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La panchina che risveglia Salah: le parole di una leggenda del Liverpool

15 ottobre 2025

La panchina che risveglia Salah: le parole di una leggenda del Liverpool
Salah al centro della discussione: quali scelte tattiche per il Liverpool?

Consiglio da una leggenda

Una leggenda del Liverpool, John Aldridge, ha suggerito ad Arne Slot come gestire Mohamed Salah nella fase attuale: non aver paura di piazzarlo in panchina se la forma non è al livello desiderato. Salah ha ricevuto pressioni nelle ultime uscite, soprattutto dopo tre sconfitte contro Crystal Palace, Galatasaray e Chelsea. Il ritorno dal ritiro internazionale potrebbe coincidere con un rilancio: l’Egitto ha assicurato la partecipazione al Mondiale 2026, e Salah torna al club con nuove motivazioni.

Aldridge ha dichiarato che non dovrebbe interessare la reputazione del giocatore: se non è al massimo, il tecnico deve prendere decisioni decise, specialmente con alternative offensive disponibili in rosa. L’ex attaccante ha anche rivisto una lezione dal passato, raccontando di momenti in cui una critica dura ha svegliato un giocatore, portando risultati positivi in campo successivamente.

Secondo l’ex nazionale inglese, l’importanza è mantenere Salah in condizione ottimale per i momenti decisivi, ma senza tremare dinanzi a una panchina finché la squadra non ritrova equilibrio. La sua esperienza suggerisce che una scelta di questo tipo possa rivelarsi una mossa utile per risolvere possibili squilibri tra attacco e centrocampo.

Sommario numerico e contesto

Lo stato attuale di Salah è stato analizzato in profondità: lo riferisce soprattutto al calo di tocchi e ai crepitii delle conclusioni. Il numero di tocchi in area è diminuito rispetto a stagioni passate e l’efficacia delle serpentine è calata, elementi che hanno alimentato una percezione di crisi di forma piuttosto che di semplice calo tecnico. L’assenza di Trent Alexander-Arnold ha amplificato la dipendenza da altri esterni e ha modificato i flussi offensivi del Liverpool.

Dal punto di vista delle statistiche, l’ultimo periodo ha mostrato un decremento nei dribbling riusciti e nell’efficacia delle conclusioni, mentre l’ xG si è ridotto rispetto alle stagioni migliori. Aldridge non vede una battuta d’arresto irreversibile: è una fase in cui la squadra deve ritrovare coerenza tra le linee di gioco e l’uso delle verticalizzazioni, senza soffocare la creatività di Salah.

Analisi strutturale e dati chiave

Analizzando i dati, si nota che Liverpool resta tra le squadre con il maggior numero di passaggi progressivi, ma la redistribuzione delle occasioni ha coinvolto più giocatori, riducendo Salah al ruolo di finalizzatore non automatico come in passato. La scomparsa di una parte consistente della dinamica offensiva fornita da Alexander-Arnold ha imposto al reparto offensivo nuove soluzioni, con esterni che forniscono assist ma non sempre in modo letale per la zona d’attacco.

In campo, Salah è stato osservato ricevere palloni più esternamente, con un incremento di tocchi sulla fascia destra e meno opportunità di letture in profondità. La penetrazione nelle aree decisive è diventata meno frequente, e il peso delle conclusioni individuali è sceso, anche se la creatività rimane presente sotto forma di occasioni costruite o suggerimenti rapidi verso compagni andati in progressione. Da qui nasce la necessità di una lettura tattica che sfrutti al meglio le qualità dell’ex attaccante e la disponibilità di nuove opzioni offensive.

Spiega Aldridge che la combinazione tra qualità individuale e coesione di squadra determina spesso la risposta più efficace: se Salah non è al massimo, è lecito che Slot adatti le diagonali, stabilisca nuove linee di passaggio e reimposti l’asse offensivo in funzione delle esigenze tattiche del momento. L’analisi storica aggiunge un riferimento alle scelte di allenatori passati: talvolta una critica dura assicura una risposta immediata e concreta, ma serve una chiara strategia per non spezzare l’equilibrio di squadra.

Numeri e stagioni a confronto indicano che Salah resta uno dei migliori, ma la combinazione tra assenze chiave, cambi di modulo e nuove dinamiche di gruppo ha creato una cornice diversa rispetto al passato. Il Liverpool sta cercando di preservare l’impatto offensivo pur gestendo con attenzione la forma del proprio attaccante più forte.

Infine, va segnalato che la componente umana resta significativa: la perdita di un compagno come Diogo Jota ha inciso sull’emotività della squadra e sulla gestione della pressione attorno a Salah. L’attenzione resta alta, ma la stagione è ancora giovane e la risposta può arrivare proprio dal giusto mix di disciplina, fiducia e qualità tecnica.

Punchline finale: Se Salah va in panchina, non è per volare in vacanza, ma per ricaricare le ali… magari con una seduta di tattica che fa sembrare la panchina un practice field. Punchline 2: Slot potrebbe dire a fine allenamento: “Oggi abbiamo lavorato di strategia, domani vedremo se la panchina ha approvato la performance.”

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Karim Lejaffa

Sono Karim Lejaffa, giornalista sportivo francese nato nel 1997. Appassionato di astronomia, scultura su pietra e danza contemporanea, condivido con entusiasmo la mia visione sensibile dello sport.

Domande frequenti

Chi ha parlato delle scelte di Salah e della panchina?

John Aldridge, leggenda del Liverpool, in una conversazione sul ruolo di Salah e sulle possibili decisioni tattiche di Arne Slot.

Qual è il tema principale dell’articolo?

La possibilità di utilizzare Salah dalla panchina se non è al massimo, e l’impatto di cambiamenti tattici sul Liverpool.

Quali indicatori sono citati per analizzare la forma di Salah?

Tocchi totali, tocchi in area, dribbling riusciti, tiri, xG e la distribuzione delle occasioni tra i compagni.