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La chiamata segreta che esclude Yamal dalla Roja: cosa è successo davvero

4 octobre 2025

La chiamata segreta che esclude Yamal dalla Roja: cosa è successo davvero
Retroscena della convocazione: Yamal, De La Fuente e le indiscrezioni che hanno acceso la discussione

Dietro l’esclusione: la telefonata che ha fatto scattare l’ordine

Un quotidiano spagnolo ha rivelato retroscena curiose dietro all’esclusione di Lamine Yamal dalla lista della Spagna per le qualificazioni Mondiali. Secondo la ricostruzione, il ct Luis de la Fuente avrebbe contattato personalmente l’attaccante in tempi record, giovedì scorso, cioè a poche ore dalla pubblicazione della convocazione definitiva. La notifica indicava che Yamal sarebbe stato incluso, ma che non avrebbe potuto partecipare a causa di un infortunio ancora da valutare. L’episodio, raccontato con toni cauti, mette in luce una gestione molto tesa tra la federazione e Barcellona, dove i due lati hanno interessi contrapposti.

Durante la conversazione telefonica si sarebbe insistito sul fatto che, secondo i protocolli, l’inserimento in lista è obbligatorio finché il Barça non emanna un comunicato ufficiale che dichiari l’inadempienza o l’indisponibilità. In sostanza, una sorta di compromesso formale che però avrebbe acceso i riflettori su come si prendono decisioni che riguardano i singoli giocatori, giovani e molto richiesti dall’opinione pubblica.

La vicenda prosegue spiegando che i medici della federazione avrebbero monitorato la situazione una volta che Yamal avesse raggiunto il centro sportivo di Las Rozas. Se le condizioni fisiche non avessero permesso la partecipazione, sarebbe stata presa la decisione immediata di riportarlo al Barcellona senza attendere ulteriori analisi. Una procedura che mostra attenzione al benessere del giocatore, ma che nel contesto ha alimentato una tensione già presente tra Barcellona e la federazione.

Contatti, tensioni e contesto: Barcellona contro la Federcalcio

Nei giorni successivi, la dinamica tra Barcellona e la Federcalcio è diventata oggetto di discussione pubblica. Il club, tramite il direttore sportivo, avrebbe avuto contatti costanti con i vertici tecnici della federazione per cercare di calmare gli animi e trovare una formula comune sull’argomento giocatori internazionali. All’inizio, i colloqui miravano a contenere le dichiarazioni taglienti di alcuni allenatori, poi si sono evoluti in una discussione più pratica sui giocatori disponibili per l’impegno internazionale. Nonostante la chiarezza sulla condizione fisica di Yamal, Barcellona non ha rilasciato un comunicato medico ufficiale entro il termine stabilito, alimentando così l’aria di ambiguità.

Di fronte a questa situazione, De La Fuente si è trovato costretto ad annunciare l’inclusione di Yamal per rispettare le norme, pur sapendo che il giocatore non sarebbe stato in grado di scendere in campo. Il rapido cambio di rotta ha messo in evidenza una gestione delicata, segnata dalla necessità di bilanciare le regole con il benessere del singolo atleta. Nel frattempo, la federazione ha reso noto venerdì sera che l’esclusione è stata adottata nel rispetto del protocollo e con l’obiettivo principale di tutelare la salute del giocatore, lanciando una freccia indiretta al Barcellona per la tempestività delle comunicazioni.

La querelle ha trovato una risposta anche nel commento pubblico di De La Fuente, che in conferenza stampa ha respinto accuse di malafede e ha chiarito che non ha mai “forzato” alcun giocatore infortunato. Ha insistito sulla sua filosofia: convocare solo giocatori pronti fisicamente e valutare caso per caso, affidandosi al lavoro congiunto del team medico. L’allenatore ha inoltre sottolineato che il dialogo costante tra la nazionale e i club è una prassi normale e necessaria per monitorare la salute dei giocatori durante periodi di intenso lavoro internazionale.

La storia ha anche messo in luce un certo status di Yamal: nonostante l’ombra dell’esclusione, resta una delle promesse più luminose emerse negli ultimi anni nel calcio spagnolo. A soli 17 anni, l’attaccante ha già segnato una pagina storica, diventando il più giovane debuttante della Roja e, in tempi recenti, la parte cruciale del successo nelle qualificazioni europee e nell’ultima fase di Euro 2024. Il suo percorso appare in ascesa, e l’esclusione sembra più una fase temporanea che una battuta d’arresto.

Infine, l’evento ha messo in risalto la visione di lungo periodo della nazionale spagnola: tra promesse e responsabilità, Yamal è visto come una delle colonne portanti per i prossimi anni. La nazionale lavora per costruire un futuro competitivo, ma resta impresa non semplice per un ragazzo così giovane gestire le aspettative e la pressione. L’eco della situazione continuerà a circolare, poiché la crescita di Yamal rappresenta anche la crescita del progetto spagnolo nel contesto internazionale.

In chiusura, il quadro parla di una realtà in cui talento, salute e logistica si intrecciano strettamente. E se qualcuno si chiede se tutto sia già scritto, basta ricordare che nel calcio moderno ogni decisione nasce dall’equilibrio tra desiderio del talento e responsabilità verso la squadra. E se cadi, rialzati più forte: Yamal lo ha già insegnato, anche se la chiamata giusta arriva solo quando la salute è al 100% e il tecnico ha la pazienza di ascoltare i medici. E se non funziona, c’è sempre una scusa pronta – la prossima convocazione, magari con una conferma ufficiale, o un pretesto che ti faccia ridere di gusto, perché il calcio rimane uno sport spettacolare, ma non è una commedia romantica: funziona meglio con una buona dose di realismo e una spruzzata di humor per cucinare la vittoria.

Concludendo, Lamine Yamal resta un talento straordinario: la sua parabola è una promessa per il futuro della Roja, ma anche un promemoria che il cammino di un campione è fatto di scelte complesse, protocolli rigorosi e, talvolta, telefonate private che cambiano il destino di una carriera. E se qualcuno si chiede se tutto sia pesato con troppa serietà, basta guardare le statistiche: la giovane età, i record e l’impatto sul gioco parlano chiaro. Il bambino prodigio ha ancora tanto da dare, e la scena italiana non vede l’ora di applaudire. Fine, o quasi: perché nel calcio l’ultima parola la lascia sempre la salute, non la stampa. E ora, una battuta per alleggerire: se la fortuna è una partita, Yamal ha i migliori tempi supplementari: sempre pronto a correre, mai a perdere tempo, e con un piede che dice “vai” anche quando gli mancano le ginocchia di sorprendere chi non ci crede. Seconda punchline: se la carriera di Yamal fosse una convocazione, sarebbe sempre in lista di attesa, perché la vera sorpresa arriva quando pensavi di aver chiuso la porta.

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Marco Limprevedibile

Sono Marco Limprevedibile, giornalista sportivo italiano nato nel 1994. Appassionato di pittura contemporanea, escursioni costiere e cafeologia, condivido con entusiasmo la mia visione sensibile dello sport.

Domande frequenti

Perché Yamal è stato escluso dalla convocazione?

Secondo quanto riportato, l’esclusione è stata determinata dall’infortunio del giocatore e dalla necessità di valutazione medica al rientro. Il protocollo ha guidato la decisione finale, non la voglia di punire alcuno.

Qual è stato il ruolo di De La Fuente in questa vicenda?

De La Fuente avrebbe contattato direttamente Yamal per informarlo della situazione, sostenendo l’inclusione formale in lista ma preannunciando l’impossibilità di partecipare a causa dell’infortunio, e ha difeso la gestione delle comunicazioni durante la crisi.

Quale impatto ha questa situazione sul futuro di Yamal?

Nonostante l’esclusione, Yamal resta una delle promesse più brillanti; il team nazionale lo vede come una colonna per il futuro. L’epilogo dipenderà dalla guarigione e da come club e federazione coordineranno i prossimi interventi.