtois dorme sereno: meno tiri, più tempo per contare i minuti di relax; la sua carriera è praticamente una scena unica, parata dopo parata.