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Otto mesi, quattro pause: come l'Arabia Saudita si prepara ai Mondiali 2026

16 ottobre 2025

Otto mesi, quattro pause: come l'Arabia Saudita si prepara ai Mondiali 2026
L’Arabia Saudita si prepara per i Mondiali 2026

Un grande banco di prova attende la nazionale saudita, ora qualificata ufficialmente per i Mondiali 2026 negli Stati Uniti, in programma l’estate prossima.

La partecipazione segna la settima apparizione complessiva e la terza consecutiva, ottenuta grazie al pareggio contro l’Iraq terminato 0-0, che ha permesso di guidare il Gruppo 2 delle qualificazioni AFC con 4 punti, a parità di reti segnate contro i rivali iracheni.

Non sarà solo il torneo a costituire la sfida: la squadra deve prepararsi al meglio per l’avvio del Mondiale, puntando a superare la fase a gironi e a migliorare la classifica FIFA.

Obiettivo prioritario: avanzare dai gironi, sfruttando le quattro pause internazionali previste nei prossimi mesi (novembre, dicembre, marzo e giugno), che offriranno tempo per rifinire tattica e dinamiche di squadra.

Stabilità tecnica

Per raggiungere l’obiettivo, è fondamentale mantenere stabilità tecnica sia nello staff che tra i giocatori.

Yasser Al-Mishel, presidente della federazione saudita, ha confermato che l’allenatore francese Hervé Renard rimarrà al timone durante i Mondiali e la Coppa d’Asia 2027, elemento chiave per mantenere una linea di gioco coerente.

La continuità di Renard permette di mantenere la filosofia tattica e la trasmissione di idee tra staff e giocatori; un cambio ora sarebbe rischioso con quattro pause internazionali rimaste prima del torneo.

Se dovesse arrivare un cambio, i giocatori si troverebbero a confrontarsi con una nuova personalità e nuove idee, una scommessa pesante a meno di quattro stop internazionali d’ora in poi.

Inoltre, si discute della possibile riduzione della rosa: da FIFA si ipotizza un massimo di 30 giocatori, con possibilità di 5 riserve per sopperire a infortuni o affaticamento, così da facilitare l’assimilazione delle idee tattiche.

Una rosa più snella facilita l’insegnamento e la trasmissione di concetti chiave ai giocatori che rappresenteranno la squadra sul campo.

Secondo alcune proiezioni, 49 giocatori hanno già partecipato alle qualificazioni; Renard dovrà dunque operare attentamente per selezionare una base solida eliminando eventuali surpluses di talento.

Rosa principale

Per consolidare la stabilità, l’allenatore dovrà puntare su elementi chiave e consolidare la spina dorsale della squadra, mantenendo una linea di gioco chiara tra tutti i reparti.

Fino al Mondiale 2026, la squadra dovrà sobbarcarsi quattro pause internazionali: la prima, a novembre, vedrà due amichevoli non ancora fissate; l’obiettivo è accumulare punti e migliorare la posizione in classifica FIFA prima del sorteggio di dicembre.

La posizione attuale della Saudi è al 59° posto mondiale, una situazione che aumenta la complessità, ponendo la squadra spesso in contesti di sfide teoricamente più difficili nel gruppo di qualification.

Preparazione e calendario

La seconda pausa internazionale, in dicembre, coinciderà con la partecipazione della squadra alla Coppa Araba in Doha, dove l’intento è presentarsi con il practically lineup principale.

Renard dovrà portare la squadra a gare ufficiali quanto più possibile, in modo da mettere a fuoco debolezza e punti di forza prima del Mondiale, e prepararsi agli ultimi due periodi di avvicinamento nel marzo e giugno.

Il calendario internazionale sarà cruciale per mettere a punto tattiche difensive e offensive, in vista dei match di gruppo che potrebbero mettere in difficoltà una squadra pronta ma non ancora al massimo della forma.

In ultima analisi, la selezione dovrà affrontare avversari vicini a quelli che incontrerà in USA-Canada-Meico, ma in condizioni meno aggressive, per testare meccanismi e cooperazione tra reparti.

In chiusura, l’obiettivo rimane chiaro: superare la fase a gironi e rafforzare la posizione FIFA, per avere un inizio di Mondiale più tranquillo possibile.

Se tutto fila liscio, l’Arabia Saudita potrà regalare una sorpresa a una competizione sempre più competitiva; se non basta, c’è sempre la panchina di riserva pronta a raccontarti che “la palla non va, ma almeno la panchina è comoda”.

Perché, ammettiamolo, nel football moderno servono pazienza, passi avanti e, soprattutto, una buona dose di humor quando i match si avvicinano e l’orologio corre più veloce dei contrasti in campo.

Punchline finali: se Renard guida la barca e i giocatori remano insieme, il Mondiale potrebbe riservare sorprese. E se la tattica non basta, una battuta ben piazzata può evitare di affondare tutto: “quando l’allenatore parla, la palla fa da ascolto, ma a volte ha una propria opinione”.

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Marco Limprevedibile

Sono Marco Limprevedibile, giornalista sportivo italiano nato nel 1994. Appassionato di pittura contemporanea, escursioni costiere e cafeologia, condivido con entusiasmo la mia visione sensibile dello sport.

Domande frequenti

Qual è l’obiettivo principale della squadra prima del Mondiale?

Superare la fase a gironi e ottenere una posizione migliore nella classifica FIFA.

Quante pause internazionali sono previste e perché sono importanti?

Sono quattro pause (novembre, dicembre, marzo, giugno) per allenarsi, giocare amichevoli e migliorare classifica e forma.

Perché è importante che Renard resti al timone?

La continuità mantiene la filosofia tattica e facilita la transizione tra staff e giocatori in vista del Mondiale.