Camavinga sceglie il centrocampo: tra serietà e scherzi, rifiuta il terzino sinistro
21 ottobre 2025

Camavinga: non è un terzino sinistro
Il francese Eduardo Camavinga, stella del Real Madrid, ha espresso chiaramente la preferenza per il suo ruolo naturale di centrocampo, pur restando disponibile a servire la squadra in qualsiasi posizione richiesta dall’allenatore.
Durante un’intervista a Telefoot, ha scherzato: «No, non sono un terzino sinistro, sì, al centrocampo», richiamando anche una famosa frase del suo compagno Fede Valverde sul non essere nato per l’esterno.
Il ritorno contro Getafe e la sua evoluzione
Secondo la stampa spagnola AS, la partita contro Getafe ha segnato una tappa importante: Camavinga è sceso in campo dal primo minuto per la prima volta in 182 giorni, dopo cinque mesi e mezzo dall’ultima apparizione contro l’Atlético Bilbao il 20 aprile.
Gli infortuni hanno rallentato la sua avventura, con problemi all’adduttore sinistro e al tallone, ma il rientro gli ha dato nuovamente l’occasione di brillare nel ruolo di centrocampo, dove si sente a proprio agio, ribadendo la famosa battuta: «No, non sono un terzino sinistro, sì, al centrocampo».
Nella sua intervista completa che sarà trasmessa domenica su Telefoot, Camavinga ha parlato della sua versatilità tra club e nazionale, sottolineando che l’obiettivo è aiutare la squadra al massimo, anche quando tocca posizioni diverse.
Ad ora Camavinga ha giocato 28 partite come terzino sinistro sotto Carlo Ancelotti, che lo utilizza come opzione tattica quando serve; Didier Deschamps aveva già sperimentato questa soluzione con la Francia.
Con più di 2000 minuti disputati in quel ruolo, ha dimostrato buone qualità difensive e capacità di far avanzare la manovra, ma ritiene che questa posizione sia temporanea: «sì, essere un’alternativa, ma non a lungo termine».
In precedenti dichiarazioni ha aggiunto: «Non amo questo ruolo. Ho parlato con Ancelotti, ma l’importante è la squadra. Sono un giocatore di squadra e giocherò terzino se necessario, anche se non è il mio preferito; non puoi avere sempre ciò che vuoi, devi bilanciare le cose».
Anche il collega Federico Valverde condivide questa visione: «Non sono nato per essere terzino». In una recente sfida contro Getafe, Ancelotti ha schierato Camavinga come mediano accanto a Tchouaméni, offrendo una prestazione equilibrata non priva di errori di passaggio ma con ampio apporto. Il tecnico ha espresso apprezzamento per la sua intelligenza tattica e la capacità di leggere il gioco.
Camavinga, finora, ha vinto 10 dei 12 duelli individuali, recuperato due palloni, intercettato una linea di passaggio e effettuato quattro interventi. Il rendimento è stato lodato dal tecnico.
Nella conferenza post-gioco, Ancelotti ha aggiunto: «Mi è piaciuto molto. Ci mancavano tocchi in zona offensiva, ma arrivavamo bene in quelle zone. È stato un match completo».
Così, appare chiaro che la visione di Ancelotti e la sua sia allineata: Camavinga ha il suo miglior impiego nel centrocampo, dove sa coniugare serietà e una punta di humour.
Una carriera promettente: nato l’10 novembre 2002 ad Angola e cresciuto in Francia, Camavinga è esploso a Rennes, diventando tra i più giovani della Ligue 1. Nel 2019-2020 è emerso contro il Paris Saint-Germain, attirando l’interesse di big europee, tra cui Real Madrid, che lo ha poi portato al club per circa 30 milioni di euro. Sotto la guida di Ancelotti ha mostrato una maturità tattica notevole e ha contribuito a due trionfi in Champions League. A livello internazionale, ha rappresentato la Francia fin dalla giovane età e ha debuttato in nazionale maggiore nel 2020, emergendo come una delle promesse per il ciclo di Didier Deschamps.