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Hakimi ko, la cricca marocchina axis la tattica d’emergenza: chi sostituirà il capitano nel mirino di AFCON 2025?

5 novembre 2025

Hakimi ko, la cricca marocchina axis la tattica d’emergenza: chi sostituirà il capitano nel mirino di AFCON 2025?
Hakimi, capitano e faro della nazionale marocchina, è alle prese con un infortunio che tiene in trepidante attesa i tifosi in vista dell’AFCON 2025.

Aggiornamenti sull’infortunio di Hakimi

Il mondo del calcio marocchino è ancora sotto shock per l’infortunio del capitano Achraf Hakimi, uscito dolorante in caviglia durante PSG contro Bayern Monaco in Champions League al Parc des Princes. La scena ha suscitato apprensione tra i tifosi marocchini, che attendono gli esiti degli esami medici prima della Coppa d’Africa 2025 in Marocco, prevista tra circa sei settimane. Le prime valutazioni indicano edema e possibile lesione, ma non si parla ancora di rotture.Grave o lieve, la cautela rimane la texture quotidiana di questa fase di prognosi.

Fonti vicine al PSG hanno riferito a koora che i primi controlli non hanno potuto definire la gravità definitiva a causa del gonfiore; entro 72 ore si attende l’esame finale con risonanza magnetica per definire la lesione in modo definitivo. Nonostante la prudenza, i segnali iniziali suggeriscono assenza di fratture o rotture ligamentose: il danno potrebbe riguardare tessuti molli e non compromettere pesantemente la tournée estiva. Hakimi è riuscito ad uscire dal campo mantenendosi in piedi, seppur con l’ausilio di supporti, e ha raggiunto la clinica in condizioni meno drammatiche di quanto apparso in campo.

Storie simili, ma non identiche

Lo scenario ricorda altre sfide della sua carriera: la carriera del compagno di nazionale Nos­sair Mazraoui si è incrociata con una situazione simile in passato, quando era in forza al Bayern e ha dovuto sottoporsi a un intervento nella stessa zona del piede. Prima di Coppa d’Africa 2023 in Costa d’Iforia, Mazraoui ha saltato la fase a gironi ma è rientrato agli ottavi contro il Sudafrica, convincendo coach e pubblico con la sua tenacia. Quella gestione ha rafforzato la fiducia di Regragui nell’adattabilità del gruppo.

Hakimi stesso aveva già affrontato una situazione analoga nel 2019 con il Borussia Dortmund, in prestito dal Real Madrid, e aveva superato la fase di recupero in poco meno di sei settimane per partecipare al torneo in Egitto. Anche nel 2021, a Camerun, un’altra occasione simile ha visto Hakimi giocare fin dall’inizio nonostante il dolore all’anca, dimostrando una resilienza che lo ha reso un simbolo della tenacia dei “Leoni dell’Atlante”.

Queste precedenti rafforzano l’ottimismo nel gruppo, nonostante la cautela medica: i primi reports di Parigi sono descritti come “tranquillizzanti” per le possibilità di recupero di Hakimi, ma solo un referto completo potrà dire la verità. Il capitano resta una pietra miliare nello spogliatoio e la sua eventuale assenza temporanea impone una riprogrammazione tattica convincente.

Ricognizioni e conferme sul fronte medico

Una fonte interna del PSG ha riferito a koora che i primi esami non hanno definito la gravità completa a causa del gonfiore, rendendo difficile il quadro definitivo finché non si effettuerà la risonanza magnetica. L’obiettivo del club è attendere 72 ore per valutare l’evoluzione, fermando eventuali perdite di sangue interno e decidendo la strada migliore per il prosieguo diagnostico. Nonostante l’attesa, le prime indicazioni non parlano di lesioni gravi: si parla principalmente di una lesione ai tessuti molli, con la possibilità che Hakimi resti fuori dalle contese iniziali ma torni presto al livello di forma richiesto.

Regragui in stato di allerta e piani di emergenza

Dal lato marocchino, la squadra allenata da Walid Regragui vive una fase di emergenza controllata: contatto costante tra l’allenatore, Hakimi e il presidente dellaFedercalcio, per monitorare da vicino l’evoluzione della condizione, in un momento cruciale prima di un torneo atteso in patria. Per fronteggiare possibili assenze, la federazione aveva già predisposto una lista ampia di 55 giocatori — cinque per ruolo — pronta a sostituire Hakimi quando necessario.

Il primo nome in lista sostituti è Mohamed Chibi, attaccante del Pyramids FC, già utilizzato da Regragui nelle qualificazioni Mondiali quando Hakimi era indisponibile; la sua disciplina e la sua completezza nel gioco offensivo e difensivo lo rendono una pedina affidabile. Il secondo candidato è Omar El Halali, esterno d’attacco dell’Espanyol, che ha mostrato segnali di crescita e una mentalità utile al collettivo. Il terzo, Nos­sir Mazraoui del Manchester United, è un vice di grande esperienza, capace di coprire anche la fascia destra pur avendo giocato spesso sul lato sinistro con la selezione nazionale.

In caso di assenza prolungata di Hakimi, la strategia più coerente potrebbe prevedere il richiamo del capitano a Rabat, al centro di riabilitazione Mohammed VI, per un percorso di cura e riabilitazione seguito dallo staff medico nazionale. Una scelta che, se confermata, rinforzerebbe la fiducia del gruppo e la continuità del progetto tecnico della federazione.

Ottimismo cauto e prospettive azzuffate

Le valutazioni attuali lasciano intravedere che l’infortunio, seppur doloroso, potrebbe non compromettere la partecipazione di Hakimi alle fasi finali della Coppa d’Africa, con una possibilità di saltare solo la fase a gironi e di rientrare se i tempi di riabilitazione procedono senza intoppi. Il pubblico marocchino, scosso dall’immagine del capitano sofferente, continua a nutrire speranze di vederlo guidare i “Leoni dell’Atlante” al centro dello stadio di casa, tra il calore dei tifosi e l’orgoglio nazionale. L’attesa resta alta mentre i medici definiscono i tempi e i margini di recupero; solo il referto definitivo potrà chiudere la discussione.

Tra una diagnosi e l’altra, l’entusiasmo degli appassionati resta: la speranza è che Hakimi torni presto ad alzare la voce e la squadra ritrovi velocemente la sua identità offensiva, soprattutto in vista della grande prova continentale in Marocco.

Ripresa e chiusura: tra incertezza e fiducia, la nazionale marocchina continua a lavorare per avere Hakimi al massimo riposto al primo pallone utile.

Punzonate finali:

Punchline 1: Se la caviglia di Hakimi è in pausa forzata, al 90% la difesa marocchina si trasforma in un muro... di ghiaccio.

Punchline 2: Se servono alternative, non c’è pandemia di infortuni che tenga: Regragui ha un piano B, C, D e forse anche una pezza da QR code per il video time-out.

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Sofia Soso

Sono Sofia Soso, giornalista sportiva italiana nata nel 1996. Appassionata di immersioni subacquee, pittura su seta e canto lirico, condivido con entusiasmo la mia visione sensibile dello sport.

Domande frequenti

Qual è l’entità dell’infortunio di Hakimi?

I primi controlli parlano di edema senza rotture ligamentose; la conferma definitiva arriva dalla risonanza magnetica dopo aver smaltito il gonfiore.

Chi sono i possibili sostituti/alternativi se Hakimi è fuori?

Mohamed Chibi, Omar El Halali e Nos­sair Mazraoui sono tra le opzioni principali, con piani di emergenza che prevedono anche un utilizzo di altri giocatori per coprire la fascia destra.

Qual è la prospettiva per la Coppa d’Africa 2025?

L’obiettivo è che Hakimi possa saltare solo la fase a gironi e rientrare in tempo per le fase a eliminazione diretta, se l’iter di riabilitazione procede senza intoppi.