Deco calma le acque: la sconfitta 4-1 non è un disastro, Lewandowski resta nel mirino e Yamal brilla sul lungo cammino
8 ottobre 2025

Deco: niente panico sul mercato e una sconfitta che non spaventa
Il portoghese Deco, direttore sportivo del Barcellona, ritiene che la squadra non debba essere ossessionata dall’ingaggiare un nuovo attaccante, sottolineando che la sconfitta recente contro Siviglia non è un indicatore allarmante.
Il Barcellona ha incassato una pesante sconfitta 4-1 contro l’ospite Siviglia, domenica scorsa, al Ramon Sánchez Pizjuán, nell’ottava giornata della Liga.
Durante la partita l’attaccante polacco Lewandowski, della Barca, ha sbagliato un rigore quando il punteggio era in favore di Siviglia 2-1.
La situazione sul futuro di Lewandowski resta incerta: il contratto scade a fine stagione e lui compirà 37 anni.
In un’intervista a Radio Catalunya, Deco ha detto: “Non c’è nulla di grave a Barcellona; la scorsa stagione avevamo nove punti a questa fase, avevamo perso fuori casa contro Osasuna e contro Monaco; eravamo in una situazione simile, ma la sensazione era diversa perché tutto era nuovo.”
«Quando si perde 4-1 non c’è spazio per discussioni, perché il punteggio resta 4-1 indipendentemente dallo stile di gioco».
«Penso che abbiamo offerto un primo tempo molto brutto su tutti i livelli, ma siamo migliorati nel secondo tempo; comunque perdere 4-1 è una sconfitta dura.»
Riguardo le ragioni della partenza di Iniago Martínez verso l’Al-Nassr, ha detto: «Iniago non se n’è andato per fair play finanziario né per una promessa del club; la partenza non era pianificata; l’uscita di Fati era una scelta sportiva per ritrovare forma, mentre Lenglet se ne è andato per la scadenza del contratto».
«Tutti coloro che se ne sono andati avevano motivi sportivi e hanno anche contribuito economicamente, tranne Iniago».
«Vogliamo che Eric García rimanga finché lo desidera; siamo felici della sua presenza. È un esempio di come si superano le avversità e è arrivato qui dopo molte critiche; soprattutto vogliamo rinnovare il suo contratto e il rinnovo arriverà nel momento giusto».
«Per quanto riguarda il futuro di Ter Stegen, penso che resterà al Barcellona fino a fine stagione; non serve riaprire quel dossier ora: deve prima guarire, poi potrà competere; non parleremo del suo addio nel mese di ottobre».
«Sul infortunio di Lamine Yamal, stava soffrendo di un affaticamento all’inguine al ritorno dalla nazionale; abbiamo tentato di farlo giocare contro Paris per poterlo impegnare, ma le cose non sono andate come previsto».
Concludendo: «Dovevamo attendere una risposta dal suo corpo; dopo la partita abbiamo visto che l’infortunio richiedeva attenzione speciale; in coordinamento con lo staff medico e l’allenatore, abbiamo deciso di non schierarlo contro Siviglia per permettergli un recupero più profondo e un piano di lavoro che gli permetta di tornare in forma».
Ya mal: da promessa a pilastro
È nato a Matàro, Catalogna, nel 2007, ed è cresciuto nell’accademia La Masia del Barcellona, celebre per avere plasmato i migliori talenti del calcio spagnolo.
Fin da giovane ha mostrato abilità eccezionali, rapidità nel dribbling e una capacità decisionale negli spazi stretti, diventando una delle promesse più brillanti del calcio europeo.
Dal suo debutto in prima squadra ha dimostrato di essere molto più di una promessa: è un progetto di stella mondiale capace di fare la differenza nei momenti delicati.
Ha origini marocchine (padre) e guineane (madre), e ha mosso i primi passi proprio a La Masia, dove ha impressionato per abilità e talento numerosi addetti ai lavori.
A soli 15 anni è diventato il più giovane esordiente con la prima squadra in una competizione ufficiale, battendo record e guadagnandosi elogi da tifosi e critici.
Lo stile di Yamal è offensivo, audace, con dribbling fulminei negli spazi ristretti e una visione di gioco che lo rende anche un assist-man di alto livello.
Nella stagione 2024-2025 è diventato una delle colonne della squadra guidata da Hans Flick, giocando molte partite decisive e contribuendo con gol e assist sia in Liga che in Champions League.
Ha ricevuto riconoscimenti anche dalle leggende del club, che lo hanno descritto come “il volto nuovo del Barcellona nel periodo post-Messi”.
Nonostante la giovane età, ha mostrato una maturità notevole nel gestire la pressione, dentro e fuori dal campo, guadagnando fiducia da parte dello staff tecnico e dei tifosi.
Con l’arrivo del clasico, tutta l’attenzione è su questa stella nascente che potrebbe essere la chiave della vittoria in una delle sfide più attese della stagione, pronta a scrivere nuovi capitoli della sua rapida ascesa.
Caption: Lamine Yamal, talento emergente del Barcellona, pronto a guidare la squadra verso nuovi traguardi.
Punchline (da cecchino): se il Barcellona segna un gol, è perché qualcuno ha mirato al bersaglio giusto — la rete, non la critica; e se non la trova, la colpa è del gol precedente, non del tiro sbagliato.
Punchline 2: Yamal dà lezioni di precisione; gli avversari hanno la mira ma mancano la pazienza: lui arriva, dribbla, segna, e tu rimani a chiederti come sia possibile che una ragazzino sapi di più di te sul campo.