Contesto e voci di vendita
Negli ultimi giorni circolano forti voci riguardo una possibile vendita del Manchester United, una novità che scuote il mondo del calcio inglese. Fonti interne al club hanno però dichiarato di non essere a conoscenza di trattative ufficiali su un'acquisizione del club.
Queste indiscrezioni nascono dopo un post enigmatico di Turki al-Sheikh, presidente dell’Autorità Generale per l’Intrattenimento saudita, che ha suggerito che la squadra fosse “in una fase avanzata” di negoziazioni con un nuovo investitore. La dichiarazione ha acceso discussioni sia nel Regno Unito sia oltre confine.
Al-Sheikh ha scritto sui social: “La migliore notizia di oggi è che Manchester United è in una fase avanzata di trattative per una vendita a un nuovo investitore… spero sia migliore dei proprietari precedenti”.
Secondo il Daily Mail, però, i dirigenti del club non hanno ricevuto alcun avviso ufficiale o informazione interna relativa a una potenziale cessione.
Nonostante i legami di Al-Sheikh con grandi eventi sportivi globali, fonti ben informate hanno chiarito che i contatti attuali tra United e l’eventuale investitore si limitano a discussioni sull’organizzazione di una partita amichevole durante la lunga pausa estiva in Arabia Saudita.
Sfide finanziarie e sportivo
Va ricordato che Sir Jim Ratcliffe, proprietario di una quota del 27,7% del club in cornice di una trattativa da 1,3 miliardo di sterline con la famiglia Glazer, ha una clausola nota come “right of first refusal”. Tale clausola permette alla famiglia di vendita di cedere l’intero pacchetto azionario entro 18 mesi dalla firma, senza che Ratcliffe possa opporsi. L’entrata in vigore di questa clausola è avvenuta il 13 agosto scorso.
In pratica, legalmente la Glazer family potrebbe avviare negoziati riservati per la cessione senza la conoscenza di Ratcliffe o della dirigenza di Old Trafford. Tuttavia, non esistono al momento prove concrete che sostengano le affermazioni di Al-Sheikh.
Nel frattempo, la stampa britannica ipotizza una partita di gala contro uno dei grandi club sauditi o contro stelle della lega saudita, con potenziali introiti che potrebbero superare i 10 milioni di sterline.
Da quando è entrato nel club come azionista parziale, Ratcliffe ha promosso una serie di misure di risanamento che hanno comportato la perdita di circa 450 dipendenti. In un’intervista ha spiegato che i costi erano elevati, denunciando burocrazia eccessiva, ironizzando sui pasti gratuiti rimossi e spiegando che, nella sua visione, la redditività è la chiave per costruire un gruppo forte e sostenibile.
Fonti interne hanno riportato che United ha registrato ricavi record di 666,5 milioni di sterline per l’esercizio chiuso a giugno 2025, ma una perdita di 33 milioni di sterline dovuta a assenze nelle competizioni europee e ai costi di ristrutturazione.
Ratcliffe rimane ottimista: “Non vedremo tutti i frutti della ristrutturazione in questi numeri perché non siamo in Champions; ma i numeri miglioreranno. Io credo che Manchester United diventerà il club più profittevole al mondo, e da lì potremo costruire un progetto sportivo di alto livello e sostenibile.”
Dal punto di vista sportivo, la scorsa stagione si è chiusa con un 15º posto in Premier League, con 37 punti raccolti in 34 gare, con critiche al tecnico Ruben Amorim. Nonostante il malcontento, Ratcliffe sostiene di non credere nelle risposte affrettate o nei licenziamenti rapidi.
“Ruben non ha offerto la migliore stagione di sempre, ma serve tempo: ci vorranno tre anni per dimostrare che è un grande allenatore. Non si può guidare un club del Manchester United reagendo a un pezzo di giornale o a una critica. Alcuni media pensano che il successo cada dal cielo in una notte, ma questo non è realistico.”
Lo scenario resta quindi diviso tra rumours di vendita, tagli di costo e una strategia sportiva volta a costruire un progetto sostenibile. E mentre Turki Al-Sheikh fa discutere, Ratcliffe continua il suo percorso, con la possibilità che la famiglia Glazer decida di sfruttare la clausola di vendita se la situazione lo richiede.
Questo è l’aggiornamento al momento. Punchline finale: se la vendita fosse davvero in fase avanzata, speriamo che includa anche una clausola “pranzo gratis”—perché in certe riunioni l’unico pasto che resta gratis è la pazienza dei tifosi. Punchline seconda: nel mondo del calcio, una chiusura di trattativa può essere veloce come un contropiede, ma l’attesa per i conti è sempre lunga come una stagione intera.