Parole incerte: Diaby si lava le mani dai pasticci di Blanc?
29 septembre 2025

La decisione di Laurent Blanc di lasciare l’allenatore dell’Union Saudi è al centro dell’attenzione interna delle dinamiche della squadra, soprattutto dopo la sconfitta per 0-2 contro Dan-Nasr e prima della sfida contro Shabab Al-Ahli Dubai nelle competizioni internazionali. Il club ha annunciato una sostituzione temporanea affidando Hasan Khalifa al timone per la prossima partita di questa fase della Champions Asia Elite, in programma martedì.
Atmosfera tesa
La situazione dentro e fuori lo spogliatoio resta complicata: c’è preoccupazione tra tifosi e dirigenza per il momento delicato della stagione e per la precarietà che ha accompagnato le scelte tecniche recente.
Allo stesso tempo, la dirigenza è bersaglio di critiche per non aver rinnovato la fiducia all’allenatore in avvio di stagione, gestendo poi una separazione avvenuta in un momento clou. La squadra arriva a questa tappa senza margini di errore: una vittoria servirebbe a riaccendere la fiducia, una sconfitta potrebbe intensificare la pressione e caricare i prossimi tempi di scelte difficili.
Conseguenze della caduta
Blanc fungeva da scudo contro le critiche, ma ora la linea di fuoco si è spostata sui giocatori, soprattutto sugli stranieri che, in base all’andamento delle partite, sono finiti al centro del mirino. Il talento francese Moussa Diaby è stato tra i primi a dover rispondere in conferenza stampa a domande sulla sua forma difensiva, rispondendo che si sta parlando di tutto lo spogliatoio e non solo di un giocatore.
Diaby ha aggiunto: “Siamo qui per parlare di tutti, non di un solo giocatore; questa è un’opinione personale potrebbe essere”. Il riferimento è chiaro: la responsabilità di squadra non può ricadere su una singola figura, soprattutto in una fase così sensibile della stagione.
Durante l’incontro, è emersa la necessità di chiarire ruoli e responsabilità: Diaby ha sottolineato la sua veste offensiva, ma ha riconosciuto che il collettivo deve essere in grado di correggere gli errori, soprattutto in partite cruciali in casa e in trasferta.
La discussione è stata accompagnata dall’intervento di altri protagonisti, tra cui nomi di spicco del club e da esponenti della scena calcistica nazionale, che hanno rimarcato l’esigenza di una guida forte per restituire compattezza al gruppo e una gestione più efficace delle partite grandi.
Infine, si è fatto notare che la fase attuale richiede una personalità capace di restare salda nell’affrontare le pressioni mediatiche, sia per la copertura quotidiana sia per i big match che attendono la squadra, inclusa la sfida contro Al-Wahda e l’impegno in ambito continentale.
“Nel frattempo, sono un giocatore offensivo per natura, ma la squadra è composta da 11 elementi, ognuno con il suo ruolo, secondo la visione dell’allenatore”, ha dichiarato Diaby, chiarendo che il focus non è su un singolo, ma sull’intero collettivo.
Diaby ha anche ricordato che la squadra ha già vissuto momenti difficili la scorsa stagione, e nonostante una stagione passata all’insegna della dualità di obiettivi, ora è tempo di guardare avanti e ricostruire le basi.
Altri osservatori hanno inoltre rimarcato come la gestione della personalità in panchina rappresenti un elemento chiave per la risoluzione dei problemi: la squadra ha bisogno di una guida che sia in grado di contenere la pressione e guidare i compagni nel corso di una fase decisiva del campionato e delle coppe.