Il campionato di calcio italiano sta attraversando una fase delicata nelle ultime settimane, provocata dal dibattito sulle decisioni arbitrali e sull’operato dei direttori di gara durante le partite, che incidono in modo marcato sulla classifica delle squadre.
Anche se siamo all’ottava giornata, gli errori degli arbitri hanno influenzato diverse pretendenti al titolo quest’anno, tra cui l’Inter e la Juventus.
Il Milan è apparso tra i benefici maggiori tra le squadre di vertice, e Napoli ha tratto in parte vantaggio dalle decisioni, positive o negative per le rivali dirette.
Nella settima giornata, nel match casalingo contro la Fiorentina, i rossoneri hanno conquistato i tre punti grazie a un errore arbitrale evidente che ha favorito la squadra.
Pochi minuti prima della fine, Santiago Giménez è caduto nell’area di rigore della Fiorentina, lamentando dolore al volto; il contatto ha costretto l’arbitro a fermare la partita e a concedere un rigore che Milan ha trasformato sul 2-1, scatenando le proteste degli ospiti.
L’esperto di arbitri Luca Marioli ha concordato con le proteste della Fiorentina, ritenendo che quel rigore fosse fuori protocollo VAR perché non c’era un fallo evidente.
Nelle sue dichiarazioni ha aggiunto che non c’erano veri guizzi di trattenuta: sembrava piuttosto una palla parata sul collo di Giménez. Per lui, se il rigore fosse arrivato in campo, si sarebbe potuto sentire ingiustamente penalizzato, ma in fondo va accettato.
Ha anche osservato che, se la decisione è arrivata dal VAR, la revisione non è automaticamente una garanzia: a volte è giusta, a volte fuori protocollo, ma ciò non scusa tutto.
Questa istante è stata decisiva non solo per la partita, ma anche per la classifica: la vittoria 2-1 ha spinto il Milan in testa al campionato.
Il rigore del Napoli
Anche Napoli è risultato avvantaggiato dall'arbitro e dalle decisioni discutibili, avendo sconfitto l’Inter 3-1 nell’ultima uscita della giornata otto.
Pur dominando, l’Inter ha visto una svolta su rigore molto discusso favore del Napoli, che ha preso l’iniziativa e ha aperto la partita.
Un gol ha messo l’Inter sotto pressione e ha spinto la squadra a cercare la parità, ma Napoli ha stretto i tempi e ha chiuso la sfida con una vittoria importante.
L’espertto Luca Marioli ha insistito sul fatto che quel rigore non fosse corretto e che andava annullato.
La commissione arbitrale italiana ha poi ammesso che quel rigore non avrebbe dovuto essere concesso, ritenendolo non corretto.
Inter si trova a subire problemi: non è la prima volta che subisce colpi decisivi contro rivali dirette. In una recente sfida contro la Juventus, l’esito è stato molto combattuto.
La sfida tra Juventus e Lazio non è stata immune da controversie: in una fase iniziale, non è stato assegnato un rigore a favore della Juventus, nonostante le proteste, e la VAR non è intervenuta.
La Juventus ha sofferto non poco per le decisioni arbitrali, anche nella partita contro la Lazio persa 1-0.
Durante la fase offensiva della Lazio, sembrava che la Juventus potesse pareggiare se fosse stato concesso un rigore a favore di Francesco ConsiSAO; l'arbitro ha chiuso l’azione senza interventi, e la VAR non ha richiamato l'arbitro a rivedere la situazione.
La commissione ha riconosciuto che la decisione non era corretta, e la Juventus ha pagato un prezzo alto in classifica: il tecnico è stato sollevato dall’incarico dopo la sconfitta contro la Lazio.
In realtà, la differenza di criteri tra le partite delle grandi resta evidente: alcune situazioni vengono riviste con attenzione, altre vengono trascurate e la VAR resta una fonte di dibattito continuo tra tifosi e osservatori.
In conclusione, nonostante il numero di gol, la stagione verrà definita anche dalle decisioni arbitrarie: parti uguali non sempre significa vittorie uguali, e la gestione del fischio potrà fare la differenza.
E ora, una battuta per alleggerire: se l’arbitro perde la bussola, almeno il VAR non ha il dente da latte per mordere, ma pare che a volte sia solo una marionetta incantata dal pallone.