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Jurčić: Pyramids è casa mia, nessun altro club egiziano per me — sogno Imam Ashour e una coppia da Zamalek

24 ottobre 2025

Jurčić: Pyramids è casa mia, nessun altro club egiziano per me — sogno Imam Ashour e una coppia da Zamalek
Jurčić durante una conferenza stampa: «Pyramids è casa mia»

La presa di posizione di Jurčić

Il croato Krunoslav Jurčić, allenatore del Pyramids FC, ha lanciato un segnale forte agli dirigenti dell'Al Ahly: rifiuta l'idea di allenare un altro club in Egitto in futuro, confermando un forte legame emotivo con la società attuale e la volontà di chiudere la sua esperienza in Egitto all’interno delle mura della squadra celeste.

In un’intervista televisiva, Jurčić ha detto: «Sono legato affettivamente al Pyramids, sono molto felice di essere qui. Tutta la mia attenzione è rivolta alla squadra fino alla scadenza del contratto, e dopo potrei valutare offerte dall’estero, ma restare in Egitto dopo questa esperienza è molto difficile. Pyramids è diventata la mia seconda casa, sono legato ai giocatori e al progetto tecnico della società in modo particolare».

Il croato ha chiarito di non aver intrapreso trattative con club egiziani durante la sua gestione attuale; ha ricordato contatti passati con lo Zamalek, ma ha spiegato che quando lavorava in Arabia Saudita ha sviluppato una maggiore conoscenza delle squadre egiziane e ha valutato diverse opzioni, tra cui l’Al Ahly, ma ha preferito restare in Arabia.

Ha aggiunto che non accetterebbe di guidare l’Al Ahly anche solo per una breve parentesi durante il Mondiale per club, poiché quel periodo non offre tempo sufficiente per un lavoro reale o per obiettivi chiari.

Una visione personale sul calcio saudita

Jurčić ha parlato della sua esperienza in Arabia Saudita, sottolineando i grandi cambiamenti che il calcio locale ha vissuto negli ultimi anni: «Il calcio saudita è cambiato radicalmente. Le nazionali sono diventate più forti, i club hanno giocatori di alto livello. Io seguo costantemente la lega saudita e i giocatori sa uditi, e possiedo molte informazioni su club in Saudi Arabia e negli Emirati».

Ha espresso inoltre sostegno all’Al-Nassr nel percorso per il titolo di questa stagione: «Spero che l’Al-Nassr vinca il titolo di Roshn questa stagione, perché ha giocatori di alta qualità e offre una prestazione solida, nonostante alcuni passi falsi».

Riflettendo sul confronto tra l’Al Ahly d’Egitto e l’Al Ahli Jeddah saudita, Jurčić ha detto: «Al-Ahli Jeddah ha ottimi elementi, ma necessita di una migliore organizzazione in campo e di una distribuzione più equa delle capacità tra i giocatori. Questo è ciò che distingue l’Al Ahly d’Egitto, che eccelle nell’organizzazione e nella struttura tecnica, garantendo continuità nel successo».

Giocatori preferiti in Egitto... e un elogio a Salah

Alla domanda sui giocatori che porterebbe dal campionato egiziano, ha risposto: «Valuto tutti i giocatori qui, ma se potessi contrattare due giocatori, sceglierei Imam Ashour dall’Al Ahly e Hossam Abdel Majid o Nabil Emad Dowga dallo Zamalek. Hanno personalità e spirito competitivo»; ha poi aggiunto elogi a Marcel Koller, ex allenatore dell’Al Ahly, definendolo tra i colleghi più difficili che abbia incontrato, e ha lodato Mohamed Salah come uno dei migliori al mondo, capace di decidere le partite in pochi istanti.

Ha evidenziato anche che Salah riceve spesso critiche rapide dopo le gare, ma che torna sempre ai livelli dei grandi della scena.

Fiero di ciò che ha ottenuto con il Pyramids

L’allenatore croato ha espresso grande orgoglio per i risultati ottenuti dal Pyramids fin dal suo arrivo: «Non mi aspettavo di conseguire tutte queste conquiste in poco tempo. Quando sono arrivato in Egitto nessuno mi conosceva bene, ma sono arrivato con una grande ambizione e sono fiero di quanto abbiamo costruito insieme a questa squadra, del rispetto ricevuto da tifosi, giocatori e dirigenza».

Ha ricordato la gioia del primo titolo nella storia del Pyramids e ha sottolineato come, grazie al supporto della dirigenza e del gruppo, sia stato possibile scrivere una pagina nuova per il club. Ha anche evidenziato le difficoltà della competizione domestica, dove l’Al Ahly e lo Zamalek hanno un seguito enorme, ma ha ritenuto che la squadra sia cresciuta molto.

Ha aggiunto che evita i social in Egitto perché spesso sono pieni di informazioni fuorvianti e che perciò preferisce concentrarsi sul lavoro quotidiano. Rispetto per i rivali e fiducia nel progetto

L’intervista si è chiusa con una riflessione sul percorso continentale: «Dopo cinque o sei giorni dal mio arrivo in Egitto abbiamo affrontato Mazembe in Champions League; è stata un’esperienza molto forte e mi ha dato la sensazione di uno spirito speciale all’interno del gruppo. Forse avrei desiderato affrontare i Sundowns in finale, ma ho grande rispetto per l’Al Ahly, un club storico e capace».

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Karim Lejaffa

Sono Karim Lejaffa, giornalista sportivo francese nato nel 1997. Appassionato di astronomia, scultura su pietra e danza contemporanea, condivido con entusiasmo la mia visione sensibile dello sport.

Domande frequenti

Chi è Krunoslav Jurčić nel Pyramids?

Allenatore croato a guida del Pyramids FC, al centro delle dinamiche del club egiziano.

Cosa ha detto riguardo al suo futuro in Egitto?

Ha dichiarato di non voler allenare altri club egiziani in futuro e di considerare Pyramids la sua casa.

Qual è la sua visione sul calcio saudita?

Ha elogiato i miglioramenti, osservando come il calcio saudita e le nazionali siano diventati più forti.

Quali giocatori egiziani vorrebbe portare?

Imam Ashour, Hossam Abdel Majid e Nabil Emad Dowga sono tra i nomi citati per le potenziali acquisizioni.