Mondiali 2026: l’Egitto si proietta tra i pretendenti, tra gruppi complessi e sogni ancora vivi
15 ottobre 2025

Contesto e qualificazioni
L’Egitto si è assicurato un posto ai Mondiali 2026, che si disputano negli Stati Uniti, in Canada e in Messico, grazie a una qualificazione africana che ha mostrato solidità: dieci turni senza sconfitta hanno segnato la via verso la fase finale.
Guidata dall’allenatore Hossam Hassan, la squadra ha confermato la propria tradizione di testa dura e tenacia, mettendo a referto una partecipazione che segna la quarta appearance della selezione nelle Coppe del Mondo. Un cammino che ha seguito la storia recente di una nazionale capace di tornare ai Mondiali dopo assenze prolungate.
La storia recente, invece, racconta di una lunga pausa dalle manifestazioni iridate: dall’esordio nel 1934 in Italia, l’Egitto ha attraversato periodi di assenza fino al ritorno nel 1990, sempre in Italia, per poi rimanere lontano per oltre due decenni prima di tornare nel 2018 in Russia.
La prossima parata mondiale sarà molto attesa: la cerimonia di sorteggio per la Coppa del Mondo 2026 è fissata per il 5 dicembre. L’evento vedrà 48 Nazionali partecipanti, con USA, Messico e Canada come Paesi ospitanti.
La riunione delle nazioni qualificate distribuirà le squadre in 12 gruppi, con gli Stati Uniti in testa al gruppo D, il Messico nel gruppo A e il Canada nel gruppo B.
Classifica e prospettive
Secondo la classifica FIFA di settembre, l’Egitto occupa la 35ª posizione mondiale. Se i Faraoni dovessero vincere contro Gibuti e Guinea-Bissau nelle qualificazioni di ottobre, potrebbero avanzare di due posizioni.
Si prospetta anche una partecipazione a una amichevole in formazioni Emirati Arabi Uniti, Uzbekistan, Iran e Capo Verde nel novembre successivo: tre vittorie potrebbero spingere l’Egitto verso la posizione 28 della classifica FIFA.
Questo posizionamento globale potrebbe collocare l’Egitto nel terzo livello durante la fase a gironi; un avanzamento di alcune posizioni europee potrebbe invece favorire un passaggio al livello quattro. In tal caso, il cammino verso gli ottavi potrebbe essere ancora più impegnativo, con probabili incroci contro grandi nazionali come Brasile, Spagna, Inghilterra, Francia o Argentina.
La prospettiva della lotta ai gruppi
La lottа per la fase a eliminazione diretta dipenderà anche dall’esito del sorteggio: la squadra potrebbe finire accanto a una delle nazionali ospitanti o a un gigante europeo o sudamericano, ridisegnando di molto i contorni del girone.
Finora la FIFA non ha annunciato misure per evitare incontri tra confederazioni nella fase a gironi, e la strada resta lunga: superare la prima fase come terzo classificato migliore resta una delle opzioni per avanzare, anche se il compito non sarà facile con le numerose incognite di un Mondiale così esteso e competitivo.
Negli ultimi tempi l’Egitto ha incrociato grandi avversari nelle edizioni passate: nel 1934 contro l’Ungheria, nel 1990 contro Olanda, Inghilterra e Irlanda, nel 2018 con Uruguay, Russia e Arabia Saudita. Il bilancio recita 7 partite giocate nella storia iridata, con 5 sconfitte e 2 pareggi.
Il sogno di partecipare al Mondiale ha accompagnato l’Egitto per decenni, attraversando periodi di grande competitività ma anche di ostacoli pesanti. Dalla metà del secolo scorso, passando per gli anni ’70 e ’80, fino all’exploit del 2018 sotto la guida di Héctor Cúper e al gol storico di Mohamed Salah contro la Repubblica Democratica del Congo, la Nazionale ha costantemente inseguito l’obiettivo iridato.
Oggi, con la qualificazione al Mondiale 2026, l’Egitto continua a mettere nel mirino un ingresso trionfale nella fase a eliminazione diretta, portando avanti una tradizione di resilienza e talento che ha retto anche di fronte a sfide storiche e a una concorrenza sempre più agguerrita.