Deco promette il suo addio insieme a Laporta: il Barcellona tra rinnovi e nuove stelle
1 octobre 2025

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Deco, responsabile sportivo del Barcellona, ha parlato di diverse questioni riguardanti i giocatori della squadra catalana guidata dall’allenatore Hans Flick.
Ha confermato, nella seconda parte della sua intervista, che Frenkie de Jong è un elemento chiave del progetto e che il rinnovo del suo contratto è vicino, toccando anche le situazioni di altri giocatori i cui contratti stanno per scadere o che hanno suscitato interesse di club esterni nella scorsa estate.
Ha anche discusso del suo futuro personale, della situazione di Lamine Yamal con la nazionale spagnola a causa di un infortunio al bacino e dell’attaccante Vitòr Roque che aveva lasciato il club in silenzio prima di brillare recentemente in Brasile.
Riguardo la trattativa per Rony Bardji nonostante il suo ritorno da un infortunio grave, Deco ha spiegato: non è una scelta semplice ma la logica della società è lavorare con attenzione, mantenendo alternative interne.
In merito a Jules Koundé, che ha rinnovato durante la finestra di mercato, Deco ha detto che non ci sono offerte dal Manchester City e che non sono arrivate trattative concrete per il terzino.
Per quanto riguarda Inigo Martínez, che è partito a costo zero verso la Saudita, ha ricordato che è stato un esempio di professionalità e pazienza. Se fosse stato più giovane e centrale per il progetto, forse si sarebbe tentato di trattenerlo, ma ha scelto di cogliere un’opportunità molto interessante.
Quanto a Eric García, con contratto in scadenza nel 2026, i colloqui sono in corso per mantenere l’equilibrio salariale e proporre un’offerta al momento giusto, ascoltando anche l’agente del giocatore.
Sul profilo di Christensen, la scadenza è nel 2026: è un giocatore di alto livello ma gli infortuni hanno influito; la dirigenza valuterà nel corso della stagione in corso prima di decidere.
Deco ha posto l’accento sull’importanza di Ferran Torres, che pur dando molto in campo e nello spogliatoio, non è ora il momento di parlare di rinnovo, con contratto fino al 2028.
Per Lewandowski, il cui contratto scade la prossima estate, Deco ha elogiato il calciatore definendolo il miglior centravanti degli ultimi anni, ricordando che il futuro verrà discusso al momento opportuno. Ha anche spiegato che Torres potrebbe avvicinarsi al ruolo di punta, con la maggior parte dei gol provenienti dalla posizione numero 9.
In merito all’eventuale innesto di un difensore sinistro per sostituire l’addio di Inigo Martínez, Deco ha sottolineato l’importanza di avere centrali di alto livello ma ha ricordato che dispongono già di Eric Garcia e di un altro giovane elemento, e non c’è fretta di chiudere una trattativa.
Riguardo la recente discussione sull’infortunio di Lamine Yamal in nazionale, Deco ha rassicurato: non esiste alcuna crisi, la relazione tra club e nazionale è solida e i problemi si sono risolti migliorando i protocolli di comunicazione.
Sul proprio operato come direttore sportivo, Deco ha detto che non si auto-valuta: l’obiettivo è aiutare il club nel presente e nel futuro, con la lotta ai titoli che resta impegnativa anche senza fissare un punteggio personale. Il lavoro è quotidiano, non va in vacanza con il mercato.
Infine, sul proprio destino al termine del contratto estivo, ha chiarito che il progetto dipende dal presidente Laporta: se lui se ne va, Deco seguirà il medesimo destino. Non cerca nuove occupazioni, ma una continuità di idea e di obiettivi.
Riguardo la trattativa con Vitòr Roque, che non è riuscita in Barca nonostante il recente splendore al Palmeiras, Deco ha spiegato che l’intento era guardare al futuro oltre Lewandowski, ma il timing di gennaio non era favorevole, con un ambiente instabile e l’annuncio della partenza dell’allenatore. Nonostante le pressioni e le critiche per un giocatore giovane, la dirigenza è felice che Roque sia tornato a esprimere tutto il suo potenziale in Brasile.
Due battute finali: se la squadra vince, è merito di ciò che conta davvero sul campo; se perde, è colpa del GPS del mercato che ti indica rotte sbagliate. E come direbbe un vero sniper dell’umorismo: la palla, quella palla rotonda, non capisce di girare solo intorno alle parole, ma si arrampica sulle maniche delle tattiche. Chi ha detto che il calcio non è una scienza esatta, non ha mai lanciato una freccia al bersaglio giusto a tempo debito.