Una madre, una partita, un Mondiale: la qualificazione storica dell'Arabia Saudita al Mondiale 2026
15 ottobre 2025

Il ct della nazionale saudita Hervé Renard, tecnico francese, ha confidato una nota molto personale: sua madre, prima di morire, gli aveva detto che doveva portare la squadra ai Mondiali 2026. Un messaggio che accompagna i Falchi Verdi nel cammino verso gli Stati Uniti, il Canada e il Messico.
Renard ha guidato l Arabia Saudita alla qualificazione per la settima volta nella sua storia, la terza consecutiva con lui in panchina, dopo la qualificazione al Mondiale di Qatar 2022. Il successo è arrivato quando la squadra ha chiuso in vetta nel gruppo di playoff asiatico con quattro punti, mantenendo la parità contro l Iraq nell’ultima giornata.
Durante la conferenza stampa post-partita, Renard ha espresso gioia per il pubblico presente e ha ringraziato la dirigenza, i giocatori e lo staff tecnico. Ha anche dedicato parole di incoraggiamento a Fahd Al-Muwalid, il capitano assente dai campi da mesi a causa di una coma, ricordando la sua importanza per la squadra.
«La serata è stata emozionante. Il pubblico ha creato un’atmosfera incredibile e ha spinto i giocatori», ha detto Renard. Ha aggiunto: «Abbiamo ringraziato i vertici della federazione, guidati da Yasser Al-Mishal, e i giocatori che hanno fatto la differenza. Non è stato facile, ma abbiamo centrato l’obiettivo: qualificarci per il Mondiale».
Il capitano Salem Al-Dawsari, premiato come miglior giocatore della partita, ha espresso la sua gioia: «Siamo felici di qualificarci di nuovo per il Mondiale, abbiamo lavorato duro e la collaborazione tra squadra e staff è stata fondamentale. Il calcio saudita è in costante crescita».
Renard ha ricordato la figura di Al-Muwalid, augurando che il recupero proceda al meglio e celebrando la speranza di rivedere il giocatore in campo, quando sarà possibile. L’allenatore ha chiuso ringraziando famiglia, moglie e figli, che hanno sostenuto tutto il gruppo durante questa lunga stagione.
La promessa della madre
Renard ha raccontato un episodio toccante: sua madre è scomparsa recentemente, ma prima di lasciarlo gli aveva detto che non sarebbe stata in grado di vedere il Mondiale, ma che lui avrebbe dovuto essere presente con la squadra. L’allenatore ha detto di aver parlato spesso con la sua famiglia prima delle partite importanti, e di avere sempre il sostegno di moglie e figli, che hanno seguito le partite da lontano.
Una parola sul giocatore chiave
Nel post gara, Salem Al-Dawsari ha avuto parole di ringraziamento per lo staff e per i compagni: «La squadra è andata avanti con determinazione. Siamo unito e sappiamo che dobbiamo continuare a crescere per restare competitivi a livello mondiale».
Un traguardo storico
Questo risultato segna la terza qualificazione consecutiva per la Coppa del Mondo e la settima partecipazione generale della Saudita al Mondiale, dall’esordio nel 1994. Tra le nazioni arabe, la Saudita condivide con Tunisia e Marocco il record di presenze mondiali, nove volte complessive; Algeria 5, Egitto 4. A parte l’Arabia Saudita, quattro nazionali arabe d’Asia hanno partecipato ai Mondiali; il Qatar ha partecipato due volte, nel 2022 come ospite e nel 2026 come partecipante. La Saudita resta l’unico grande assoluto arabofono in Asia capace di superare la fase a gironi, numero che incoraggia il potenziale sviluppo del calcio del Golfo. In breve, questo successo consolidata la posizione della Saudita tra le potenze sportive del mondo arabo, aprendo una stagione di nuove sfide.