Barcellona tra debiti miliardari e conti nascosti: la verità dietro la crisi finanziaria del club
10 ottobre 2025

Bilancio 2024-2025 e previsioni 2025-2026
Il Barcellona ha pubblicato questa settimana il bilancio 2024-2025 insieme al budget per la stagione 2025-2026, scatenando un acceso dibattito tra economisti e tifosi in Catalogna.
La questione ruota principalmente sulla rivalutazione di Barça Studios, ora ribattezzata Barça Productions, con una perdita addizionale di 90 milioni di euro inserita nel bilancio 2023-2024.
La dirigenza ha definito questa mossa un "correttivo contabile necessario", ma molti esperti hanno dubbi sul metodo di calcolo e sugli standard applicati.
L’economista Jaume Ubis sostiene che la perdita reale di quest’anno ammonti a 107 milioni di euro, con 90 milioni spostati nell’esercizio precedente, una pratica che ritiene potenzialmente illegale.
Secondo Ubis, la voce di questa annualità riguarda la perdita, e spostarla indietro distorce la realtà finanziaria e mina la credibilità delle relazioni agli investitori.
Da parte della gestione, la risposta è che i conti sono stati verificati da una terza parte indipendente e predisposti secondo i principi contabili spagnoli; la revisione è disponibile ai soci.
Ubis avverte che la situazione è più fragile di quanto appaia, citando un deficit di capitale di 279 milioni e un deficit di capitale circolante di 266 milioni.
Inoltre si citano perdite cumulate sotto la presidenza di Laporta per circa 230 milioni, che avrebbero potuto superare il miliardo senza le cosiddette "leve economiche".
Il debito si distribuirebbe tra 140 milioni verso club per operazioni di calciatori, 136 milioni ai giocatori e 100 milioni verso enti pubblici e l’erario.
Un focus su Barça Licensing & Merchandising, noto come BLM, è stato descritto come una "bomba a orologeria" interna che potrebbe pesare sul piano finanziario.
Tuttavia il debito complessivo supera i 3 miliardi di euro, di cui 1,9 miliardi sono debito diretto e circa 1,45 miliardo legato al progetto Espai Barça, con interessi aggiuntivi.
Il BLM rende circa 170 milioni all’anno, ma resta la possibilità di venderlo se non si ottiene una assemblea per raccogliere firme: una soluzione rapida di liquidità nonostante l’importanza strategica.
Fonti ufficiali hanno negato intenzioni di cedere BLM; il nuovo segretario generale Manuel Del Río ha dichiarato che la questione non è all’ordine del giorno.
Nonostante le precisazioni, Ubis continua a mettere in guardia su una gestione delle riserve che non riflette la realtà, evidenziando una questione UEFA legata a una provvista parziale di 15 milioni su 59 milioni.
In sintesi, l’ultimo rapporto mostra una perdita netta di 17 milioni di euro dopo le imposte, mentre l’utile operativo è di circa 2 milioni; le differenze derivano da elementi eccezionali come la multa UEFA e i ricavi da posti premium, più la perdita da rivalutazione di Barça Productions.
Allo stesso tempo, il club presenta un budget per la prossima stagione con ricavi stimati a circa 1,075 miliardi di euro, segnale di una possibile ripresa ma non priva di rischi.
La narrativa dominante è che Barcellona stia vivendo una fase finanziaria estremamente delicata, con soluzioni provvisorie più di una base economica solida, alimentando dubbi sulla leadership di Laporta.
Rimane l’attesa di conoscere come la dirigenza affronterà le sfide nei prossimi mesi, tra audit e decisioni strategiche di liquidità.
PUNCHLINE 1: Se i conti fossero una mira, Barcellona sarebbe esperto cecchino: colpisce solo quando l’audit chiama. PUNCHLINE 2: Se la contabilità è uno spettacolo, qui la scena è piena di colpi di scena e di fumo tra numeri e firme.