Arsenal, numeri da fuoriclasse: la notte di Praga tra record e promesse di titolo
4 novembre 2025
Contesto e vittoria a Praga
L’Arsenal ha scritto una pagina memorabile per i propri tifosi, imponendosi 3-0 in casa della Slavia Praga nella quarta giornata della fase a gironi di Champions League.
I Gunners hanno snocciolato una prestazione solida: a siglare il treble sono stati Bukayo Saka su rigore al 32° e Mikail Merino con una doppietta al 46° e al 68°.
Secondo la statistica di Sky Sports, l’Arsenal diventa la seconda squadra inglese nella storia della Coppa dei Campioni/Champions League a vincere le prime quattro gare senza subire gol, seguito da Leeds United nel 1969/70.
Inoltre, l’analisi di Opta indica che Arsenal ha ora una striscia di otto vittorie consecutive tra tutte le competizioni senza prendere gol, pareggiando i record di Preston (1889) e Liverpool (1920) per questa impresa.
Record, giovani promesse e prospettive
Max Dowman, giovane esterno dell’Arsenal, diventa il più giovane giocatore a disputare una partita di Champions League: 15 anni e 308 giorni. Intanto Saka rompe una barriera: diventa il primo giocatore dei Gunners a segnare in quattro gare esterne consecutive nella competizione.
Con questa vittoria, l’Arsenal porta a 12 i punti in classifica, completando una progressione perfetta nelle prime quattro uscite. Il Slavia Praha resta fermo a due punti e chiude la giornata in una posizione meno favorevole.
La difesa guidata da David Raya continua a brillare: linee solide e Premier League-style, con il trio difensivo Saliba-Magalhães che funziona a meraviglia. In questa stagione, su 16 incontri disputati tra tutte le competizioni, i Gunners hanno mantenuto la porta inviolata in 13 occasioni, con gli ultimi sette match senza subire reti.
In campionato la squadra ha concesso solo tre reti, subendo una sola inedita conclusione nello specchio in ognuna delle ultime quattro uscite. In attacco, Arsenal ha segnato 18 reti in Premier League, di cui 12 da palle ferme; nessuno fa meglio per questo aspetto, dietro solo al Manchester City con 20 reti.
La profondità della rosa appare amplificata dall’investimento di circa 250 milioni di sterline effettuato in estate, che ha permesso di superare una lunga serie di infortuni tra cui Gabriel Jesus, Kai Havertz, Martin Ødegaard e Noni Madueke, nonché l’assenza prolungata di Bukayo Saka in alcune fasi della stagione.
Saka, in una intervista a Sky Sports, ha dichiarato: "Questa stagione siamo una squadra molto forte, con qualità elevata". Ha anche aggiunto che, nonostante gli infortuni, i sostituti hanno mantenuto alto il livello e che questo è fondamentale per puntare al traguardo.
Nei commenti analitici, Gary Neville ha ricordato che l’Arsenal non si appoggia a una singola guida e che in ogni reparto ci sono giocatori di livello simile. L’allenatore è chiamato a mantenere la serenità e guidare il gruppo verso l’obiettivo principale.
Numeri che sostengono l’ambizione
Nella stagione precedente Liverpool aveva vinto il titolo con 84 punti, mentre l’Arsenal chiudeva secondo con 74. Quest’anno la squadra di Arteta sembra percorrere una traiettoria superiore: 22 punti su 27 possibili in nove partite, con una proiezione vicino ai 90 punti se l’andamento si mantiene costante.
Secondo Opta, l’Arsenal potrebbe chiudere la stagione attorno agli 80 punti, con un vantaggio di 11 punti su Liverpool e City (69 ciascuna). Se questo scenario si realizzasse, la soglia per il titolo potrebbe addirittura attestarsi sui 70 punti, minimo storico dall’istituzione della Premier nel 1992.
Interessa ricordare che Manchester United detiene il record di punti più basso per un campione (75 nel 1996-1997). Le proiezioni di Sky Sports attribuiscono all’Arsenal una probabilità di vittoria del titolo del 66%, molto avanti rispetto a City (12%) e Liverpool (11%), a testimonianza della fiducia degli analisti nel gruppo londinese.
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In chiusura, Arsenal e Guardiola rimangono protagonisti della scena: la precisione difensiva e una lunghezza di vantaggio logistica possono orientare un Campionato ancora molto aperto. Per i tifosi, è tempo di sognare in grande, ma senza perdere la testa: il calcio resta uno sport imprevedibile, anche quando sembra scritto.
Prospettive finali
La stagione resta lunga e le partite da giocare sono ancora molte: se questa linearità persiste, l’Arsenal potrebbe trasformare le sue ottime cifre in un titolo da raccontare ai nipoti, magari tra una battuta e l’altra del punchline di chiudere la stagione senza dover allungare le braccia per applaudire un'altra squadra.
Nota ironica finale 1: se l’Arsenal continua così, magari si prenderà una laurea in gestione del tempo: ha ampi margini, ma non è detto che tutto fili liscio. Nota ironica finale 2: se la ruota gira bene, il ritorno a casa sarà dolce; altrimenti, si potrà sempre dire che il vento era cambiato… nel parco giochi dei record.