Yamal in campo: la Spagna punta sul talento, tra dubbi e due sfide decisive
3 octobre 2025

Convocazione e obiettivi delle qualificazioni mondiali
Il commissario tecnico della nazionale spagnola, Luis de la Fuente, ha annunciato venerdì la lista dei giocatori convocati per il ritiro di ottobre.
La Spagna giocherà due partite in casa contro la Georgia, ad Elche, e contro la Bulgaria, a Valladolid, l’11 e il 14 ottobre 2025, nelle qualificazioni europee al Mondiale 2026 che si svolgerà negli Stati Uniti, in Canada e in Messico con 48 squadre partecipanti.
De la Fuente ha deciso di convocare Lamine Yamal, giovane stella del Barcellona, nonostante le riserve espresse dal club catalano sull’opportunità di richiamarlo nel raduno, considerato che il ragazzo si è recentemente ristabilito da un infortunio muscolare che lo aveva tenuto lontano dai campi per circa tre settimane, prima di entrare come sub nell’ultima giornata di Liga e poi titolare contro il Paris Saint-Germain in Champions League.
Secondo il quotidiano AS, l’allenatore è stato costretto ad inserire anche Ferran Torres (Barcellona) e Samu Omorodion (Porto) per far fronte all’ampia lacuna di infortuni.
I due attaccanti hanno brillato fin dall’inizio della stagione: Torres ha realizzato cinque gol e fornito un assist in nove presenze con il Barcellona, mentre Samu ha segnato cinque reti in sei incontri nel campionato portoghese.
Per quanto riguarda la rosa, la conferma riguarda i portieri David Raya (Arsenal), Alex Remiro (Real Sociedad) e Unai Simón (Athletic Bilbao); in difesa il gruppo può contare su diverse soluzioni, e a centrocampo e in avanti si punta su giocatori di esperienza e nuove promesse per mantenere competitività in partite così importanti.
Durante la conferenza stampa, de la Fuente ha affrontato la questione della convocazione di Yamal contro le turbolenze di infortunio, chiarendo che non c’è alcun dissidio con Flick e che la scelta è legata alle condizioni fisiche dei giocatori e alle esigenze delle due gare imminenti.
Ha inoltre spiegato di restare in contatto costante con la dirigenza del Barcellona e con lo staff medico per monitorare lo stato di Yamal nel corso della settimana e valutare la possibilità di partecipare alle sfide in calendario.
In merito alle sue scelte, il tecnico ha chiarito che l’obiettivo è schierare giocatori pronti fisicamente per ogni raduno e che eventuali rischi non verranno intrapresi senza una valutazione approfondita.
Nel frattempo, si è parlato anche del percorso di Yamal nel pallone: l’allenatore ha ribadito che raccontare solo la storia di un talento non basta, serve un metodo di sviluppo che tenga conto del contesto internazionale e della gestione degli infortuni.
Il discorso si è spostato poi sull’andamento di Yamal nel corso della stagione: l’allenatore ha messo in evidenza il potenziale, ma ha anche ricordato l’importanza della continuità e della gestione delle partite internazionali.
Infine, de la Fuente ha accennato al riconoscimento individuale di Yamal nel contesto del Pallone d’Oro: avrebbe voluto che un giocatore spagnolo si imponga nuovamente tra i migliori del mondo, pur riconoscendo l’eccellenza di altri talenti stranieri e l’importanza di competere a livello globale.
Chiarimenti su Morata e Ruiz: l’allenatore ha spiegato che la mancata convocazione di Morata è una scelta tecnica, ma che rimane una risorsa importante, mentre Ruiz soffre di un infortunio muscolare e resta ai box per favorire una guarigione completa.
Al momento, la Spagna guida il Gruppo 5 con 6 punti, tallonata da Georgia e Turchia con 3, mentre la Bulgaria è all’ultimo posto a quota zero.
In chiusura, la stampa internazionale riflette sull’equilibrio tra giovani promesse e giocatori di esperienza: la strada verso il Mondiale 2026 è lunga, ma la Spagna sembra avere una rosa ricca di soluzioni e energie fresche.
Frase finale 1: Se la convocazione è un colpo di scena, la difesa avversaria sentirà la freccia di Yamal già al primo minuto. Punchline della serietà, ma sempre con stile.
Frase finale 2: La panchina non dorme: tra convocati e riserve, c’è più agitazione che in una finale di coppa della carità. Punchline finale, con un sorriso.”